Cervicobrachialgia: quel dolore che va dal collo al braccio

La cervicobrachialgia può comparire a seguito di un trauma oppure dopo periodi prolungati di stress. Le docce alternate con acqua calda e fredda possono aiutare ad alleviare il dolore.
Cervicobrachialgia: quel dolore che va dal collo al braccio
Gilberto Adaulfo Sánchez Abreu

Scritto e verificato il chirurgo Gilberto Adaulfo Sánchez Abreu.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

Il nome può preoccupare un po’, ma la cervicobrachialgia è più comune di quanto si pensi.

Si tratta di un dolore della zona cervicale che ha origine nel collo e che si diffonde attraverso il midollo spinale per raggiungere il braccio e persino le dita della mano.

È molto debilitante e si crede erroneamente che colpisca solo gli sportivi.

Fattori come lo stress, l’ansia cronica e l’artrosi ne sono collegati. Questo disturbo estremamente doloroso in genere si risolve con una terapia farmacologica.

Nei casi più gravi, però, l’unico rimedio contro la cervicobrachialgia resta la chirurgia.

Vediamo qualche dato in più su questa malattia che sentiamo spesso nominare.

Cervicobrachialgia: quando, all’improvviso, ogni movimento si trasforma in dolore

Muovere la testa, allungarsi verso un oggetto, sedersi, leggere, andare a letto e persino respirare: tutto causa grande sofferenza. La cervicobrachialgia ha il suo focus principale sulla colonna vertebrale.

Non ci troviamo di fronte ad un semplice colpo di frusta o una contrattura. È molto più.

Immaginate la parte superiore della colonna vertebrale. È quel tratto che va dalle vertebre C1 a C7 , le più piccole.

All’interno delle vertebre sono presenti legamenti, tendini, muscoli, fibre nervose. Quando una di queste aree si infiamma, il dolore raggiunge diversi punti del nostro corpo.

Così, è comune che l’infiammazione parta dalla colonna vertebrale per raggiungere la spalla, la scapola, il braccio e persino il petto.

Come nasce la cervicobrachialgia?

  • Lesioni traumatiche. Come abbiamo detto all’inizio, una delle principali cause della cervicobrachialgia sono le lesioni provocate da incidenti o dalla pratica sportiva.
  • Lussazioni, fratture, distorsioni o strappi muscolari sono una causa frequente.
  • Periodi prolungati di stress e ansia.
  • Processi infiammatori, come i reumatismi.
  • Artrosi. Le persone colpite da malattie degenerative come l’artrosi possono sviluppare nel tempo anche una cervicobrachialgia.
  • Non sono da trascurare altre malattie infettive, come ad esempio la tubercolosi.
Cervicobrachialgia

Quali sono i sintomi?

Avrete forse sentito dire che “è come avere un coltello nella schiena”. In un certo senso, è così.

Oltre che nel punto centrale, il dolore si irradia ad altre zone del corpo sotto forma di calore molto intenso.

  • La cervicobrachialgia, oltre al dolore descritto, è caratterizzata da forti crampi, disturbi della sensibilità, debolezza muscolare, intorpidimento, sensazione di freddo o calore intenso.
  • È possibile anche avere mal di testa, difficoltà a muovere il collo e a sedersi, vertigini, nausea. Quasi ogni movimento è accompagnato da intenso fastidio.

Quali sono le cure disponibili?

La cervicobrachialgia richiede un trattamento personalizzato che solo un medico è in grado di offrire.

È necessario fornire, innanzitutto, una corretta terapia farmacologica allo scopo di ridurre l’infiammazione.

  • La fisioterapia, nel contempo, permette di contrastare il dolore e ripristinare la funzionalità dell’arto.
  • Un’altra tecnica indicata è la terapia caldo-freddo. Le docce calde, la borsa dell’acqua calda e i massaggi con tintura di rosmarino sono molto efficaci.
  • Ricordiamo, inoltre, che quando ci viene diagnosticata una cervicobrachialgia, è necessario stare a riposo.
  • Gli specialisti consigliano di dormire sdraiati sulla schiena con il braccio in cui si localizza il dolore piegato dietro la testa.

Un disturbo con una buona prognosi

In genere la cervicobrachialgia ha una buona prognosi. Cosa significa? Nelle persone in buona salute questo disturbo tende a regredire da solo nel giro di quattro-sei settimane.

Il problema riguarda soprattutto i pazienti affetti da artrosi o artrite.

Quando abbiamo a che fare con una malattia cronica di questo tipo, è comune che si alternino periodi di miglioramento a settimane di intenso dolore.

In questo caso, sarà utile rivedere il nostro stile di vita. Una buona dieta, esercizio fisico moderato e controllo dello stress possono senza dubbio aiutare.

Nei pazienti con una sintomatologia più complessa può essere necessario fare ricorso alla chirurgia. Come sempre, sarà il medico a valutare questa opportunità.


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