
La disgrafia è un disturbo neurologico che complica l’abilità di scrittura in tutte le sue forme, ovvero a mano, dattilografia e ortografia. Si stima che dal 5% al 20% dei giovani studenti hanno un deficit della scrittura, ma si ignora…
Le emozioni sono la sostanza che addolcisce o che amareggia la nostra vita. Imparare a gestirle e a esprimerle in modo sano è fondamentale. Insegnare ai nostri figli come riuscirci è una delle più grandi eredità che, in quanto genitori, possiamo lasciare loro.
A partire dai 2 anni qualunque bambino può essere indirizzato verso il percorso con cui imparare a gestire le emozioni. Che compito arduo! Se a noi adulti costa fatica gestire in modo intelligente le emozioni che proviamo, come possiamo insegnare ai nostri figli a controllare le loro?
Per prima cosa, ponetevi la seguente domanda: “quante volte i miei figli mi hanno visto perdere la pazienza dinnanzi al traffico bloccato?”, “Quante volte mi hanno visto interrompere qualcuno che stava parlando o mi hanno sentito mentire?”. Adesso facciamo al contrario: “Quante volte ho visto i miei figli prendersi gioco della sorella o mentire pur sapendo che è sbagliato e che disapprovo?”.
Sia nel caso dei bambini che in quello degli adulti, le risposte sono le stesse: si sono lasciati trasportare dall’emozione che li pervadeva in quel momento. Ovviamente, sarà capitato a chiunque a un certo punto della propria vita, a prescindere dall’età. L’importante è capire che imparare a gestire le emozioni è parte fondamentale dell’equilibrio mentale ed emotivo.
Oggigiorno, il processo educativo che viviamo con i nostri figli ci richiede anche di aiutarli a imparare a gestire le emozioni. Un bambino che riesce a gestire le proprie emozioni migliora molti aspetti della sua vita. Ad esempio.
Come riuscirci? Il segreto sta nel conoscere, riconoscere e imparare a gestire le emozioni. In psicologia vengono individuate 6 emozioni di base: la paura, la sorpresa, l’avversione, l’allegria, la tristezza e l’ira. Eppure, alcuni studi ne riconoscono molte altre, alcuni fino a più di 300. Ma non chiederemo così tanto ai nostri figli. Iniziamo dalle basi.
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Alcune delle strategie cui possiamo ricorrere per insegnare ai nostri figli a gestire le emozioni sono:
A 5 anni un bambino deve saper comunicare se si sente triste o arrabbiato, esprimerlo e agire in modo costruttivo. A 10-11 anni le emozioni sono più complesse, ma deve comunque imparare a individuarle. Aiutate i vostri figli a esprimersi e a riconoscere le loro emozioni mediante espressioni come le seguenti:
Evitate sorprese che possano scatenare una reazione iraconda: è bene che i vostri figli sappiano cosa li aspetta, che si tratti di un’attività che amano o meno. Inoltre, siate fermi nelle vostre decisioni. Ad esempio:
Preparate uno spazio tranquillo e confortevole in casa, con cuscini o elementi decorativi, dove vostro figlio possa rifugiarsi per pensare e per rilassarsi quando le cose non vanno come aveva sperato. In questo modo saprà che avete a cuore i suoi sentimenti.
Per imparare a gestire le emozioni, è importante avere pazienza e aspettare. Durante una passeggiata, scegliete una parola che indicherà ai vostri figli che dovranno fermarsi e aspettare (dovrà rimanere immobile) finché non pronuncerete la parola che permetterà loro di muoversi nuovamente.
Invitateli a immedesimarsi con gli altri, a immaginare di vivere le loro situazioni. Lo stesso dovrete fare voi. Le domande sono una grande risorsa per farli riflettere su quello che provano e sul loro comportamento. Ad esempio:
Rafforzate i comportamenti positivo con l’affetto. Non dovete premiare con oggetti o regali, basta che il bambino capisca che notate quando si controlla e che siete orgogliosi di lui. Ad esempio:
Meglio dialogare e scendere a patti che rispondere con aggressività o violenza. Se il bambino si comporta male con qualcuno, deve imparare a chiedere scusa. Allo stesso modo, deve imparare a perdonare quando si comportano male con lui. Le azioni hanno delle conseguenze, quindi deve capire che è meglio prendere sagge decisioni. Ad esempio, potete dirgli cose come:
Quando i nostri figli perdono il controllo, dobbiamo dimostrare loro che siamo capaci di controllarci. Nessuna parola avrà più effetto di quello che dimostreremo con le nostre azioni. Se gridiamo, imparerà a rispondere gridando. Se parliamo loro con calma e con tono pacato, impareranno che possono gestire la loro rabbia in qualunque momento.
In base alle situazioni che lo infastidiscono (che non gli abbiano prestato dei giocattoli non suoi, ad esempio), potete esercitarvi insieme sul modo migliore di reagire. Aiutatelo anche a individuare la reazione sbagliata. Fare pratica aiuterà i vostri figli a controllarsi al meglio quando si presenta una situazione che li ferisce.
Quando hanno un problema o una situazione li affligge, i bambini devono imparare a parlare senza perdere la calma. Per esprimersi senza lasciarsi sopraffare o travolgere dalle emozioni, il nostro esempio è fondamentale. Potremmo dire loro cose del tipo:
Non lasciateli soli con le loro emozioni. Dimostrate ai vostri figli che tenete in considerazione le loro delusioni e frustrazioni. Abbracciateli per farli sentire capiti e amati. Quella fiducia e quella sicurezza nel vostro amore li aiuteranno a gestire meglio le loro emozioni.
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I sentimenti negativi sono dolorosi, ma passano. La rabbia, la tristezza, la delusione, la frustrazione, tutto quello che ci fa stare male non dura per sempre. Dinnanzi a essi, possiamo dire qualcosa del tipo:
I vostri figli devono sapere che c’è un momento della giornata che dedicherete ad ascoltare i loro problemi e le loro preoccupazioni, anche quando sarete stanchi, vi sentirete sopraffatti o infastiditi. Dovrete superare queste difficoltà e dedicare loro del tempo. Potreste dirgli:
Le emozioni illuminano o rabbuiano il cammino della vita. Aiutare i nostri figli a conoscere e gestire le emozioni è uno dei regali più grandi che possiamo fare loro, per il loro benessere generale.