La tempesta di citochine e il Coronavirus

La tempesta di citochine si verifica in rare occasioni nei malati di COVID-19. Eppure, è importante approfondire l'argomento.
La tempesta di citochine e il Coronavirus

Ultimo aggiornamento: 14 maggio, 2020

La crisi del coronavirus in Italia sembra essersi lasciata alle spalle il suo momento peggiore. Proprio per questo, il governo ha iniziato a mettere in atto un piano di graduale rientro alla normalità. Con un numero di pazienti deceduti che scende di giorno in giorno e del numero di contagiati, sembra che il nostro sistema sanitario potrà ricominciare respirare. Eppure esistono complessi termini relativi a questa malattia e di cui molti non hanno ben chiaro il significato. Uno di questi è la tempesta di citochine. Prima di addentrarci in questo delicato processo, bisogna fare alcune premesse.

Dati da chiarire sul COVID-19

Nel mese di marzo è stato calcolato che il tasso di letalità del Coronavirus, a livello globale, era del 3,7% del totale degli infetti. In Italia di recente è stato stimato che il tasso totale di morti si aggira intorno a 49,21 ogni 100.000 abitanti, sani o malati.

Le probabilità che l’infezione porti alla morte è determinata per fasce di età. Fino ai 40 anni, meno dello 0,2% decede e la categoria più debole, ovvero le persone al di sopra degli 80 anni, non raggiunge il 15%.

È necessario fare chiarezza su questi dati, visto che la temuta tempesta di citochine si verifica in una percentuale davvero bassa di persone infette. Oltre a ciò, è bene continuare a mantenere la calma e a prendere questi processi come puramente informativi.

Il sistema immunitario

Quando il sistema immunitario ci danneggia

Malattie come il COVID-19 o l’influenza in casi gravi possono essere fatali a causa di una iperattivazione del sistema immunitario. Questo processo è conosciuto come tempesta di citochine.

Le citochine sono piccole proteine liberate da diverse cellule del corpo. Tra queste sono incluse quelle che coordinano la risposta del nostro organismo a patogeni mediante infiammazione.

Le citochine indirizzano le cellule immunitarie, quali i linfociti T o macrofagi, verso la fonte dell’infezione. Si tratta di un processo retroattivo, visto che il rilascio di citochine ne promuove una produzione maggiore da parte delle cellule immunitarie.

Questo sistema di protezione è così efficace da arrivare a superare se stesso. Per esempio, quando il virus del COVID-19 penetra nei polmoni, le citochine indirizzano gli anticorpi verso questo punto, dove lotteranno contro il patogeno causando un’infiammazione locale.

Una produzione fuori controllo di citochine o un ciclo di risposta troppo potente può scatenare una iperinfiammazione del tessuto polmonare. Tale condizione può danneggiare gravemente il paziente o persino a ucciderlo.

Le tempeste di citochine sono comuni nelle persone in età avanzata, e non sono causate solo dal Coronavirus. Possono anche essere dovute ad altre infezioni virali, come l’influenza, la SARS, il MERS o malattie di origine diversa, come la sclerosi multipla o la pancreatite.

Potrebbe interessarvi anche: Miti sul coronavirus: ecco quali sfatare

Come agire in caso di tempesta di citochine?

Tempesta di citochine

Entriamo in un un terreno più specifico, fitto di terminologie che possono creare confusione. Per dirlo in parole semplici, potremmo dire che in questi casi bisognerebbe ridurre l’efficacia del sistema immunitario. Sembra inverosimile, vero?

Gli steroidi sono ormoni sfruttabili in questo senso, visto che se somministrati in modo occasionale riducono l’intensità della risposta immunitaria. Eppure, anche così, non sembra essere stata chiarita la loro efficacia contro il COVID-19.

Quello che risulta davvero difficile è trovare un equilibrio nel quale il sistema immunitario sia abbastanza funzionale da combattere il virus, ma non a tal punto da mettere in pericolo la vita del paziente.

Ci sono buone notizie al riguardo: uno studio condotto in Cina ha sfruttato un anticorpo che inibisce la risposta immunitaria. Viene utilizzato dai pazienti con artrite o con cancro che sono affette anche da tempeste di citochine.

In questo caso è stato somministrato l’anticorpo tocilizumab, Actemra, in 21 pazienti gravi affetti da COVID-19. In pochi giorni la febbre e altri sintomi si sono ridotti sensibilmente. Di questi 21 pazienti trattati, 19 sono sopravvissuti e sono stati dimessi a due settimane di distanza.

Questo anticorpo e altri del genere sono in fase di sperimentazione in Paesi come l’Italia. Tuttavia, come si può notare, i campioni raccolti sono troppi piccoli per poter assicurare un’efficacia totale.

Riflessioni conclusive: la tempesta di citochine è preoccupante?

In questo spazio abbiamo potuto analizzare il peggiore degli scenari possibili: l’eccezionale situazione in cui il sistema immunitario oltrepassa il limite e finisce per agire contro il soggetto. Questo non significa che contrarre il COVID-19 rappresenti un concreto rischio di morte; tutt’altro, dato che la tempesta di citochine si verifica in un ristretto numero di casi e rappresenta un’eccezione.

Nonostante ciò, bisogna mettere in risalto l’importanza di mantenere le misure di distanziamento e la responsabilità civile. Si tratta di una situazione rara, ma possibile, soprattutto durante la pandemia, momento in cui è bene tutelare le persone più anziane.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.



Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.