L’Inula helenium, nota anche come elenio, enula campana o enula, è una pianta originaria dell’Europa “rigida”, dai fiori gialli e i petali allungati, oltre che dalle forti radici biforcute. Oggi parliamo, nello specifico, della radice di enula.
Si ipotizza che il nome derivi da quello di Elena, la donna per cui sarebbe scoppiata la guerra di Troia. Questa pianta veniva utilizzata dagli antichi romani per trattare diverse malattie della pelle, dell’apparato digerente e dei reni.
Oggi la radice e i rizomi vengo in genere impiegati dalla medicina naturale cinese e dall’erboristeria, per cui sono entrambi reperibili sotto forma di tè, sciroppi, coloranti alimentari e dolci. Nelle righe che seguono spieghiamo tutto quello che c’è da sapere sulla radice di enula.
Come veniva usata la radice di enula?
La radice di enula in passato veniva usata dalla medicina tradizionale per alcuni disturbi. Come dicevamo, gli antichi romani la utilizzavano per il trattamento delle malattie specifiche della pelle, dello stomaco, dell’utero, dei reni e del cervello.
Nel XVII secolo si diffuse il suo consumo sotto forma di compresse masticabili, oggi finalizzate allo scioglimento del catarro, a contrastare le infezioni da stafilococco e a calmare i disturbi dello stomaco. Oltre a ciò, questa radice viene usata per insaporire i cibi e le bevande e per aggiungere un gradevole aroma ad alcuni prodotti di bellezza.
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Potenziali benefici per la salute
Sebbene l’omeopatia faccia un uso abbondante della radice di enula, non esistono sufficienti evidenze scientifiche al riguardo. Vediamo più da vicino su quali punti è stata fatta chiarezza.
1. La radice di enula: prodotto antinfiammatorio e antiossidante
Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Ethnopharmacology, la radice di enula spicca per le sue proprietà antinfiammatorie, capaci di donare sollievo dai disturbi respiratori.
D’altra parte, l’analisi di oltre 120 studi ha svelato che l’Inula helenium è fonte di antiossidanti e che, dunque, combatte lo stress ossidativo e le malattie causate da infiammazione cronica come il diabete. In linea di massima, questo effetto può essere attribuito al composto chimico noto con il nome di alantolactone (elenina).
2. Potrebbe contribuire al miglioramento della salute respiratoria
La radice di enula è ampiamente apprezzata dalla medicina popolare proprio per le sue proprietà lenitive nei confronti di tosse e malattie respiratorie, come rinite, bronchite e infezioni della gola.
Secondo uno studio pubblicato su Respiratory Research, l’alantolactone contenuto nell’elenio sarebbe in grado di attenuare l’infiammazione dovuta al contatto con il fumo di sigaretta. La ricerca ipotizza, inoltre, che questo composto rappresenti potenzialmente un aiuto al trattamento della malattia polmonare ostruttiva cronica (BPCO).
Oltretutto, uno studio condotto su bambini con tosse acuta ha permesso di osservare che l’assunzione di un inibitore a base di elenio per 8 giorni non solo si è dimostrato privo di rischi, ma ha ridotto anche la gravità e la durata della tosse.
Bisogna considerare, tuttavia, che questo inibitore conteneva anche altri ingredienti, per cui può darsi che la radice non abbia agito da sola.
3. Potenziali proprietà anticancerogene
Nonostante siano ancora necessari ulteriori studi, alcune evidenze scientifiche hanno trovato una corrispondenza tra i composti chimici dell’enula e la riduzione dell’azione cancerogena.
Uno studio in vitro ha dimostrato anche gli effetti tossici dell’estratto di elenio su alcune cellule cancerogene, oltre al suo potenziale antitumorale.
Un ulteriore studio di laboratorio ha rilevato che il composto eudesmane sesquiterpene de contenuto nell’elenio può essere in grado di eliminare le cellule leucemiche.
Similmente, studi di ricerca pubblicati rispettivamente su Phytotherapy Research e su Archives of Pharmacal Research suggeriscono che l’estratto di elenio potrebbe inibire le cellule responsabili del tumore al seno, e questo grazie all’azione del lattone sesquiterpenico e dell’alantolactone.
In ogni caso, non esiste alcuna conferma che sia sicuro nell’ambito del trattamento oncologico. Il consiglio è essere prudenti e non utilizzare la radice senza l’autorizzazione del medico.
4. È un antimicrobico naturale
È dimostrato che l’estratto di elenio ha dei composti attivi che combattono il batterio noto come Stafilococco.
Uno studio pubblicato sul European Journal of Clinical Microbiology and Infectious Diseases ha svelato una certa utilità della radice contro questo batterio.
Una ricerca pubblicata su un’altra rivista di settore ha svelato che l’estratto dell’elenio può contenere il batterio Mycobacterium tubercolosis, responsabile dell’omonima malattia.
Oltre a ciò, è associato all’inibizione del fungo della Candida. Al tempo, esistono alcune evidenze aneddotiche sul fatto che la radice dell’enula non vada assunta mentre stiamo completando un trattamento medico per l’insonnia.
Per le donne in gravidanza e in allattamento, inoltre, il consumo non è consigliato, visto che non esistono studi di ricerca in grado di certificare la sicurezza di utilizzo.
Presentazione del prodotto e dosi di somministrazione
La radice di enula è reperibile sotto forma di polvere (disidratata), di estratto liquido, in tè solubile e pezzi di radice essiccata. Le dosi di somministrazione possono variare e non esistono evidenze a sufficienza da poter stabilire quale è il giusto dosaggio.
Dunque, nonostante ci siano prodotti che richiedono l’assunzione di 1/4 o 1/2 cucchiaino al giorno, la cosa più giusta da fare è chiedere un parere al medico.
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La radice di enula è una preziose fonte dalle molteplici qualità
L’elenio, enula campana o semplicemente enula è una pianta originaria dell’Europa. La leggenda vuole che il nome provenga da Elena di Troia, che con le sue lacrime diede vita a questa pianta. La sua parte più apprezzata è la radice, a cui vengono attribuite una serie di proprietà che la rendono efficace per ottenere sollievo da determinati disturbi.
La radice dell’enula è nota un po’ a tutti per le sue proprietà antiossidanti, antimicrobiche, antinfiammatorie e persino carminative. Inoltre, potrebbe contribuire al miglioramento della salute respiratoria e a dare sollievo ai problemi della digestione.
Tuttavia, sebbene consumarla senza eccessi sembra essere sicuro, le donne in gravidanza e in allattamento, così come i pazienti diabetici e coloro che hanno assunto determinati farmaci dovrebbero evitarla.
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