Intervento chirurgico a cuore aperto: cosa sapere?

L'intervento a cuore aperto è comune in caso di malattie cardiache gravi. Oggi la prognosi è buona per molti pazienti.
Intervento chirurgico a cuore aperto: cosa sapere?
Leonardo Biolatto

Revisionato e approvato da il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 05 novembre, 2022

Un intervento chirurgico a cuore aperto prevede l’apertura del torace e l’esposizione del cuore. Si tratta della procedura chirurgica più comune tra gli adulti e a oggi presenta un rischio di mortalità molto basso, stimato poco sopra il 2%.

Viene eseguito in genere per trattare le arterie coronarie ostruite o che presentano anomalie. Uno studio condotto dal Dottor David Montaigne dell’Università di Lille ha evidenziato che il cuore è sensibile al ritmo circadiano. Eseguire un intervento chirurgico a cuore aperto nel pomeriggio, dunque, riduce di circa il 50% i possibili rischi.

Quando è necessario un intervento chirurgico a cuore aperto?

Generalmente un intervento chirurgico a cuore aperto si esegue quando una persona ha bisogno di un bypass aorto-coronarico (CABG è l’acronimo inglese). Lo scopo è ripristinare il corretto afflusso di sangue al cuore, in modo da limitare i rischi di un attacco cardiaco.

La malattia coronarica si sviluppa quando le arterie si restringono e si induriscono a causa dell’accumulo di grasso al loro interno sotto forma di placca. In seguito a ciò, il sangue non può fluire come dovrebbe e questo può causare un’ostruzione.

Un intervento chirurgico a cuore aperto si esegue anche per sostituire o per riparare le valvole o un’altra parte danneggiata o che presenta un’anomalia. Per esempio, per impiantare innesti o per eseguire un trapianto.

In sala operatoria per intervento chirurgico a cuore aperto.
Non esiste solo un tipo di intervento chirurgico a cuore aperto, bensì ne esistono almeno due.

Gli interventi chirurgici a cuore aperto più comuni

Gli interventi chirurgici a cuore aperto più comuni sono due: l’innesto di bypass coronarico e l’intervento sulla valvola cardiaca. Ne parliamo in dettaglio nelle righe che seguono.

Innesto di bypass coronarico

Noto anche come innesto di bypass dell’arteria coronarica (CABG), è la procedura più comune e viene eseguita quando i vasi sanguigni che trasportano il sangue si sono ristretti. Per correggere questa condizione, si procede con un bypass dell’arteria coronaria.

La procedura consiste nell’estrazione di una piccola porzione di una vena da un’altra parte del corpo per reindirizzare il flusso sanguigno verso il muscolo cardiaco. Se l’arteria presenta diversi punti ostruiti, andranno realizzati diversi bypass.

Chirurgia della valvola cardiaca

Il cuore ha quattro valvole: aortica, mitrale, polmonare e tricuspide. Ciascuna pompa il sangue verso uno dei ventricoli in cui è diviso il cuore. Nel caso in cui una delle valvole presenti un’anomalia, si può procedere con un intervento chirurgico a cuore aperto per correggerla.

A volte le valvole si restringono, impedendo al sangue di scorrere come dovrebbe; questa condizione prende il nome di stenosi. In altri casi, non si chiudono come dovrebbero e il sangue torna indietro invece, si parla quindi di reflusso o insufficienza valvolare. Ciò provoca diversi disturbi su cui è necessario intervenire.

Come si esegue?

Un intervento chirurgico a cuore aperto richiede dalle tre alle sei ore. Inizia con un’incisione verticale, al centro del petto, tra i 20 e i 25 cm. Quindi, si incide lo sterno, che è l’osso al centro del torace (questa procedura si chiama sternotomia). In questo modo il cuore rimane completamente esposto.

In alcuni casi viene utilizzato un macchinario per bypass cardiopolmonare che estrae il sangue mediante dei tubi e sostituisce il cuore nel pompaggio. Ciò provoca un arresto del cuore; tuttavia, l’intervento chirurgico può essere eseguito anche senza l’ausilio di questo macchinario.

Una volta effettuata la procedura, il chirurgo richiude lo sterno unendo le due metà con dei fili di sutura o con il metodo di sutura stretta. Quindi, si richiude l’incisione iniziale.

Come prepararsi a un intervento chirurgico a cuore aperto?

È normale sentirsi agitati prima di un intervento chirurgico a cuore aperto. Il consiglio principale è informarsi bene sulla procedura e affidarsi allo staff medico. Vengono eseguiti tutti i giorni centinaia di questi interventi con esito più che positivo.

Tra le indicazioni, il medico indicherà di astenersi dal fumo e da alcuni farmaci nelle due settimane precedenti all’intervento. Al tempo stesso, bisognerà evitare di mangiare dopo la mezzanotte del giorno dell’intervento. Il paziente dovrà lavare il petto con un sapone antibatterico e depilare la parte nel caso presenti peli.

Quali sono i rischi?

Più è in fase avanzata la patologia cardiaca, maggiori saranno i rischi dell’intervento a cuore aperto. Ciò nonostante, qualunque intervento di questo tipo ha un margine di rischio atteso. Nello specifico, le principali complicazioni sono infarti del miocardio o eventi cerebrovascolari dovuti alle alterazioni circolatorie.

Possono insorgere anche insufficienza polmonare o renale, e formarsi dei coaguli. Questi si manifesteranno con disturbi della minzione e difficoltà respiratorie (disnea). Le infezioni e le emorragie sono altre complicazioni possibili.

Per quanto riguarda l’aspetto neurologico, la perdita di memoria e di lucidità mentale sono complicazioni di cui sono stati registrati diversi casi. Questi dipendono anche dagli effetti dell’anestesia totale somministrata.

Convalescenza dopo un intervento chirurgico a cuore aperto

Dopo un intervento chirurgico, il paziente deve restare in osservazione in terapia intensiva per 24 ore. Avrà due o tre tubi di drenaggio nel petto, gli verranno somministrati dei liquidi per endovena e gli verrà applicato un catetere per la minzione. La degenza in ospedale può prolungarsi fino a 7/10 giorni.

Cosa sapere sull’incisione

La ferita chirurgica è estesa, il che comporta attenzioni particolari. Bisogna lavarsi bene le mani prima e dopo aver toccato l’incisione e mantenere la zona calda e asciutta. Bisognerà controllare tutti i giorni che non ci siano sintomi di infezione. Si consiglia la doccia solo previa verifica di adeguata cicatrizzazione.

Dolore

Il dolore può essere gestito con analgesici prescritti dal medico. Potrebbero fare male i muscoli di tutto il corpo, in particolare la gola e il petto. I farmaci vanno assunti rigorosamente secondo le indicazioni mediche.

Riposo

Si consiglia di riposare più possibile, ma alcune persone fanno fatica a dormire bene dopo un intervento chirurgico a cuore aperto. Il consiglio è di evitare la caffeina, di rendere il letto più comodo possibile e di assumere l’analgesico mezz’ora prima di andare a dormire.

Riabilitazione

I programmi di riabilitazione cardiaca includono attività fisica, gestione dei fattori di rischio e misure di intervento su stress, ansia e depressione. Questo programma è particolarmente consigliato perché offre grandi benefici.

Intervento chirurgico al cuore.
Questa procedura medica comporta dei rischi, ma i progressi li hanno ridotti al minimo.

Bisogna avere pazienza dopo un intervento chirurgico a cuore aperto

La convalescenza dopo un intervento a cuore aperto è lenta e graduale. Non ci si deve attendere risultati o miglioramenti immediati. Potrebbero volerci fino a sei settimane prima di iniziare a stare meglio.

Infine, è fondamentale sottoporsi ai controlli e seguire tutte le indicazioni mediche. Un intervento di questo ha in genere esito positivo e migliora le aspettative e la qualità di vita della persona con malattie cardiache.


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