Igiene dentale e celiachia: cosa c'è da sapere?

Prendersi cura di denti, gengive e tessuti molli della bocca, è particolarmente importante nella celiachia, condizione che tende a danneggiare lo smalto, le gengive e le mucose.
Igiene dentale e celiachia: cosa c'è da sapere?
Vanesa Evangelina Buffa

Scritto e verificato l'odontoiatra Vanesa Evangelina Buffa.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2022

Igiene dentale e celiachia è un binomio che sta richiamando l’attenzione dei medici. A prima vista privo di correlazione, è invece noto che questa patologia può influire sulla salute della bocca.

In alcuni pazienti celiaci i sintomi a carico del cavo orale si manifestano ancora prima di quelli tipici della malattia. È quindi compito del dentista valutarne i segni durante la visita di controllo, in modo che non ci siano ritardi nella terapia, principalmente basata sulla dieta.

Una buona igiene orale permette di prevenire gli effetti negativi causati dall’intolleranza al glutine. Prendersi cura di denti, gengive e tessuti molli della bocca, è particolarmente importante nelle persone celiache. Come vedremo, si tratta di una condizione che tende a danneggiare lo smalto, le gengive e le mucose.

Celiachia e salute della bocca

Per capire le esigenze specifiche dei pazienti celiaci in termini di igiene dentale è necessario analizzare gli effetti che questa patologia ha sulla bocca. Possono fare la loro comparsa già in tenera età, addirittura interferendo con lo sviluppo del germe dentario. Ecco perché è importante individuare possibili anomalie già durante le prime visite dentistiche.

Difetti dello smalto

Un problema piuttosto grave nei pazienti celiaci riguarda lo smalto. I danni sono irreversibili e difficile da trattare. Una diagnosi precoce aiuta quindi a prevenire ulteriori complicazioni.

Una delle teorie collega le alterazioni dello smalto a deficit nutrizionali. La malattia celiaca è una forma di allergia, una risposta inadeguata del sistema immunitario e dei villi intestinali al glutine presente nel grano, nell’avena, nell’orzo e nella segale. In sostanza, è una reazione avversa a una proteina alimentare.

Con il passare del tempo e con la presenza permanente dell’allergia, i villi intestinali si appiattiscono e perdono la capacità di assorbire correttamente le sostanze nutritive. Questo fa sì che diversi nutrienti non vengano assorbiti dall’organismo, nonostante siano presenti nella dieta. Un deficit cronico, potrebbe spiegare perché nelle persone celiache lo smalto tende a danneggiarsi. 

Al tempo stesso, in presenza di una reazione esagerata del sistema immunitario, gli anticorpi a reazione crociata possono attaccare e distruggere lo smalto. Se questo processo è attivo sin dall’infanzia, a risentirne è il corretto sviluppo di tutti i tessuti che compongono i denti.

Celiachia e mal di stomaco.
Lo scarso assorbimento di nutrienti dovuto alla malattia celiaca si riflette sulla riduzione dell’assorbimento di sostanze di cui lo smalto ha bisogno per svilupparsi.

Sviluppo anomalo dei denti

I bambini affetti da celiachia possono andare incontro ad uno sviluppo anomalo dei denti da latte e di quelli definitivi. Questo dipende soprattutto da quanto abbiamo spiegato nel paragrafo precedente. La buona notizia, in questo caso, è che una dieta corretta è in grado di ridurre gli effetti negativi.

Come capire se i denti stanno crescendo male? L’aspetto più evidente è un ritardo nell’eruzione dei denti. Vale a dire che per questi piccoli pazienti non valgono le consuete scadenze entro le quali ogni elemento dentario dovrebbe prendere il proprio posto nel cavo orale.

Bocca secca e sindrome di Sjörgen

A causa della natura autoimmunitaria della malattia celiaca non è raro che da essa derivino altre patologie caratterizzate da un certo tipo di reattività del sistema immunitario. Al tempo stesso, alcuni pazienti presentano la sindrome di Sjörgen.

Questa sindrome è caratterizzata dalla presenza di anticorpi che attaccano le ghiandole del corpo incaricate di lubrificare i tessuti, i dotti lacrimali e le ghiandole salivari, così come quelle coinvolte nella traspirazione. Per quanto riguarda la bocca, questo significa secchezza, visto che non viene prodotta saliva a sufficienza per mantenere umido il cavo orale.

Senza saliva, gli effetti negativi descritti aumentano. Aumenta la presenza di colonie di batteri cattivi e questo sfocia in carie più aggressive, più ampie, oltre che più veloci a insediarsi.

Le carie

Oltre alla sindrome di Sjörgen, le carie sono spesso presenti nella celiachia. Ecco perché l’igiene dentale per i pazienti celiaci è di importanza vitale. Devono ridurre la presenza di zuccheri e di batteri associati alla fermentazione.

Come già detto, sono tipiche le alterazioni dello smalto, il che favorisce le carie. Lo smalto è uno strato resistente, ma se non si è sviluppato correttamente non presenta una durezza tale da resistere agli attacchi esterni.

Allo stesso modo, le carenze di nutrienti a causa del malassorbimento intestinale influiscono sull’equilibrio interno del cavo orale, necessario per prevenire le carie. I deficit di calcio e vitamina D sono comuni nella celiachia ed entrambe queste sostanze sono fondamentali per lo sviluppo di ossa e denti.

Afte del cavo orale

Anche le afte della bocca sono collegate a carenze nutrizionali, in particolare, di vitamina B12 e di folati. La mucosa del cavo orale è la stessa mucosa che si prolunga fino all’intestino. Non deve sorprendere che una reazione che avviene nella parte inferiore dell’apparato digerente estenda i suoi effetti al tratto superiore.

Le afte sono piaghe o ulcere della bocca; di solito scompaiono da sole nel giro di una settimana e si concludono con una cicatrizzazione che non lascia segni permanenti. In ogni caso, sono molto fastidiose e ostacolano la masticazione, per cui possono interferire con l’assunzione dei nutrienti.

Per quale motivo i pazienti celiaci sono più esposti alle patologie dentarie?

Abbiamo visto che la celiachia interferisce con l’assorbimento di nutrienti, soprattutto perché l’allergia al glutine appiattisce i villi intestinali, con perdita della funzionalità.

Questo problema non è poi così diverso dal malassorbimento, visto che ostacola l’assorbimento di diverse sostanze, come i sali minerali e le vitamine. Al tempo stesso, i sintomi digestivi possono influire sull’appetito, comportando una perdita di peso che abbassa le difese immunitarie.

Un deficit di calcio e vitamina D ha ricadute sulla salute dei denti. Queste sostanze, infatti, sono fondamentali nello sviluppo degli elementi dentari e nel processo di riparazione dei tessuti duri danneggiati.

L’anemia di cui in genere soffrono i pazienti celiaci contribuisce indirettamente ai problemi di salute della bocca. Negli anemici l’ossigenazione dei tessuti è inferiore ala norma, e questo coinvolge anche le gengive. Minore è la quantità di ossigeno, più scarso sarà il processo di cicatrizzazione e di riparazione dei tessuti, per cui afte e traumi non cicatrizzano come dovrebbero.

La caratteristica autoimmune è un altro fattore da considerare nel rapporto igiene dentale, celiachia e disturbi del cavo orale. Come succede nel caso della sindrome di Sjörgen, i disturbi immunitari concomitanti sono comuni. La presenza di anticorpi che attaccano i propri tessuti sono nocivi per le strutture dell’organismo in generale.

Lo smalto è, forse, l’elemento che meglio spiega perché i pazienti celiaci abbiano disturbi a carico dei denti sin da piccoli. I primi sette anni di vita sono il periodo più critico per la formazione di questo strato che riveste i denti. Un bambino malnutrito a causa della celiachia e con gli anticorpi che distruggono ciò che il corpo prova a riparare, probabilmente raggiungerà l’età adulta con carie e denti che si sono sviluppati male.

Igiene dentale e celiachia: il ruolo fondamentale del dentista

Dal dentista

Il dentista deve fare attenzione ad eventuali segni di celiachia nella cavità orale che possono favorire una diagnosi tempestiva; allo stesso tempo deve adottare ogni precauzione per evitare l’esposizione del paziente al glutine.

A quanto pare, non è da escludere la presenza di tracce di glutine nello studio dentistico. Vale a dire che un paziente con celiachia potrebbe essere esposto alla proteina indirettamente, senza ingerire cibi, durante la visita dentistica.

Alcuni dentifrici contengono glutine, così come alcuni strumenti in plastica. Anche il filo interdentale potrebbe presentare tracce di questa proteina e provocare delle reazioni nel paziente. Il dentista dovrà essere a conoscenza delle componenti dei prodotti che va a utilizzare.

Igiene dentale e celiachia.
Negli studi dentistici possono essere presenti materiali e sostanze che contengono glutine.

A casa

Ridurre le esposizioni al glutine sarà vantaggioso per la salute dell’apparato digerente e in generale. Questo è il consiglio principale nonché l’approccio terapeutico per eccellenza della celiachia. Non è possibile ricavare benefici da altre misure se non si segue la dieta adatta.

Considerando il maggiore rischio di sviluppare carie, sarà fondamentale seguire una dieta con consumo ridotto di zuccheri; gli zuccheri infatti favoriscono la produzione di acidi nocivi per lo smalto da parte dei batteri. D’altra parte, un adeguato apporto calorico servirà a scongiurare la perdita di peso.

Per quanto riguarda l’igiene orale e la celiachia, valgono le regole generali. Rispettare le norme igieniche essenziali è sufficiente per ridurre il rischio di carie.

  • Spazzolare i denti con il dentifricio 3 volte al giorno, soprattutto dopo i pasti principali.
  • Sottoporsi ad almeno una visita dentistica all’anno, ma la frequenza dovrà aumentare in presenza di disturbi, in caso di recente diagnosi di celiachia o di comorbilità specifiche, come la sindrome di Sjörgen. Una visita specialistica serve a individuare problemi che forse possono essere risolti prima di complicarsi.

Prevenire le afte

Dal momento che le afte del cavo orale sono comuni tra i pazienti celiaci, oltre all’igiene orale occorre prestare un’attenzione speciale agli alimenti in grado di causare ulcere, in genere cibi piccanti e acidi.

Se, nonostante queste precauzioni, si soffre spesso di afte, si può ricorrere a farmaci specifici, meglio se consigliati dal dentista, anche quando si tratta di prodotti da banco. Bisognerà inoltre verificare che gli ingredienti contenuti nel prodotto non contengano glutine.

Combattere la secchezza del cavo orale

Se oltre alla diagnosi di celiachia, esiste anche una diagnosi di sindrome di Sjörgen, allora saranno necessari alcuni accorgimenti per ridurre la secchezza delle mucose. Questo aiuterà a prevenire le carie e a godere di una migliore digestione.

Mantenersi idratati e prestare attenzione alla sensazione della sete è fondamentale. In questo caso potrebbe essere necessaria più acqua del normale, considerando il mal funzionamento delle ghiandole salivari. Il dentista può prescrivere anche un sostituto salivare, indicato in specifici casi.

Sul mercato esistono inoltre dentifrici e collutori appositamente studiati per i pazienti con secchezza del cavo orale. Contengono elementi che combattono la xerostomia e i suoi più comuni effetti nocivi.

Igiene dentale e celiachia: la collaborazione del dentista è essenziale

Il rapporto tra igiene dentale e celiachia non può essere considerato una questione a sé stante. Una dieta senza glutine, i controlli periodici, gli integratori vitaminici e la prevenzione di possibili complicazioni, sono tutti aspetti associati alla salute del cavo orale.

Infine, è importante sottoporsi a regolari visite dal dentista. Scegliere un dentista di fiducia, scrupoloso nella scelta dei materiali, che valuti eventuali cambiamenti nel corso del tempo e che prescriva i prodotti più indicati sono tutti aspetti di estrema importanza.


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