Dipendenza da cibo: cause e soluzioni

Quando smettere di mangiare sembra impossibile, a volte la causa è emotiva. Non riuscite a smettere di mangiare? Spieghiamo come affrontare la situazione.
Dipendenza da cibo: cause e soluzioni
Elena Sanz

Scritto e verificato la psicologa Elena Sanz.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

Avete fame a tutte le ore? Non riuscite a evitare lo spuntino di mezzanotte? Mangiate più di quello che vorreste e dopo vi sentite in colpa? Se sentite di avere una dipendenza dal cibo, probabilmente il problema è di natura emotiva.

La sensazione di non poter controllare l’appetito potrebbe essere angosciante, in quanto consapevoli non solo di danneggiare il proprio aspetto fisico, ma anche la propria salute. La soluzione è cambiare il proprio rapporto con il cibo. In questo articolo vi diremo come fare.

Cause della dipendenza da cibo

Nutrirsi è essenziale per la sopravvivenza. È l’azione tramite cui l’organismo ottiene i nutrienti di cui ha bisogno per mantenersi in salute ogni giorno. Il problema è la quantità di cibo ingerita e, in special modo, la selezione dello stesso.

Spesso si hanno difficoltà a mangiare in misura ottimale e si opta per prodotti dallo scarso valore nutrizionale e un alto indice calorico. Ma cosa porta a questi comportamenti nocivi?

Disconnessione dal proprio corpo

La dipendenza da cibo è spesso causata dall’incapacità di riconoscere le proprie sensazioni corporee. Alla nascita, l’organismo riconosce i segnali della fame e richiede nutrienti; ci si sforza dunque per ottenere il cibo.

Con il passare del tempo si perde la capacità di interpretare correttamente queste sensazioni. Questo fenomeno accade per diversi motivi. In primo luogo, perché mangiare viene associato alle riunioni familiari, alla compagnia e alla interazione. Diventa un atto sociale e piacevole al di fuori del suo valore nutritivo.

D’altro canto, il ritmo accelerato della vita attuale e lo stress si mutano in un ostacolo per fare una pausa e ascoltare il corpo. Diminuisce la nostra capacità di riconoscere quando la fame è reale e quando si tratta di noia o del desiderio di un momento di connessione sociale.

Signora che mangia la pizza.
Spesso mangiare di continuo è la manifestazione di disturbi emotivi.

Fame emotiva

Questo concetto fa riferimento all’abitudine di ricorrere al cibo come regolatore delle emozioni. Avete notato che mangiate di più quando siete ansiosi, tristi, sopraffatti o delusi?

Tutto questo ha una spiegazione: alcuni alimenti stimolano il circuito celebrare del piacere, per cui il cervello rilascia diversi ormoni che producono sensazioni piacevoli. L’ingestione è accompagnata da sensazioni di sollievo, soddisfazione e felicità.

Purtroppo, però, si tratta di uno stato transitorio che non costituisce una soluzione efficace o permanente. In poco tempo, gli effetti piacevoli svaniscono e le emozioni negative si ripresentano, insieme al sentimento di colpa per aver mangiato senza controllo.

Diete restrittive

Se state lottando da tempo contro i vostri problemi con il cibo, probabilmente vi siete ritrovati in questa situazione paradossale: seguire diete molto restrittive può aumentare il desiderio incontrollato di mangiare alimenti poco sani.

Essere costretti a uno stile alimentare estremamente rigido, che esclude molti gruppi di alimenti, aumenta la dipendenza da cibo. Ciò impedisce di seguire la dieta senza cadere in condotte di ingestione compulsiva.

Inoltre, può accadere che poco tempo il termine della dieta si recuperi il peso perso con tanto sforzo. Il corpo chiede ciò che è stato eliminato o ridotto in maniera così radicale.

Ragazza con piatto in mano.
Una dieta troppo restrittiva può provocare il temuto effetto yo-yo, ovvero dopo la dieta si assume una condotta compulsiva che porta a mangiare ciò che era vietato.

Come combattere la dipendenza da cibo

Evidentemente, nutrirsi è fondamentale per sopravvivere; non si tratta dunque di un’attività che si può evitare, come succede per altre. La soluzione in questo caso è modificare il rapporto con il cibo, prestando maggiore attenzione alla sua funzione nutritiva. Ciò porterà a seguire un alimentazione cosciente.

A tale scopi, è prima di tutto essenziale riconnettersi con il corpo e imparare ad ascoltare e interpretare i segnali che invia. In altre parole, si tratta di riconoscere quando si ha davvero fame e quando si tratta di fame emotiva o dovuta a stress o ansia.

D’altro canto, è importante adottare strategie che siano utili ed efficaci per affrontare gli stati emotivi negativi. Lo scopo è smettere di ricorrere al cibo come un regolatore di emozioni, in quanto si apprendono altri modelli per gestirle. La scrittura terapeutica o la meditazione sono alternative che possono risultare utili.

Infine, stabilire una relazione sana con il cibo. Questo significa smettere di vederlo come un nemico o una consolazione. Ricordate che il cibo è la benzina di cui ha bisogno il corpo, ed è necessario imparare a selezionarlo in base ai propri bisogni nutrizionali.

Alimentarsi in maniera sana ed equilibrata, senza eliminare o condannare nessun alimento; mangiare con misura e, soprattutto, con coscienza.


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