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Tutte le donne possono avere delle perdite di sangue vaginali inusuali in qualche momento della propria vita riproduttiva, dunque non bisogna preoccuparsi troppo. Tuttavia, è sempre meglio consultare uno specialista.
Il sanguinamento vaginale che si produce tra un ciclo mestruale e l’altro è conosciuto in termini medici come “sanguinamento intermestruale”. Può costituire un campanello d’allarme per le donne perché potrebbe essere il sintomo di una malattia grave dell’apparato riproduttivo.
Tuttavia non è una cosa totalmente inusuale. Seppure non venga considerato come qualcosa di normale. Quindi non è tale da doverci immediatamente portare a pensare di soffrire di un disturbo pericoloso.
Infatti è molto importante che tutte le donne si informino bene. Ecco perché devono conoscere quali siano le possibili cause di questo problema prima di saltare a conclusioni affrettate.
Il cliclo mestruale delle donne può oscillare dai 21 ai 35 giorni ma in media sono 28. Il flusso mestruale normalmente dura dai 2 ai 7 giorni e causa una perdita di sangue totale che va dai 30 agli 80 ml.
Si considera un sanguinamento anormale un flusso di sangue vaginale che si presenta dopo l’ultimo giorno della mestruazione e prima dell’arrivo del nuovo ciclo.
Si stima che tutte le donne possano avere almeno un sanguinamento vaginale inusuale in qualche momento della loro vita riproduttiva. Ma nella maggior parte dei casi non deve generare eccessive preoccupazioni.
Eppure qualsiasi specialista di salute e ginecologia consiglia di rivolgersi a un esperto di fronte a sintomi del genere. Infatti potrebbero anche essere il segnale di un problema più serio, come il cancro o il precancro.
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Una delle cause del flusso di sangue vaginale anormale riguarda l’ovulazione. Durante il periodo dell’ovulazione c’è un incremento nella produzione di estrogeni. Sono gli ormoni associati al rilascio dell’ovulo da parte dell’ovaio.
Questo improvviso aumento di estrogeni può contribuire alla comparsa di sanguinamento vaginale intermestruale. In particolare se questo si presenta tra il 13° e il 16° giorno del ciclo mestruale.
In generale in questi casi il colore del sangue varia tra il rosato e il marrone. A volte può essere accompagnato da muco cervicale di colore bianco e da alcuni crampi all’addome inferiore.
Anche lo stress fisico e mentale può avere una relazione diretta con la comparsa di sanguinamento vaginale inusuale.
Le situazioni di tensione e stress provocano una risposta celebrale che può alterare il processo mestruale. Sono queste le responsabili di perdite di color marrone nei giorni precedenti e successivi alle mestruazioni.
A volte le donne che non sanno di essere incinte lo scoprono andando dal medico per capire le cause di un inaspettato sanguinamento vaginale.
È abbastanza comune che durante le prime settimane di gravidanza si verifichino dei sanguinamenti inusuali a causa dell’impianto dell’embrione. In ogni caso sarà molto importante consultare un medico perché questo tipo di perdite di sangue potrebbero anche essere causate da un aborto spontaneo.
Dobbiamo immediatamente rivolgerci a un medico se:
Se il flusso di sangue è abbondante, ma non paragonabile a quello di una mestruazione, potrebbe indicare la presenza di un mioma.
In ogni caso, se la quantità di sangue è considerevole, la cosa migliore da fare è rivolgersi a un medico e sottoporsi a degli esami per determinare se il sangue proviene dalla vagina, dal collo dell’utero o dall’utero.
Il principale sintomo che indica nelle donne l’inizio della menopausa, è ovviamente la fine delle mestruazioni. Tuttavia capita che alcune donne notino macchie o anche quantità più considerevoli di sangue. Anche dopo dopo un certo periodo di tempo senza flusso mestruale. Questi sintomi potrebbero costituire un segnale di allerta.
La presenza di questo sanguinamento inusuale può essere causata da un mioma o da un polipo. Ma potrebbe anche essere un primo segnale che indica una lesione precancerosa o un cancro.
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Uno degli esami più comuni per diagnosticare anomalie è la citologia vaginale. Con questa si può capire se il sangue proviene dal collo dell’utero o se nello stesso sono presenti cellule cancerogene.
L’ecografia è un test che i medici tengono particolarmente in considerazione per analizzare possibili cambiamenti nell’utero e nelle ovaie.
Tuttavia, se ciò non dovesse essere sufficiente a sciogliere i dubbi, si può ricorrere a un’isteroscopia. Si tratta di un esame che si esegue con una piccola videocamera nell’utero inserita attraverso la vagina per studiarlo più a fondo.