Giornata Mondiale della Tubercolosi: è ora di intervenire

Il 24 marzo è la Giornata mondiale della tubercolosi, in ricordo del giorno in cui Robert Koch ha annunciato di aver scoperto il batterio che causa la malattia. È una patologia che colpisce ancora molte persone nel mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.
Giornata Mondiale della Tubercolosi: è ora di intervenire
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2022

La Giornata Mondiale della Tubercolosi si celebra ogni 24 marzo in tutto il mondo, come proposto dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Il motto di quest’anno è stato: “È ora di intervenire. Basta con la tubercolosi”.

La data è stata scelta per commemorare il giorno in cui Robert Koch ha annunciato al mondo di aver identificato il microrganismo che causa la malattia. Si tratta del Mycobacterium tuberculosis, un batterio a forma di bacillo chiamato anche bacillo di Koch.

La scoperta è avvenuta nel 1882, ma la celebrazione di una giornata interamente dedicata alla malattia è stata istituita solo cento anni dopo. Di fatto è dal 24 marzo 1982 che si celebra la Giornata Mondiale della Tubercolosi, patrocinata dall’Unione Internazionale contro la Tubercolosi e le Malattie Polmonari.

Questa malattia colpisce circa 10 milioni di persone all’anno in tutto il mondo, di cui oltre il 10% muore. È quindi una delle 10 cause di morte più frequenti del pianeta, e tra i malati di HIV, è la prima per mortalità.

Il maggior numero di nuovi casi ogni anno negli ultimi tempi si concentra solo in otto paesi concentrano. Tra questi, ad esempio, India, Filippine, Pakistan e Nigeria. Asia e Africa sono i continenti più colpiti.

Che cos’è la tubercolosi?

La Giornata Mondiale della Tubercolosi ha lo scopo di far conoscere una malattia poco conosciuta dalla popolazione nonostante il gran numero di contagi. Purtroppo, la tubercolosi non ha molta rilevanza nell’ambito della salute pubblica, e questo la mette in secondo piano.

Tuttavia, come abbiamo visto dalle statistiche, è un grosso problema per i sistemi sanitari. Le complicazioni che provoca a livello polmonare diventano presto croniche e la sua capacità di far peggiorare i pazienti malati di HIV impedisce il successo dei trattamenti.

La tubercolosi è una patologia causata dal Mycobacterium tuberculosis, che entra nell’organismo e depositandosi principalmente nei polmoni. Una volta lì, genera una reazione che forma dei noduli nel tessuto polmonare.

Il contagio avviene per via aerea. I batteri viaggiano nell’aria quando una persona infetta tossisce, starnutisce e sputa. I più colpiti sono le persone che hanno contatti stretti, ad esempio il personale sanitario che trascorre molto tempo con i malati.

Il bacillo in questione può depositarsi a lungo nell’organismo senza manifestare i sintomi della malattia. È possibile essere infetti dal Mycobacterium tuberculosis per tutta la vita senza effettivamente soffrire di tubercolosi. Il virus si attiva se le difese immunitarie risultano indebolite da qualche altra patologia.

Questo microrganismo viaggia attraverso l’aria, per cui i polmoni sono gli organi più colpiti. Tuttavia, anche altri tessuti possono mostrare i sintomi della tubercolosi. Ad esempio, in maniera meno frequente, la tubercolosi può interessare anche le ossa, il sistema urinario e l’apparato digerente.

Infezione polmonare.
La forma polmonare è la presentazione più comune della tubercolosi.

I sintomi della tubercolosi

Quando la tubercolosi polmonare si attiva, iniziano a manifestarsi i sintomi. In assenza di trattamento, la persona infetta è altamente contagiosa, come vedremo più avanti. I sintomi classici della patologia sono:

  • Tosse: persistente e grassa, che può portare a sputare sangue (emottisi).
  • Dolore al torace: associato ai movimenti respiratori.
  • Perdita di peso: rapida e progressiva (fino a più di 10 chili in poco tempo).
  • Febbre durante la notte: una delle caratteristiche della febbre da tubercolosi è l’aumento della temperatura corporea nel tardo pomeriggio e di notte.

Per quanto riguarda i bambini la situazione cambia, perché i sintomi non sono così evidenti. L’esordio della malattia può essere confuso con altre patologie infantili più comuni, come la polmonite batterica o l’influenza.

Donna a letto con la febbre.
La febbre che compare di sera o di notte può essere uno dei sintomi della tubercolosi.

Il problema della resistenza agli antibiotici nella Giornata Mondiale della Tubercolosi

La Giornata Mondiale della Tubercolosi, oltre a sensibilizzare sulla malattia, mira anche a rendere note le difficoltà incontrate dai medici e dalla ricerca per trovare una possibile cura. Negli ultimi anni, infatti, il batterio ha mostrato di avere una grande resistenza.

Sebbene il trattamento tradizionale della tubercolosi tradizionale preveda l’uso di farmaci accessibili a tutti, il bacillo ha sviluppato dei meccanismi di resistenza che hanno reso necessario modificare le scelte di tipo farmaceutico.

Nasce così il concetto di tubercolosi multiresistente, cioè che non risponde a due antibiotici di prima linea: la rifampicina e l’isoniazide. Quando viene rilevata questa situazione, è necessario passare all’uso di farmaci più difficili da ottenere e ad una terapia di lunga durata (fino a due anni).

Cosa fare in occasione della Giornata Mondiale della Tubercolosi?

La tubercolosi è una delle malattie più diffuse al mondo, nonché una delle principali cause di mortalità. È importante essere pienamente consapevoli della sua gravità e agire.

In occasione della Giornata Mondiale della Tubercolosi possiamo imparare di più sulla malattia, magari scoprendo quali associazioni lavorano con i malati nella nostra provincia di residenza. Possiamo contribuire in diversi modi.


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