L’epinefrina, meglio conosciuta come adrenalina, è un ormone e neurotrasmettitore utilizzato in situazioni di emergenza come l’arresto cardiaco.
Il farmaco viene da sempre usato per il trattamento del broncospasmo e dell’ipoglicemia. Tuttavia, attualmente sono disponibili farmaci specifici per queste patologie.
L’epinefrina aumenta la frequenza cardiaca, restringe i vasi sanguigni, dilata le vie respiratorie e partecipa alla reazione di attacco-fuga del sistema nervoso durante una situazione di emergenza.
Per essere più tecnici, l’adrenalina è una catecolamina, ovvero una monoamina sintetizzata nelle ghiandole surrenali, i cui precursori sono la fenilalanina e la tirosina.
Come si somministra l’epinefrina?
L’epinefrina viene preparata come soluzione da somministrare con un iniettore. Può essere somministrata per vie diverse a seconda del caso:
- Intramuscolare (IM).
- Sottocutanea.
- Per via endovenosa (IV).
- Intracardiaca: solo in casi di estrema gravità e se la via endovenosa non è praticabile.
Le ultime due modalità di somministrazione si effettuano nelle strutture ospedaliere, sotto monitoraggio cardiaco e diluendo previamente la soluzione di adrenalina in acqua per preparazioni iniettabili, che possono essere:
- Soluzione di cloruro di sodio allo 0,9%
- Glucosio al 5%
- 5% di glucosio in soluzione di cloruro di sodio allo 0,9%.
Al fine di evitare il degrado del farmaco causato dalla luce e dall’ossidazione, si raccomanda di utilizzare il prodotto subito dopo la diluizione. Per quanto riguarda il dosaggio e la somministrazione, entrambi i parametri dipenderanno dalla diagnosi e dalla situazione clinica del paziente.
Tuttavia, in situazioni di emergenza, dovrà sempre essere utilizzata una via di somministrazione rapida, come la via endovenosa.
Epinefrina: indicazioni
Come abbiamo accennato, l’epinefrina è una soluzione raccolta in fiale in diverse concentrazioni. Tra le sue applicazioni mediche, possiamo citare le seguenti:
Arresto cardiaco
Oltre all’arresto cardiaco, l’adrenalina viene somministrata anche per il trattamento di altri disturbi cardiaci, come le aritmie, dovute a una diminuzione o assenza della gittata cardiaca.
L’azione dell’epinefrina consiste nel provocare una vasocostrizione e aumentare la gittata cardiaca. In altre parole, contrae il cuore e aumenta la frequenza cardiaca per “rianimarlo”.
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Anafilassi
L’epinefrina viene anche utilizzata come trattamento di prima linea in caso di anafilassi. Questa reazione si innesca nei casi di peggioramento di una condizione allergica e può portare alla morte a causa di una broncocostrizione estrema.
In questi casi, è il farmaco più adatto per il suo effetto dilatatore a livello delle vie respiratorie.
Somministrazione congiunta con anestetici locali
L’epinefrina viene aggiunta a una serie di anestetici locali somministrati per iniezione. Il motivo di questa combinazione è che l’effetto vasocostrittore dell’adrenalina consente di ritardarne l’assorbimento e, quindi, di prolungare l’effetto dell’anestetico.
Alcuni degli effetti collaterali dovuti all’uso degli anestetici locali in combinazione con epinefrina possono essere dovuti all’azione di quest’ultima, come ad esempio:
- Apprensione.
- Tachicardia.
- Tremori.
Possibili effetti collaterali dell’epinefrina
L’uso di questa sostanza non è esente da possibili effetti collaterali e complicazioni, soprattutto se somministrata per via endovenosa e intracardiaca. Le possibili reazioni avverse all’epinefrina sono:
- Palpitazioni e tremori.
- Tachicardie.
- Aritmie cardiache
- Ansia e ipertensione
- Mal di testa.
- Edema polmonare acuto
L’uso è controindicato nei pazienti in terapia con farmaci beta-bloccanti non selettivi. Ciò perché l’interazione di entrambi i farmaci potrebbe causare ipertensione grave, con il rischio di una emorragia cerebrale.
Sebbene in molti credano che la somministrazione di epinefrina possa causare insufficienza cardiaca a causa dell’elevato effetto vasocostrittore, ciò non è affatto vero.
Le arterie coronarie hanno solo un tipo di recettori che, interagendo con l’adrenalina, innescano segnali di vasodilatazione, e non di vasocostrizione.
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Conclusioni
L’epinefrina, o adrenalina, è un farmaco che può essere somministrato per vie diverse, a seconda della situazione clinica del paziente e principalmente in caso di arresto cardiaco e di reazioni anafilattiche.
Sono anche disponibili preparazioni di epinefrina autoiniettabili, indicate per i pazienti a rischio di shock anafilattico.
Come tutti i medicinali, questa catecolamina non è priva di effetti collaterali, che pertanto andranno presi in considerazione nel caso si renda necessaria la sua somministrazione.
Bibliografia
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