Il darwinismo sociale: un’idea che non sarebbe mai dovuta esistere?

Il darwinismo sociale è una teoria che ha contribuito alla creazione di strutture sociali di dominio. Vediamo in cosa consiste.

Il darwinismo sociale: un'idea che non sarebbe mai dovuta esistere?

Il darwinismo sociale è una posizione teorica emersa alla fine del XIX secolo e che ha permesso di trasporre la teoria dell’evoluzione di Darwin alla sociologia, all’economia e alla politica. In altre parole, ha applicato i concetti biologici di selezione naturale e lotta per l’esistenza per spiegare le leggi dello sviluppo sociale e delle relazioni umane.

In questo senso, i darwinisti sociali sostengono che gli esseri umani più dotati e più forti sono quelli che rimangono al potere e prevalgono sui più deboli.

Questa teoria è stata usata per giustificare l’imperialismo, il razzismo, la conquista di territori e la sottomissione di popoli. Giustifica l’idea che ci siano gruppi etnici o razze superiori che devono prevalere e dominare nella società. Approfondiamo l’argomento.

La teoria dell’evoluzione di Darwin

Charles Robert Darwin (1809-1882) è stato uno scienziato naturale inglese che ha fornito diversi contributi alla biologia evolutiva. Nella sua opera più famosa, L’origine della specie (1859), teorizzò l’evoluzione degli organismi sulla base di due processi:

  1. Lotta per l’esistenza.
  2. Selezione naturale (o sopravvivenza del più adatto).

Da un lato, la lotta per l’esistenza sostiene che, in natura, gli organismi viventi sono in costante conflitto per sopravvivere nell’ambiente. In questo caso, la dipendenza da fattori specifici li costringe a competere e a distruggersi a vicenda per le limitate risorse disponibili. Un esempio è la lotta tra animali per il cibo o per l’accoppiamento.

La selezione naturale, invece, è il processo attraverso il quale gli organismi meglio adattati soppiantano quelli meno adattati attraverso il lento accumulo di cambiamenti genetici favorevoli, nel corso delle generazioni. In questo senso, la selezione naturale si riferisce ai vantaggi che alcuni hanno rispetto ad altri.

Questi due concetti sono interdipendenti nella teoria dell’evoluzione di Darwin. In questo caso, la selezione naturale dipende dalla lotta per l’esistenza, che sarebbe il motore dell’evoluzione.

Charles Darwin.
Charles Darwin.

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Origine del darwinismo sociale

L’origine del darwinismo sociale è attribuita al filosofo e sociologo Herbert Spencer (1820 – 1903), che adattò le nozioni evolutive di Darwin alle società umane. Nella sua opera I principi primi (1862), Spencer descrive i gruppi sociali umani come organismi governati dalle leggi della natura e inseriti all’interno di un contesto evolutivo.

L’autore definisce l’evoluzionismo sociale come segue: “Il passaggio dall’omogeneità incoerente all’eterogeneità coerente, come risultato di una dissipazione del moto e di un’integrazione della materia”.

Con questa affermazione, Spencer sosteneva che i gruppi sociali umani si trasformano da una popolazione indifferenziata e orizzontale (omogeneità incoerente) a un’organizzazione stratificata da governanti e governati (eterogeneità coerente). Questa trasformazione sociale, in cui i governanti si impongono ed eliminano i governati “meno idonei”, viene giustificata attraverso processi naturali e biologici: lotta per l’esistenza e selezione naturale.

Darwin e darwinismo sociale

Oggigiorno si discute se Darwin sostenesse o meno l’evoluzionismo sociale. Secondo i difensori dello scienziato naturalista, egli stesso si dichiarò dubbioso circa questa teoria, opponendosi all’applicazione del meccanismo della selezione naturale alle società umane.

Tuttavia, alcuni critici sono di parere opposto. Affermano che Darwin non abbia mai distinto tra “evoluzione biologica” ed “evoluzione sociale”.

Ciò che è vero è che Darwin postulò la suddivisione degli esseri umani in razze “civilizzate” e “selvagge”, sulla base delle differenze craniche. Quindi, sulla base di una presunta asimmetria dell’intelligenza. Così, descrisse gli europei come dotati di maggiori capacità intellettuali, mentre gli asiatici e gli aborigeni australiani caratterizzati da capacità inferiori.

Inoltre, nella sua opera L’origine dell’uomo (1871), illustrò il modo in cui riteneva che la selezione naturale influenzasse le cosiddette “nazioni civilizzate”. Lì utilizzò i concetti di “razza inferiore” e “razza superiore”, affermando che la proliferazione delle razze inferiori influisce sull’aumento numerico degli “uomini di qualità superiore”.

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Conseguenze dei postulati dell’evoluzione sociale

Sebbene il darwinismo sociale sia emerso inizialmente come teoria sociologica, i suoi postulati sono serviti da ispirazione per una serie di movimenti politici e sociali che giustificavano le strutture di dominio e il sistema economico capitalista.

Il nazismo è uno degli esempi più chiari dell’appropriazione delle idee del darwinismo sociale. i postulati della superiorità di una razza sull’altra e l’idea che l’evoluzione umana sia data dalla sopravvivenza del più forte, ispirarono le atrocità di Hitler e dei suoi seguaci.

Nel suo saggio Mein Kampf (1925), Hitler sottolineava l’importanza della purezza del sangue e sollevava argomenti paralleli a quelli di Spencer, difendendo la necessità di una società basata su uno schema di dominazione delle élite. Ciò lo portò allo sterminio di massa di quelle che considerava “razze inferiori” (ebrei, neri, omosessuali, tra gli altri) e alla promozione di programmi di maternità ed eugenetica, volti a riprodurre i geni ariani e a educare bambini con l’ideologia del partito.

È possibile constatare come le idee di Darwin abbiano influenzato i costrutti di genere e approfondito il dominio del genere maschile su quello femminile. Ad esempio, ne L’origine dell’uomo (1871), Darwin fa la seguente distinzione: “L’uomo si differenzia dalla donna per la taglia, la forza muscolare, la velocità, ecc., oltre che per la sua intelligenza, come avviene tra i due sessi di molti mammiferi”.

Questa idea ha permeato il darwinismo sociale e ha favorito una struttura sociale di dominio degli uomini sulle donne. I primi sono considerati più forti, più abili e più intelligenti.

Darwinismo sociale e ideologia di genere.
La teoria del darwinismo sociale ha alimentato idee infondate di superiorità degli uomini sulle donne.

Il darwinismo sociale oggi

Il darwinismo sociale ha perso il suo status di teoria scientifica dopo la prima guerra mondiale ed è stato completamente screditato alla fine della seconda guerra mondiale. Ciò è dovuto alla sua associazione con il nazismo e al crescente consenso scientifico sulla sua infondatezza.

In effetti, biologi e storici hanno sostenuto che si tratta di una “cantonata” naturalistica. La teoria della selezione naturale cerca solo di descrivere un fenomeno biologico, che non può essere trasposto alla società umana.

Bibliografia

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