Broncoscopia: cos'è e a cosa serve

La broncoscopia in genere dura dai 30 ai 60 minuti, ma è richiede una certa preparazione e un recupero di almeno qualche ora. In questo articolo approfondiremo le indicazioni e i rischi.
Broncoscopia: cos'è e a cosa serve
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2022

La broncoscopia è un esame diagnostico impiegato sin dalla fine del XIX secolo. Consente di esplorare le vie respiratorie fino ai bronchi primari. Può servire anche per curare alcune patologie.

Questa tecnica si è evoluta con il passare del tempo. Inizialmente veniva effettuata con un tubo rigido di acciaio. Adesso si utilizza un dispositivo lungo e flessibile che risulta più facile da maneggiare.

La broncoscopia è considerata uno dei pilastri fondamentali della pneumatologia e viene eseguita con una certa frequenza. In questo articolo spiegheremo tutto quello che c’è da sapere su questa tecnica e come viene effettuata.

In cosa consiste la broncoscopia?

La broncoscopia è un esame che permette di esplorare le vie aeree. Nello specifico, per diagnosticare o curare alcune malattie respiratorie.

Si ricorre a un tubo di circa 60 centimetri che viene introdotto attraverso le fosse nasali o la bocca. Questo tubo è fornito di una telecamera sull’estremità che permette di vedere, in contemporanea su di uno schermo, l’interno della via aerea.

Oltre alla telecamera, il broncoscopio permette di introdurre altri elementi, come utensili per ottenere campioni di tessuto e per rimuovere qualsiasi corpo estraneo dalla via respiratoria. Il broncoscopio più utilizzato è quello flessibile.

Consente di raggiungere alcune parti dei bronchi che risultano più inaccessibili e ha un certo margine di movimento. Nonostante questo, viene usato anche il broncoscopio rigido soprattutto nei casi di emorragia o in presenza di un corpo estraneo di grandi dimensioni nella via respiratoria.

Quali sono le indicazioni della broncoscopia?

Medico con i polmoni in mano.
La broncoscopia è una tecnica diagnostica e terapeutica della pneumologia, ramo della medicina che studia i polmoni.

La broncoscopia è una tecnica impiegata con frequenza con lo scopo di diagnosticare una possibile malattia polmonare. Per questo è di solito prescritta a persone che accusano sintomi respiratori, come difficoltà a respirare o segni di infezione.

In genere, vi si ricorre quando altri esami diagnostici non sono riusciti a individuare la causa della patologia. È importante sottolineare che è anche uno strumento terapeutico. In questo modo, i suoi principali usi sono i seguenti:

  • Estrarre dalle via aeree corpi estranei che le ostruiscono.
  • Ottenere immagini del tessuto polmonare o bronchiale per identificare la causa di una infezione o formulare una diagnosi istologica.
  • Diagnosi di cancro: secondo uno studio pubblicato sulla Revista cubana de medicina militar, la broncoscopia offre dati determinanti quando si sospetta un tumore.
  • Fermare un’emorragia: attraverso tecniche con il laser o elettrocauterizzazione.
  • Ampliare le vie aeree: che possono essersi ristrette.

Come si esegue?

La broncoscopia è una tecnica invasiva per il paziente. La procedura di solito dura da mezzora a un’ora. Richiede preparazione previa e una successiva fase di recupero, dunque il tempo totale è più esteso.

Per prevenire complicazioni, a volte la broncoscopia viene eseguita in anestesia generale. Soprattutto quando si usa il broncoscopio rigido, che risulta più fastidioso. In altri casi si somministra solo un tranquillante per calmare e rilassare i muscoli.

In genere il paziente si siede o si sdraia sul lettino. Per poter eseguire la broncoscopia è necessario tenere sotto controllo la frequenza cardiaca e i livelli di ossigeno per tutta la durata. Il broncoscopio può essere introdotto attraverso le narici o la bocca con calma ed evitando movimenti bruschi.

In alcuni casi si introduce anche un’altra sonda mediante la quale si somministra una soluzione salina. Ciò consente di eliminare il muco presente nelle vie respiratorie e ottenere immagini migliori del tessuto. In altri casi, come segnalato in precedenza, si introducono altri dispositivi dilatatori denominati stens.

Una volta raggiunto lo scopo per cui è stato indicato l’esame diagnostico, si sfila il broncoscopio. Il medico tira dolcemente il tubo, sfilandolo poco a poco.

Raccomandazioni prima della broncoscopia

Sebbene spesso venga eseguita in presenza di urgenza medica, altre volte si tratta di una procedura pianificata. In questi casi è importante seguire le raccomandazioni del professionista.

Poiché si tratta di un esame con rischio di sanguinamento, bisogna evitare di assumere qualsiasi farmaco anticoagulante diversi giorni prima. L’ideale è indossare vestiti comodi ed essere accompagnati.

Anche se non è richiesta l’anestesia totale per tutti i casi, i medicinali somministrati per calmare il paziente possono lasciarlo assonnato o stordito. Per questo conviene farsi accompagnare.

Durante la procedura

In assenza di anestesia totale il paziente è sveglio e può collaborare. Il medico potrebbe porre domande sull’eventuale disagio.

Dopo la procedura

Dopo la broncoscopia, è importante rimanere a riposo e vigili per un certo lasso di tempo. Nelle ore successive possono presentarsi complicazioni come il sanguinamento. Il paziente dovrà pertanto rimanere in osservazione almeno per un paio d’ore.

Durante questo periodo di tempo termina l’effetto dei farmaci anestetici, motivo per cui si inizierà ad avvertire fastidio e intorpidimento. Inoltre, si raccomanda di non bere o mangiare nelle ore successive alla broncoscopia.

La maggior parte delle persone accusano mal di gola o tosse. Se invece appaiono difficoltà respiratorie, si sputa sangue quando si tossisce o si ha la febbre, è essenziale consultare un medico.

Medico che mostra immagine della broncoscopia.
Se il medico sospetta un tumore del polmone, indicherà una broncoscopia per confermare la diagnosi.

Rischi della broncoscopia

Come qualsiasi altro intervento medico, la broncoscopia comporta dei rischi. Le complicazioni, tuttavia, sono poco frequenti. Le più comuni, di fatto, derivano dall’anestesia utilizzata durante la procedura e non dall’esame in sé.

La broncoscopia è di solito destinata ai bambini, poiché soliti ingerire piccoli oggetti che si bloccano nelle vie respiratorie. Secondo uno studio pubblicato su Cirugía Pediátrica, questa tecnica viene considerata sicura e dalla grande efficacia diagnostica in questa tappa della vita.

Secondo la Clinica Mayo, inoltre, i possibili rischi sono il sanguinamento, il collasso polmonare e la febbre. Il sanguinamento è in genere limitato e si risolve da sé. Il collasso polmonare avviene quando durante la broncoscopia si perfora il polmone e si accumula aria intorno ad esso.

La broncoscopia è una tecnica essenziale in pneumologia

La broncoscopia è una procedura relativamente semplice dai grandi vantaggi diagnostici e terapeutici. In genere non causa complicazioni e, nella maggior parte dei casi, viene eseguita senza anestesia generale.

È una delle tecniche più importanti per la diagnosi di cancro. È anche molto utile in pediatria, in quanto i bambini sono soliti ingerire piccoli oggetti che si bloccano nelle vie respiratorie. Inoltre, permette di procedere alla pianificazione dell’approccio terapeutico in presenza di malattia respiratoria.


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