Come eliminare i pensieri ossessivi

L'attività fisica è uno dei modi migliori per schiarirsi le idee. Se un pensiero vi tormenta o vi impedisce di andare avanti con la vostra vita, andate a fare una passeggiata per liberarvene.
Come eliminare i pensieri ossessivi

Ultimo aggiornamento: 09 agosto, 2022

A tutti noi è capitato di avere dei pensieri ossessivi. Non poter smettere di pensare alla fine di una relazione, a qualcosa che abbiamo detto o a qualcosa che è accaduto al lavoro.

Questi pensieri ossessivi si devono al mancato superamento di un evento accaduto nel passato, remoto o prossimo che sia.

Liberarci da questi pensieri è complicato, ma non impossibile. Per questo, oggi volgiamo darvi alcuni consigli per disfarvi di quei pensieri ossessivi che vi limitano e vi impediscono di godervi la vita.   

Pensare sempre alle stesse cose

Iniziate muovendovi

Ragazzo che corre con la pioggia

Il miglior modo per smettere di pensare a qualcosa è uscire. Spesso camminare, se possibile in mezzo alla natura, è una buona opzione.   

Non è necessario essere accompagnati, soli è addirittura meglio. In questo modo, permetteremo ai pensieri di fluire, di uscire dalla nostra mente.

Camminare permette anche di fare chiarezza e di vedere da una prospettiva diversa tutto ciò che affolla la nostra mente e su cui non ha senso rimuginare, perché non ha soluzione, giusto?

L’inutilità dei pensieri ossessivi

Come abbiamo detto, quando continuiamo a rimuginare su un pensiero è perché questo non ha soluzione. Tuttavia, poiché ci influenza, ci aggrappiamo ad esso.

Pensare di continuo a qualcosa non fa altro che causarci ansia ed accrescere il pensiero, perché ci tormentiamo nel presente per qualcosa che, in realtà, è accaduto in passato.   

Ragazza con pensieri ossessivi

È un modo per soffrire, per farsi del male e per non andare avanti. Per questo, riflettere sull’utilità di ciò a cui state pensando mentre camminate può aiutarvi a trovare una via d’uscita.

Facciamo ciò che ci piace?

Continuare a pensare sempre alla stessa idea ha conseguenze devastanti. Improvvisamente, non ci godiamo più quello che facciamo, e non dedichiamo tempo a ciò che amiamo, chiudendoci in noi stessi.

Senza rendercene conto, ci rinchiudiamo nella nostra zona di comfort e vi rimaniamo, prigionieri della nostra mente.

Per iniziare ad abbandonare questo circolo vizioso, è importante uscire a camminare e, poi, pensare a quello che ci piace e farlo senza ripensamenti.

Ragazza triste

Pensate che domani potreste non averne più l’opportunità, che dovete farlo oggi stesso.   

Andare al museo, al cinema, ad una festa, uscire con gli amici, qualsiasi cosa! Non procrastinate! In questo modo, ricomincerete a godervi la vita.

La mindfulness può aiutarvi

Praticare la mindfulness ha grandi benefici per smettere di rimuginare su un pensiero.

  • Grazie ad essa, l’ansia si riduce e iniziamo ad osservare i pensieri mentre li lasciamo andare.
  • Analizzare di continuo una situazione non ci farà bene.

Questo capita perché le emozioni ricoprono un ruolo da protagoniste e ci conducono ad una voragine di pensieri che non fanno altro che causarci sofferenza.

Chiedete aiuto

Coppia abbracciata

Se abbandonare questa situazione vi è molto difficile, forse potrebbe trattarsi di un problema maggiore, ad esempio di dipendenza.

Chiedere aiuto è sempre positivo e in questo modo ci assicureremo di calmare la nostra mente, perché la salute non è solo fisica, ma anche psicologica.

Potremmo scoprire di avere delle mancanze o altri tipi di problemi che non credevamo di avere e che ci fanno male.

Non è una stupidaggine chiedere aiuto se un pensiero ci impedisce di alzarci dal letto, di lavorare, di essere produttivi e di goderci la vita.      

La mente non è facile da domare. Difatti, più controllo cerchiamo di esercitare sulle idee che compaiono, più difficile sarà farlo. È importante capirne il senso, lo scopo e l’utilità.

La maggior parte dei pensieri ossessivi ha un solo obbiettivo: farci soffrire ancora di più.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.