Ittero neonatale: sintomi e trattamento

L'ittero neonatale è una condizione che si riconosce a causa di una colorazione giallognola della pelle e della sclera. Sebbene non sia grave, deve essere valutata da un medico.
Ittero neonatale: sintomi e trattamento
José Gerardo Rosciano Paganelli

Revisionato e approvato da il dottore José Gerardo Rosciano Paganelli.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

L’ittero neonatale è una condizione caratterizzata da un cambiamento del colore della pelle e della sclera (la parte bianca dell’occhio) del neonato, che cominciano ad assumere una tonalità giallognola. Si sviluppa a causa di un accumulo eccessivo di bilirubina nel sangue.

La bilirubina è un pigmento di colore giallo che risulta dalla normale decomposizione dei globuli rossi. Tale sostanza, in generale, passa attraverso il fegato per essere poi liberata nell’intestino sotto forma di bile.

Sebbene non si tratti di una malattia in quanto tale, l’ittero neonatale deve essere considerato come un segnale di allerta in quanto possibile spia di una malattia non diagnosticata. La maggior parte delle volte, tuttavia, è temporaneo e inoffensivo e risponde bene ai trattamenti non invasivi.

Perché si verifica l’ittero neonatale? Come si diagnostica? I genitori devono saper rispondere a questi quesiti. Ecco perché in questo articolo vogliamo parlare delle cause, dei sintomi e delle terapie disponibili per tenerlo sotto controllo.

Cause dell’ittero neonatale

Ittero neonatale

È assolutamente normale che i neonati abbiano la bilirubina un po’ alta. È comune, infatti, che presentino un colore giallognolo della pelle (ittero). Tale condizione si sviluppa nell’80% dei bambini nati prematuramente e nel 60% di quelli che nascono al compimento dei nove mesi.

Tuttavia, tale colore non è sempre percettibile e può scomparire da solo nell’arco di alcune settimane. La sua causa principale è l’immaturità del fegato del bambino che non riesce a processare correttamente la bilirubina. I neonati, inoltre, producono più bilirubina perché rinnovano più spesso i loro globuli rossi.

Altre possibili cause includono:

  • Precedenti familiari di ittero
  • Non essere stati allattati con latte materno
  • Sanguinamento interno
  • Infezione nel sangue del bambino (setticemia)
  • Infezioni virali o batteriche
  • Incompatibilità tra il sangue della madre e quello del bambino
  • Insufficienza epatica
  • Anomalia nei globuli rossi del neonato
  • Atresia delle vie biliari

Sintomi di ittero neonatale

Il sintomo principale dell’ittero neonatale è la colorazione giallognola della pelle e della parte bianca degli occhi. Spesso diventa visibile tra il secondo e il quarto giorno dopo la nascita. La colorazione inizia solitamente sul viso per poi estendersi verso addome, gambe e pianta dei piedi.

Quando tale condizione si verifica in maniera grave, può essere accompagnata da:

  • Alimentazione deficitaria
  • Sottopeso
  • Pianto acuto
  • Aspetto svogliato o stanco

Diagnosi

Neonato con la pediatra

Il medico può diagnosticare l’ittero neonatale in base all’aspetto del bebè. Per misurare i livelli di bilirubina nel sangue, tuttavia, sono necessarie altre prove complementari. Dunque, oltre alla visita fisica, suggerirà:

  • Un esame di laboratorio con un prelievo sanguigno del bambino (emogramma o conteggio degli elementi figurati del sangue)
  • Analisi con un dispositivo chiamato bilirubinometro transcutaneo
  • Test di Coombs
  • Conteggio reticolociti

Trattamento dell’ittero nei neonati

L’ittero neonatale scompare di norma da solo nell’arco di due o tre settimane, senza necessità di alcun trattamento. Tuttavia, quando si manifesta in maniera moderata o grave, è probabile che il neonato debba rimanere in ospedale per qualche giorno.

I mezzi per il suo controllo dipenderanno dai livelli di bilirubina nel sangue, dall’età del piccolo e se è nato prematuro o meno. Il bambino avrà bisogno di ricevere un trattamento se la bilirubina è molto alta o se sta aumentando velocemente. La terapia include:

Fototerapia

Fototerapia

Il bambino viene esposto a una speciale lampada che emette luce in uno spettro verde e blu. Questa luce ha la funzione di aiutare a decomporre le molecole di bilirubina affinché possa essere eliminata tramite urina e feci. Non è una luce ultravioletta e dispone di una protezione plastica che agisce come filtro.

Durante il trattamento, il piccolo userà solo pannolini e cerotti protettivi per gli occhi. In alcuni casi verrà integrato l’uso di un cuscinetto o materassino che emette luce.

Immunoglobulina per uso endovenoso (IVIG)

Quando l’ittero è relazionato al diverso gruppo sanguigno di madre e bambino, si ricorre a una trasfusione endovenosa di immunoglobulina. Questo procedimento può calmare l’ittero e ridurre le possibilità di una trasfusione sostitutiva.

Trasfusione sostitutiva

Quando non si ottiene una risposta soddisfacente con altri trattamenti, l’ittero neonatale richiede una trasfusione sostitutiva. Si tratta di diverse estrazioni di piccole quantità di sangue per diluire la bilirubina e gli anticorpi della madre. In seguito, il sangue viene ritrasferito al bambino.

Abitudini alimentari

Neonati in allattamento

Se l’ittero neonatale non è grave, il medico consiglierà un semplice cambiamento delle abitudini alimentari. Alcune madri hanno difficoltà ad allattare, ma i seguenti consigli contribuiscono a intervenire sull’ittero:

  • Allattare il bambino con maggiore frequenza affinché abbia più evacuazioni intestinali.
  • Ricorrere ad alimentazione complementare, come latte di formula. È necessario attuare tale misura in particolare quando il neonato perde molto peso o è disidratato.
  • Dargli latte artificiale per un paio di giorni e poi riprendere l’allattamento (solo sotto consiglio medico).

Quando consultare il medico?

Tutti i bambini devono essere esaminati da un professionista nei loro primi cinque giorni di vita per determinare se hanno l’ittero. È fondamentale andare al pronto soccorso se la colorazione giallognola è accompagnata da febbre, cattiva alimentazione o apatia.

L’ittero non è pericoloso nei neonati a termine o che non presentano altre malattie. Viceversa, se il piccolo è nato prematuramente, bisognerà prestare maggiore attenzione. Tra le possibili complicazioni di tale condizione ricordiamo encefalopatia bilirubinica acuta, paralisi cerebrale e sordità.


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