Laringectomia: perché si esegue e in cosa consiste?

La laringectomia ha un particolare impatto sulle persone giovani e sulle donne. Il cambiamento di voce e del linguaggio richiede enormi sforzi e il paziente necessita di sostegno affettivo e psicologico.
Laringectomia: perché si esegue e in cosa consiste?

Ultimo aggiornamento: 09 agosto, 2022

La laringectomia è un intervento chirurgico che consiste nell’asportazione totale della laringe. Ne conseguono grandi cambiamenti per il paziente.

Gli aspetti più evidenti sono la perdita della voce faringea, l’alterazione dell’olfatto e alcuni cambiamenti nella respirazione, oltre che nell’aspetto fisico.

Chi si sottopone a laringectomia subisce una tracheotomia permanente. Si tratta di un’apertura che viene incisa nella trachea, e all’interno della quale viene fatto passare un tubo. In questo modo, si promuove l’ingresso dell’aria nei polmoni.

Tutto questo implica la necessità di attuare alcuni accorgimenti in via permanente. Inoltre, gli effetti della laringectomia sono di diversa natura e comportano diverse limitazioni nella vita di tutti i giorni.

Il paziente dovrà rieducare la propria voce, e potrebbe incorrere in problemi di deglutizione, oltre a difficoltà nell’eseguire sforzi fisici.

Chi deve sottoporsi a una laringectomia?

Donna con mal di gola.
Durante la laringectomia i medici procedono con l’asportazione totale della laringe.

Nella laringe esistono due diverse vie: una conduce allo stomaco (esofago) e l’altra ai polmoni (laringe e trachea). La laringe condivide uno spazio in comune con l’esofago, detto faringe. La laringectomia prevede l’asportazione della laringe, quindi, un’interruzione nella via che collega bocca e polmoni.

L’asportazione della laringe è un tipo di intervento chirurgico di un certo peso, per il quale si opta in assenza di alternative. Ma quando viene eseguita? Nei seguenti casi:

  • Se la laringe ha subito un grave trauma, ovvero se ha subito un danno notevole, a seguito di una ferita da arma da fuoco o di un altro fattore simile.
  • Quando il paziente è affetto da cancro alla laringe.
  • In presenza di necrosi da radiazioni (ovvero, nel caso di grave danno subito da questa parte del corpo a causa della radioterapia).

In cosa consiste la procedura?

Per eseguire la laringectomia è necessario procedere prima con l’anestesia totale. Il medico chirurgo eseguirà un’incisione sul collo e, mediante questa apertura, procederà a estrarre la laringe. In alcuni casi, è possibile asportare parte della faringe e/o dei gangli linfatici.

Dopo avere asportato la laringe, il medico eseguirà un’incisione sulla parte frontale della trachea. Questo foro prende il nome di “stoma” e ha un diametro simile a quello di una moneta da cinque centesimi. Quindi, procederà inserendo un tubo o una cannula per connettere i polmoni all’ambiente esterno.

Infine, si procede richiudendo con dei punti chirurgici. In genere, vengono posizionati dei tubi di drenaggio da far passare attraverso il collo, in modo da drenare i liquidi e far fluire il sangue nella zona di interesse. Una volta conclusa la procedura, il paziente dovrà rimanere sotto osservazione.

In certi casi, si procede anche eseguendo una puntura tracheo-esofagea (TEP), in corso di laringectomia. Questa ulteriore procedura consiste in un piccolo orifizio sulla trachea e sull’esofago.

Successivamente, verrà posizionata una valvola in grado di tenere aperto questo foro. L’obiettivo è fare in modo che gli alimenti passino al di fuori della trachea, senza bloccare il passaggio dell’aria.

Possibili rischi

Qualunque tipo di intervento chirurgico può comportare dei rischi. Tra quelli più comuni troviamo emorragia, infezione, reazione allergica ai farmaci, problemi respiratori e problemi cardiaci. Durante la laringectomia, in particolare, potrebbero insorgere ulteriori rischi, tra i quali:

  • Ematoma o ristagno di sangue a casa della rottura delle arterie tiroidee.
  • Insorgenza di fistole. Vale a dire, condotti o connessioni anomale tra la faringe e la pelle.
  • Stenosi anastomotica. Si tratta di quella condizione per la quale l’apertura dello stoma si rimpicciolisce troppo.
  • Filtraggio. Si produce tra la protesi della tracheotomia e la perforazione tracheo-esofagea (TEP).
  • Danni alla trachea o all’esofago.
  • Difficoltà di linguaggio.
  • Difficoltà associata alla deglutizione degli alimenti.

Di cosa si deve tenere conto prima di una laringectomia?

Prima della laringectomia bisogna sottoporsi a una serie di analisi ed esami. Solitamente vengono prescritti gli esami del sangue e, in alcuni casi, esami di diagnostica per immagini. Il medico procederà ache con un esame fisico completo.

Il paziente dovrà consultare un terapista esperto in deglutizione o un logopedista. Questo gli permetterà di prepararsi ai cambiamenti che potrebbero sopraggiungere dopo l’intervento chirurgico.

Inoltre, dovrà poi affidarsi ai consigli di un nutrizionista. Se poi il paziente è un fumatore, dovrà abbandonare il tabacco e cercare il giusto sostegno e le informazioni per riuscirci.

Il paziente dovrà anche informare il medico nel caso stia assumendo alcuni farmaci. Inoltre, dovrà indicare l’eventuale consumo di alcol e, nel caso il paziente sia donna, dovrà informare il medico se si trova in stato di gestazione o se esistono possibilità che lo sia. A quanto appena detto, si aggiungono le seguenti indicazioni:

  • Va evitato qualunque farmaco che possa ostacolare la coagulazione del sangue. Questa misura deve essere presa a partire dalla settimana precedente all’intervento.
  • Il paziente non deve consumare cibi o bevande nelle 12 ore che precedono l’intervento chirurgico.
  • Se poi porta la barba o i baffi, dovrà rasarsi.
  • Infine, dovrà seguire qualunque altra indicazione del medico.

Di quali aspetti di cui tenere conto dopo una laringectomia?

Donna si tocca la gola.

Dopo aver subito un intervento di laringectomia, molto probabilmente il paziente trascorrerà diversi giorni in Terapia intensiva (UTI). Potrà alimentarsi attraverso un tubo che parte dal naso e arriva allo stomaco. Inoltre, riceverà ossigeno e analgesici mediante lo stoma.

Una volta stabilizzatosi, verrà trasferito in una stanza d’ospedale. Rimarrà qui all’incirca per 10 giorni. Durante questo arco di tempo affronterà la riabilitazione, per imparare di nuovo ad articolare parole e a mangiare. Inoltre, riceverà l’aiuto giusto per abituarsi a un nuovo modo di respirare.

Dopo questa fase in ospedale, dovrà proseguire con la fase di riabilitazione. Questo implica due aspetti principali, che segnaliamo qui di seguito:

Prestare le dovute attenzioni allo stoma

Nello stoma è presente un’apertura attraverso la quale potrebbero entrare virus e batteri, provocando potenzialmente un’infezione. Per questo è fondamentale imparare a prendersene cura. I confini dello stoma andranno puliti con dell’acqua, sapone delicato e con una garza.

All’interno dello stoma si formano croste e muco. Queste ultime andranno rimosse per fare in modo che l’aria raggiunga correttamente i polmoni.

In alcuni casi è sufficiente tossire con forma per eliminare questi ristagni; se non è possibile, andranno eliminati manualmente. Il paziente sottoposto all’intervento dovrà ricevere le giuste indicazioni per riuscirci.

È importante avere in casa un deumidificatore, visto che previene la formazione di croste sullo stoma. In alcuni casi, viene prescritto anche l’uso di una maschera apposita, che eroga aria deumidificata; va utilizzata solo in via temporanea.

Riabilitazione del linguaggio

La laringectomia provoca un’alterazione importante del suono della voce. L’aria non circola più come prima, e questo provoca cambiamenti nell’emissione dei suoni. Inoltre, è importante sviluppare nuove forme di comunicazione, così come anche imparare nuovamente a parlare.

In un primo momento, il paziente può servirsi della comunicazione non verbale, attraverso gesti o con la lingua dei segni. Alcune alternative utili al recupero del linguaggio sono le seguenti:

  • Parola esofagea. Consiste nel catturare l’aria della bocca nella parte superiore dell’esofago e della gola. Sebbene sia difficile da acquisire, questa tecnica può dare origine alla parola.
  • Elettrolaringe. Si tratta dell’adozione di un dispositivo in grado di produrre voce e parola. Il suono sarà robotico, ma è di facile utilizzo e risolve il problema a breve o a lungo termine.
  • Protesi tracheo-esofagea. Consiste nel connettere una protesi vocale alla valvola TEP (quella della perforazione tracheo-esofagea), da posizionare sullo stoma e che permette di parlare.

La vita dopo una laringectomia

Qualsiasi tipo di laringectomia comporta grandi cambiamenti per la vita quotidiana. Tuttavia, seguendo le indicazioni del caso e con molta perseveranza, il paziente potrà condurre una vita quasi normale. Inoltre, potrà  tornare a respirare, a parlare e a mangiare senza provare eccessivo disagio.

Il maggior rischio in cui il paziente potrebbe incorrere è l’occlusione dello stoma(evento che bloccherebbe il respiro). Tuttavia, con la giusta rieducazione è possibile evitare che accada.

La persona che ha subito una laringectomia ha bisogno di sostegno psicologico, visto che dovrà andare incontro a molti cambiamenti di natura psicosociale.


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