Miti sul Coronavirus: ecco quali sfatare

Sono diversi i miti sul Coronavirus che circolano in questi giorni, soprattutto attraverso i social media. Il mondo sta affrontando una situazione molto delicata e non è il momento di dare credito a informazioni che non provengano da fonti attendibili.
Miti sul Coronavirus: ecco quali sfatare
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2022

Con il COVID-19 sono arrivati una serie di miti sul Coronavirus. I social network, nello specifico, pullulano di false notizie, principalmente su possibili cure per la malattia o su nuove scoperte e pericoli associati alla pandemia.

Tutti questi luoghi comuni sul Coronavirus sono dannosi, visto che generano confusione e, alla fine, inducono le persone ad assumere costantemente comportamenti che potrebbero essere rischiosi o inutili. Per questo motivo, la prima raccomandazione è quella di consultare solo fonti ufficiali e affidabili, per evitare di incorrere in errori.

Gli esiti della pandemia dipenderanno in buona parte dalla nostra capacità di affrontarla con intelligenza. Per riuscirci, l’ideale è ricercare informazioni di qualità e seguire le raccomandazioni date dalle autorità competenti. Quelli che seguono sono alcuni dei luoghi comuni sul Coronavirus da sfatare.

Miti sul coronavirus: è una delle malattie più gravi della storia

Proprio per l’elevato grado di informazione su questa malattia, si è diffusa l’idea che si tratti della peggiore pandemia della storia, ma non è così. Ciò che rende il Coronavirus pericoloso è più il suo alto livello di diffusione che non la sua mortalità.

Un altro dei fattori che ha fatto scattare lo stato di allerta è che si tratta di un virus nuovo e, quindi, sconosciuto. Visto che non sappiamo molto in merito, non è possibile prevedere come si evolverà. Con il passare del tempo potrebbero emergere dati ancora sconosciuti.

Allo stato attuale, il tasso di mortalità per questa malattia si aggira intorno al 3,2%. Questo significa che muoiono tre persone ogni cento contagiati. Sebbene qualunque malattia potenzialmente letale debba essere motivo di preoccupazione, in questo caso solo in una minoranza di casi ha delle conseguenze fatali.

Alcol gel per Coronavirus
Circolano molti falsi miti sul coronavirus e questo rende più difficile controllare la pandemia.

Si tratta poco più che di una comune influenza

Dalla parte opposta si trovano i fatalisti, coloro che minimizzano il pericolo della pandemia. Di certo nell’80% dei casi questa malattia provoca solo sintomi lievi. Ma è anche vero che infetta i polmoni, che sono organi vitali.

Allo stesso tempo non è ancora chiaro il modo in cui si muova il virus, né si può prevedere con certezza se muterà o meno. In poche parole, ci troviamo di fronte a una minaccia che non conosciamo del tutto. In una situazione del genere, l’unica cosa intelligente da fare è essere molto prudenti e non sottovalutare i rischi.

Inoltre, come già segnalato, questo virus in particolare è molto contagioso. Se dovesse aumentare il numero di contagi, aumenterebbe anche il numero di morti, visto che crescerebbe anche il rischio contagio per le persone più vulnerabili, come i bambini più piccoli, gli anziani e chi presenta un sistema immunitario debilitato.

Mano con aglio
Pensare che l’aglio possa combattere il virus è una falsa convinzione. Non esiste prova a sostegno di questa affermazione.

Per saperne di più: Polmonite: tipologie e terapie

I rimedi casalinghi e i miti sul Coronavirus

Diversi miti sul Coronavirus riguardano l’uso di alcuni rimedi casalinghi che potrebbero rallentare o favorire la guarigione dalla malattia. A tale proposito bisogna dire che non esiste nessuna prova scientifica sull’effettiva efficacia di tali rimedi in questo caso.

Ad esempio, alcuni ritengo che l’aglio sia in grado di fermare l’infezione. Sebbene l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) abbia riconosciuto proprietà antimicrobiche in questa pianta, non disponiamo di dati sulla sua efficacia contro il Coronavirus. Lo stesso si può dire della pianta colloidale e dei suoi minerali “miracolosi” che qualcuno vorrebbe diventasse alla moda.

Al momento non esistono farmaci, ancor meno rimedi casalinghi per trattare il Coronavirus. Va da sé che è molto importante evitare l’automedicazione, visto che farlo potrebbe mascherare i sintomi del COVID-19 e provocare maggiori rischi per la salute.

La convinzione che l’aglio possa combattere il Coronavirus è priva di fondamenta. Non esiste alcuna prova a sostegno di questa affermazione.

L’igiene non è un mito sul Coronavirus

Lavarsi spesso le mani e applicare del gel antibatterico sono misure atte a ridurre il rischio di contagio. Si calcola che questa pratica potrebbe ridurre del 50% le possibilità di contrarre il virus. tuttavia, la misura più efficace è minimizzare il contatto con altre persone e mettersi in quarantena in caso si sospetti di essere entrati a contatto con il virus.

Non si ha certezza sul fatto che il disinfettante fatto in casa vada applicato sulle mani per aumentare le probabilità di scongiurare il contagio. Non è nemmeno detto che la mascherina da indossare per coprire la bocca impedisca il contagio del virus. Il COVID-19 rimane solo alcune ore sugli oggetti, per cui in questi casi è difficile che il contagio avvenga per via orale. Tuttavia, è sempre consigliabile lavarsi le mani dopo aver toccato oggetti che sono stati maneggiati da più persone.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Bonilla-Aldana, D. K., Villamil-Gómez, W. E., Rabaan, A. A., & Rodriguez-Morales, A. J. (2020). Una nueva zoonosis viral de preocupación global: COVID-19, enfermedad por coronavirus 2019. Iatreia, 1(1).
  • Coria-Lorenzo, José de Jesús, et al. “Influenza y los virus aviar: la amenaza latente de un nuevo virus pandémico.” Acta Pediátrica de México 40.3 (2019): 154-165.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.