Sciroppo di sambuco: benefici, avvertenze e preparazione

Lo sciroppo di sambuco è un rimedio naturale i cui principi attivi aiutano a trattare i sintomi del raffreddore. Scoprite quali sono gli altri benefici e come si prepara!
Sciroppo di sambuco: benefici, avvertenze e preparazione

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

Lo sciroppo di sambuco si prepara con il frutto del sambucus nigra. Questa pianta pu+o raggiungere i quattro-cinque metri e ha foglie brunastre e fiori verde-giallo. I frutti sono scuri, di colore violaceo, quasi nero.

Le foglie, i fiori e i frutti sono usati in erboristeria a scopo medicinale. In particolare, lo sciroppo di sambuco viene apprezzato come rimedio contro i disturbi delle vie respiratorie. A cosa serve e come si prepara? Continuate a leggere.

Benefici dello sciroppo di sambuco

La composizione chimica della pianta, dei fiori e dei frutti di sambuco non è stata determinata in modo preciso. Tuttavia, sono stati identificati vari nutrienti e composti tra cui:

  • Alcaloidi.
  • Acido citrico.
  • Flavonoidi.
  • Polifenoli.
  • Glicoside cianogenetico (generatore di cianuro).

Lo sciroppo di sambuco è in genere utilizzato come coadiuvante nel trattamento di vari sintomi respiratori. Per esempio, in caso di catarro, naso chiuso, attacchi d’asma, laringite, tosse, ecc.

Diversi studi hanno cercato di verificare l’effettiva efficacia di questo preparato. E, di fatto, è stato osservato che persone con sintomi influenzali che hanno assunto ogni giorno lo sciroppo di sambuco hanno mostrato segni di miglioramento, anche senza assumere farmaci.

Altri studi suggeriscono che questa pianta può essere utilizzata come integratore contro il comune raffreddore. Volontari che hanno affrontato viaggi aerei continentali e hanno consumato estratto di sambuco contraevano in media meno raffreddori.

Allo stesso modo, la durata del raffreddore e l’intensità dei sintomi erano minori. Una recente ricerca, inoltre, attribuisce a questo rimedio proprietà antibatteriche, antivirali, antitumorali, antilipidiche e persino antidepressive.

Infine, si pensa che il sambuco e i suoi frutti abbiano un buon potenziale nel trattamento del diabete, dell’obesità, di varie disfunzioni metaboliche e persino dei disturbi dell’apparato urinario.

Ragazza con rami di sambuco.
Nella medicina popolare lo sciroppo di sambuco viene impiegato nel trattamento dei sintomi respiratori.

Avvertenze sul consumo dello sciroppo di sambuco

In base a quanto detto, sembra che lo sciroppo di sambuco non solo sia efficace, ma anche sicuro e persino vantaggioso nel trattamento di diverse malattie. Tuttavia questi risultati devono ancora essere confermati da studi più approfonditi; bisogna inoltre valutare rischi e possibili effetti indesiderati.

In questo senso occorre essere cauti nel consumare lo sciroppo di sambuco e non superare le dosi indicate. Dosi più alte possono avere effetti tossici, poiché questa pianta è anche un potente lassativo e diuretico. Non può dunque essere combinato con altri prodotti o farmaci dall’effetto simile.

Allo stesso modo, consumare le bacche acerbe o i fiori non cotti può provocare nausea, vomito e  persino intossicazione grave. Sia la corteccia sia i semi e i frutti verdi contengono sostanze note come lectine, in grado di causare disturbi gastrici.

Non va dimenticato che i rami, le foglie, le radici e i semi sono potenzialmente tossici a causa del glicoside cianogenetico. Nelle persone allergiche, possono comparire eruzioni cutanee o problemi respiratorie dopo aver consumato un prodotto a base di sambuco o essere entrate in contatto con la pianta.

Il sambuco non è consigliato ai bambini, agli adolescenti, alle donne in gravidanza o in allattamento. Sebbene non disponiamo di dati che ne confermino la pericolosità, non esistono neanche prove che il suo consumo sia del tutto sicuro. Se si è in attesa di un figlio o si allatta, si consiglia vivamente di evitare i prodotti a base di sambuco.

Preparazione dello sciroppo di sambuco

Lo sciroppo di sambuco può essere acquistato già pronto, ma è molto facile da preparare in casa. Ovviamente, a causa degli effetti indesiderati citato, è importante consumarlo adottando le dovute precauzioni.

Le bacche di sambuco sono l’ingrediente principale e possono essere usate fresche o secche. Queste ultime si trovano in erboristeria.

Quelle fresche, invece, possono essere raccolte nei campi, purché si sappiano riconoscere la pianta e i frutti maturi. Bisogna fare attenzione anche a questo, poiché esistono piante simili, ma tossiche.

Bacche e foglie per preparare lo sciroppo di sambuco.
Lo sciroppo di sambuco può essere acquistato in erboristeria oppure possiamo prepararlo in casa.

Ingredienti

  • 2 tazze di bacche (se sono secche) 400 g
  • 4 tazze di acqua (1 litro)
  • 1 tazza di miele (250 g)
  • Radice di zenzero, anche in polvere (20 g)
  • Cannella, essenza di vaniglia o cardamomo a piacere.
  • Facoltativamente si può aggiungere una tazza di bevanda alcolica, come la vodka. In questo caso non va somministrato ai bambini.

Preparazione

  • Mettete a cuocere nell’acqua le bacche, lo zenzero e la cannella (vaniglia o cardamomo), preferibilmente in un contenitore di terracotta o vetro.
  • Raggiunto il bollore, abbassate la fiamma e continuate a cuocere a fiamma bassa per 45 minuti.
  • Ritirate dal fuoco e lasciate riposare, fino a quando non si sarà raffreddato.
  • Quindi filtrate. Aggiungete del miele al liquido risultante ed eventualmente la bevanda alcolica.
  • Versate lo sciroppo in una bottiglia di vetro sterilizzata che andrà conservata in luogo fresco e asciutto.

Sciroppo di sambuco: un rimedio da consumare con moderazione

Alcuni prodotti e rimedi naturali sono utilizzati nella medicina popolare, ma non godono di evidenze scientifiche. Non è il caso dello sciroppo di sambuco, rispetto al quale sono già state condotte diverse ricerche che ne hanno riconosciuto virtù e proprietà.

In ogni caso, si tratta di un rimedio da usare con moderazione, dal momento che un abuso può avere effetti controproducenti. È da considerare, inoltre, un integratore per calmare i sintomi e non un trattamento di prima scelta. 


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