
Proteggere la salute mentale si traduce in un generale benessere psicologico, nonché in buona gestione di sentimenti e relazioni. Le…
Non dobbiamo farci influenzare dalle pressioni che esercita la società al momento di scegliere cosa ci fa stare bene. La solitudine non deve essere vista come una cosa unicamente negativa, ma come un'opportunità per crescere.
Spesso si dice che la solitudine può insegnarci più cose rispetto a qualsiasi compagnia. Anche se siamo creature sociali e abbiamo bisogno dell’interazione per crescere e imparare a vivere, il segreto sta sempre nell’equilibrio.
I momenti di solitudine sono essenziali per la nostra salute mentale; si tratta di momenti di calma e connessione interiore. Sappiamo, inoltre, che ci sono delle fasi della nostra vita in cui ci sentiamo “legati”, quasi asfissiati, di fronte a determinate situazioni o persone.
Quando, a causa delle pressioni dell’ambiente che ci circonda, percepiamo di perdere il controllo, la capacità di decidere autonomamente o l’opportunità di scegliere quale strada prendere e quale evitare, allora è arrivato il momento di agire.
Perché, a volte, la solitudine è il prezzo della libertà, ma non per questo deve essere considerata negativa. Vi spieghiamo il perché in questo articolo.
Cominceremo parlando di una cosa che sta accadendo in Cina e che ci incuriosisce molto perché riguarda proprio il prezzo della libertà. In questo paese, quando una donna ha più di 25 anni e non è sposata, viene considerata una “sheng-nu”, la cui traduzione sarebbe “donna-avanzo”.
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Sanno che il prezzo di tutto ciò è la solitudine, il sentirsi rifiutate da una società dalla mentalità ristretta, ma, nonostante ciò, si sentono libere perché sono “donne complete” che hanno tutto il diritto di vivere come vogliono.
La solitudine non è ben vista. La Cina non è l’unico paese in cui ciò avviene: basti pensare a tutti gli stereotipi associati all’essere single che esistono anche nella nostra società.
Oggi la solitudine continua a essere considerata un componente negativo. Forse per questo motivo ci sentiamo a volte legate a determinate cose o persone, perché abbiamo paura di fare una scelta che ci causerebbe critiche o commenti poco gradevoli.
Lo scrittore e poeta Charles Bukowski lo ha detto chiaro e tondo: l’isolamento, a volte, è un autentico regalo. Non vogliamo dire con questo che dobbiamo allontanarci per sempre da tutto quello che ci circonda, dalla gente, dal rumore della civilizzazione, dalle risate, dagli incontri, dagli amori e dall’amicizia.
Forse è giunto il momento di demolire miti e stereotipi. La solitudine scelta in maniera volontaria è un atto di coraggio. Chi cede, chi tentenna e continua a stare sul treno dell’infelicità deve essere cosciente del fatto che essere prigionieri non è l’opzione migliore.
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Se per essere liberi dobbiamo stare da soli, forse dobbiamo considerare che la solitudine non è una dimensione poi tanto pericolosa, se ci permette di migliorare la nostra autostima e scegliere il nostro futuro.
Sappiamo che è molto facile a parole e che non costa niente dire “abbiate il coraggio di essere liberi”. Tuttavia, sappiamo anche che si tratta di una scelta personale che richiede tempo e un atto di coraggio che vale la pena provare.