Dicloxacillina: usi ed effetti indesiderati

La dicloxacillina è un farmaco utilizzato per combattere le infezioni batteriche. È indicato sia per gli adulti sia per i bambini sopra i 12 anni. Come agisce e quali sono i suoi effetti secondari? Ne parliamo in questo articolo.
Dicloxacillina: usi ed effetti indesiderati
Fabiola Marín Aguilar

Scritto e verificato la farmacista Fabiola Marín Aguilar.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

La dicloxacillina è un antibiotico betalattamico appartenente al gruppo delle penicilline e resistente alle penicillinasi, enzimi che producono alcuni microrganismi in grado di idrolizzare e inattivare la penicillina.

Viene somministrata nel trattamento delle infezioni da batteri gram-positivi, come ad esempio lo Staphylococcus aereus, e nel trattamento delle infezioni causate dagli streptococco del gruppo A, come lo Streptococcus pneumoniae. In questo articolo spieghiamo in quali casi è indicata la dicloxacillina e quali possibili effetti indesiderati potrebbe scatenare.

Un po’ di storia

Penicillina in compresse.
La penicillina e i suoi derivati sono i farmaci più spesso somministrati in presenza di infezioni delle vie urinarie.

Il primo antibiotico somministrato ad ampio raggio in medicina fu la penicillina G o bencilpenicillina, scoperta nel 1928 da Alexander Fleming, che proprio per questo ricevette un Premio Nobel. Da quel momento i progressi della scienza hanno permesso lo sviluppo di nuove molecole per il trattamento specifico di diverse malattie causate da batteri.

Attualmente esistono diversi gruppi di betalattamine, oltre che di penicillina G, come l’ampicillina, l’amoxicillina o le penicilline resistenti alle penicillinasi, quali la dicloxacillina di cui stiamo per parlare in questo articolo.

Indicazioni terapeutiche della penicillina

Penicillina G
Oltre alla penicillina g, esistono altri antibiotici betalattamici, come l’ampicillina, l’amoxicillina o la penicillina resistente alle penicillinasi, come la dicloxacillina.

La dicloxacillina è indicata sia per gli adulti che per i bambini sopra i 12 anni, nel trattamento delle seguenti infezioni batteriche:

  • Faringotonsillite streptococcica acuta.
  • Infezioni delle strutture dentali e periodontali.
  • Infezioni della pelle e delle strutture annesse. Tra queste, scarlattina, l’impetigine o i foruncoli.

Meccanismo d’azione

Il meccanismo d’azione della penicillina si associa all’attivazione di enzimi che alterano la parete cellulare dei batteri, agendo da battericida, ovvero, distruggendo i batteri.

Avvertenze e precauzioni d’uso

Prima di iniziare il trattamento con dicloxacillina, è importante comunicare eventuali episodi di reazione allergica alla penicillina o ad altri betalattamici. Come la maggior parte degli antibiotici, dicloxacillina può dare origine a diarrea o colite pseudomembranosa da Clostridium difficile.

La dicloxacillina può interagire con altri farmaci?

Quando si decide di assumere la dicloxacillina è necessario tenere a mente, come già detto, che si tratta di penicillina. Quest’ultima è stata riconosciuta responsabile di possibile riduzione dell’escrezione di metotressato, se consumato insieme alla penicillina. Questa ridotta escrezione del farmaco può determinare un aumento della sua tossicità. Inoltre, la penicillina può interagire con i contraccettivi orali, riducendone l’efficacia e, quindi, aumentando il rischio di gravidanza.

Gravidanza, allattamento e dicloxacillina

Le evidenze cliniche disponibili attualmente sembrano indicare un ridotto rischio in gravidanza per il feto o per il neonato. Tuttavia, l’ideale è fare una valutazione rischi-benefici prima di iniziare il trattamento con dicloxacillina.

In caso di allattamento, sembra che la penicillina fuoriesca in quantità davvero basse dal latte materno, per cui è poco probabile che il neonato riporti effetti dannosi. Al tempo stesso, la valutazione del rischio-beneficio da parte del medico è la cosa più indicata da fare.

Tuttavia, la dicloxacillina viene spesso somministrata nel trattamento della mastite nelle madri in allattamento e, in alcuni casi, il microbiota orale e intestinale del neonato potrebbe subirne le conseguenze, con episodi di diarrea.

In ogni caso, questo effetto sembra non essere stato ancora approfondito adeguatamente e il trattamento con penicillina durante l’allattamento viene ancora incoraggiata.

Effetti secondari della dicloxacillina

Gli antibiotici sono associati principalmente a effetti indesiderati che implicano disturbi gastrointestinali, come:

  • Nausea.
  • Vomito.
  • Diarrea.
  • Flatulenza.
  • Dolore epigastrico, con alitosi.

Inoltre, come altri tipi di penicillina, anche questa può causare reazioni allergiche, con orticaria, prurito, rash cutaneo o reazione anafilattica, nei casi più gravi di allergia.

Per concludere…

Infine, è importante tenere a mente che gli antibiotici indicati nel trattamento delle infezioni batteriche non sono efficaci nei casi di infezioni virali. Sulla base di quanto detto, la somministrazione di antibiotici nel trattamento di una forma di influenza o di un raffreddore non sarà efficace e, inoltre, il rischio è di favorire una forma di resistenza. Consultate sempre il medico prima.


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