La Giornata Mondiale contro il Dolore si celebra ogni anno il 17 ottobre con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di coloro che soffrono. La data è stata stabilita dall’Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore, dalla Federazione Europea del Dolore e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Il dolore è più frequente nelle donne e ha un’alta prevalenza in quelle che sono in età fertile. Soprattutto nella sua forma cronica, è più comune negli anziani.
Questa giornata nasce dall’urgenza di trovare metodi migliori per alleviare la sofferenza fisica ed emotiva che è conseguenza del dolore. Ecco perché l’obiettivo principale della Giornata Mondiale contro il Dolore è dare maggiore visibilità alla ricerca, al fine di trovare un modo per calmare il dolore delle persone affette da malattie croniche.
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Il sollievo dal dolore è un diritto universale
Le campagne cercano di sensibilizzare sia la società nel suo insieme che le diverse istituzioni e organizzazioni, pubbliche e private, nella corsa a utilizzare le risorse per promuovere la ricerca nel trattamento del dolore. Questo dovrebbe colmare il divario tra la conoscenza e la sua applicazione nella pratica clinica.
Quest’anno, l’Associazione internazionale per il dolore ha nominato il 2022 “Anno globale per tradurre in pratica la conoscenza del dolore”. Ha lo scopo di aumentare le conoscenze, sia cliniche che scientifiche, al fine di accumulare conoscenze che hanno un impatto sulla gestione del dolore.
Poiché il dolore cronico ha ripercussioni fisiche ed emotive, individuali e sociali, il suo sollievo è diventato un compito importante. Dal 2000, molto prima che si celebrasse la Giornata Mondiale contro il Dolore, l’analgesia è stata catalogata come un diritto universale dell’essere umano. È anche sancito dalla Carta dei diritti umani delle Nazioni Unite (ONU).
Il dolore come malattia
A causa della sua elevata prevalenza e delle sue ripercussioni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità classifica il dolore cronico come una malattia. Il dolore cronico è la causa più frequente di visita medica (fino alla metà dei casi).
Include i seguenti tipi:
- Acuto: conseguenza di qualche trauma, malattia o intervento chirurgico.
- Cronico: ha molteplici origini e incide sulla qualità della vita di coloro che ne soffrono e dei loro parenti.
Il dolore cronico è quello che si manifesta per più di 3 mesi ed è correlato a patologie ginecologiche (come endometriosi o dismenorrea) e dell’apparato locomotore, come artrite reumatoide, fibromialgia, fratture e lombalgia. È comune anche nelle neuropatie e nel cancro.
Il dolore cronico va da moderato a grave e di solito limita le attività quotidiane.
Nel 2020, l’International Pain Association ha definito il dolore come un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata o simile a quella associata a lesioni tissutali effettive o potenziali. In altre parole, la sensazione fastidiosa e angosciante che colpisce una parte del corpo, per cause interne o esterne.
Questo disturbo può essere così intenso da non consentire a chi ne soffre di condurre una vita anormale. Il dolore cronico interferisce con le attività quotidiane, come dormire, partecipare ad attività sociali o lavorare.
Inoltre, è la principale causa di assenteismo e disabilità dal lavoro. Pertanto, le ripercussioni socioeconomiche lo rendono un problema di salute pubblica.
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Il dolore ha una componente soggettiva
Il dolore è una sensazione spiacevole che ha una componente emotiva gestita dal sistema nervoso. Ecco perché la sua parte soggettiva è più difficile da controllare.
La scala del dolore e della tolleranza ad esso è individuale. Allo stesso modo, è influenzato sia nella vita personale che nella vita familiare, lavorativa, sociale ed economica. L’elaborazione psicologica della situazione rende l’intervento di salute mentale rilevante in questi pazienti.
Il trattamento non dovrebbe essere solo farmacologico. La maggior parte delle volte deve includere la terapia psicologica.
La Giornata Mondiale del Dolore aumenta la consapevolezza
Nel caso del dolore cronico, questo di solito richiede cure palliative e sostegno familiare. L’approccio deve essere effettuato individualmente e generalmente viene utilizzata la scala analgesica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Una gestione inadeguata del dolore è un problema frequente, poiché il dolore intenso e incontrollato può avere gravi effetti, con perdite economiche, lavorative e sociali. L’inabilità e l’assenteismo al lavoro rappresentano situazioni da risolvere nella sanità pubblica.
L’idea di promuovere il sollievo dal dolore come diritto universale è anche quella di rompere i paradigmi che ne impediscono il controllo effettivo. La Giornata Mondiale del Dolore evidenzia l’urgenza di una risposta adeguata e globale.
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