
La cybercondria è un disturbo d’ansia relativamente recente. Tuttavia, è una condizione che, a seguito del crescente numero di utenti…
Grazie ai progressi della tecnologia, oggigiorno abbiamo molte possibilità per sviluppare le nostre conoscenze e adattarle alle necessità che si possono presentare in qualsiasi momento della nostra vita
Spesso, sentiamo dire la tipica frase “dovresti trovare un lavoro che ti piaccia davvero, perché solo così non dovrai lavorare un solo giorno della tua vita”.
Sappiamo che una cosa del genere non è facile, poiché, per poter vivere, spesso molte persone si vedono costrette a fare un lavoro che non va d’accordo con i loro gusti e tanto meno con i loro valori.
Nonostante ciò, non dovrebbe essere così. Se dobbiamo trascorrere la maggior parte della nostra giornata in un ambiente che consideriamo ostile e che non rispetta i nostri principi, è normale che, prima o poi, tutto ciò finirà per ripercuotersi sulla nostra salute emotiva e, così, anche su quella fisica. La vita è troppo breve per fare il lavoro sbagliato.
Per questo motivo, per quanto sia possibile, dovremmo sempre cercare di fare qualcosa che si adatti più o meno al nostro talento e, soprattutto, a quella soddisfazione che troviamo quando facciamo qualcosa che ci fa sentire utili e che ci fa stare bene. Oggi vi invitiamo a riflettere con noi riguardo questo tema.
Se conoscete “la teoria dei tre otto” saprete che, senza dubbio, l’ideale sarebbe avere una giornata lavorativa di 8 ore che ci permetta, inoltre, di avere 8 ore di ozio e 8 ore per riposare o dormire.
Tuttavia, sappiamo anche che questa proporzione non sempre viene rispettata. Infatti, ci sono gli straordinari e, ovviamente, il tempo che perdiamo nello spostarci o quelle giornate spezzate che, a volte, ci fanno perdere ore preziose.
Di solito, gli esperti in psicologia del lavoro distinguono 3 tipi di persone, in base al modo in cui affrontano il lavoro e i contesti complessi in cui si svolge. Vediamo insieme quali sono.
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In questo primo gruppo sono incluse le persone che, per diversi tipi di circostanze, sono arrivate al punto di odiare il proprio lavoro.
In questo gruppo si trova, di sicuro, la maggior parte della popolazione. In fin dei conti, lavorare è una necessità e un impegno, quindi cerchiamo di farlo nel miglior modo possibile. Nonostante ciò, ci rassegniamo, ma, allo stesso tempo, non smettiamo mai di sognare una vita migliore o di vincere la lotteria.
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All’interno di quest’ultimo gruppo troviamo quelle persone che hanno trovato il proprio scopo nella vita, un lavoro che li definisce e li identifica. Per loro, lavorare non è una costrizione, bensì il senso della propria vita.
All’interno della nostra società mutante e sempre più complessa, è nato un nuovo profilo lavorativo tanto interessante quanto utile. Si conoscono come “knowmads” e presentano le seguenti caratteristiche:
Si tratta di un punto di vista interessante sul quale, adesso, esistono molti libri e che ci insegna, soprattutto, a cercare nuove possibilità di lavoro in un contesto complesso, con lo scopo principale di lavorare per essere felici.