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Come leggere un elettrocardiogramma

L'ettrocardiogramma può apparire come un grafico senza senso. Per interpretarlo, è necessario valutare vari aspetti e confrontarli con i dati clinici disponibili.

Leggere un elettrocardiogramma

L’elettrocardiogramma è un esame diagnostico molto utilizzato, soprattutto nei servizi di emergenza e di medicina interna. Saperlo interpretare in modo corretto è estremamente importante. Sebbene si tratti di un esame comune, la sua interpretazione non è così semplice come potrebbe apparire. In questo articolo condividiamo con voi i 7 passaggi per leggere un elettrocardiogramma.

Tale procedura ha il compito di registrare i segnali elettrici delle cellule del miocardio. Ogni battito emette un segnale elettrico che viene registrato dall’elettrocardiografo. Il test consente di visualizzare l’attività del cuore e rilevare possibili alterazioni.

Di per sé, l’elettrocardiogramma non è altro che una figura lineare; un tracciato che il professionista deve interpretare. Per fare ciò, si seguono alcuni passaggi, come quelli chi vi esporremo a breve.

Aspetti da considerare per leggere un elettrocardiogramma

1. Verificare l’idoneità dell’elettrocardiogramma

La prima cosa da fare è verificare che l’elettrocardiogramma sia stato eseguito correttamente. L’elettrocardiografo deve avere una velocità di 25 mm/s e un’ampiezza di 1 mV per 10 mm. Se sorge un sospetto di errore, bisogna ripetere il test.

Nel caso in cui sia tutto in ordine, i dati e i valori da interpretare in questo esame del cuore saranno i seguenti:

2. Calcolo della frequenza cardiaca del paziente

La frequenza cardiaca è il primo dato importante da estrarre da un elettrocardiogramma. Alcuni elettrocardiogrammi la calcolano automaticamente. In caso contrario, esistono metodi manuali che consentono di farlo. Tra questi, il metodo 300, il metodo 1500 e il metodo 6 secondi.

La frequenza cardiaca è il numero di volte in cui il cuore si contrae per pompare il sangue nel resto del corpo. Ciò permette di rilevare tachicardia o brachicardia, aspetti fondamentali per individuare possibili anomalie o problemi.

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3. Valutazione della frequenza cardiaca

Cuore

La frequenza cardiaca è la sequenza di sistole e diastole dei muscoli del cuore. Se questo organo lavora in modo normale, presenta le contrazioni tra 70 e 75 volte al minuto. In un elettrocardiogramma è rappresentato dai complessi QRS.

È uno dei dati più facili da leggere. Permette di determinare se la frequenza cardiaca è regolare o irregolare, ma anche se è di tipo sinusale normale o rappresenta una tachicardia o una brachicardia sinusale.

4. Determinazione dell’asse elettrico del cuore per leggere un elettrocardiogramma

Di fatto, è uno dei passaggi più difficili nell’interpretazione dell’elettrocardiogramma. L’asse elettrico cardiaco corrisponde alla direzione che segue lo stimolo elettrico, mentre passa attraverso i ventricoli. I dati forniscono informazioni sui possibili difetti della conduzione intraventicolare.

5. Valutazione del segmento ST

Il complesso QRS è la somma delle scariche elettriche di tutte le cellule dei ventricoli. D’altra parte, c’è l’onda T, che rappresenta la ripolarizzazione o il recupero elettrico dei ventricoli. La distanza tra il complesso QRS e l’onda T viene chiamato il segmento ST.

A volte il segmento ST presenta elevazione o discesa, ma se i valori di questi non sono significativi, la situazione può essere considerata normale. D’altra parte, se i valori superano l’intervallo minimo, è molto probabile che ci sia una cardiopatia ischemica.

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6. Valutazione di onde e intervalli

Valutazione elettrocardiogramma

È importante eseguire un’analisi di ciascuna delle onde e degli intervalli che non sono stati valutati. Particolarmente importante è l’intervallo PR e l’intervallo QT. Quando l’intervallo PR è breve, significa che c’è una conduzione atrio-ventricolare accelerata. Quando è lungo, significa che è rallentata.

L’intervallo QT rappresenta il tempo di durata della sistole elettrica ventricolare. Comprende l’intervallo QRS, il segmento ST e l’onda T. È strettamente correlato alla frequenza cardiaca. Quando è veloce, l’intervallo diminuisce e viceversa.

7. Una sintesi schematica su come leggere un elettrocardiogramma

In sintesi, i passaggi da seguire per leggere un elettrocardiogramma in modo schematico sono i seguenti:

  • Determinare la frequenza cardiaca.
  • Stabilire la frequenza cardiaca.
  • Definizione dell’asse.
  • Identificare il ritmo sinusale (presenza di onde Q prima di ogni complesso QRS).
  • Esaminare l’intervallo PR.
  • Valutare l’intervallo QT.
  • Valutazione dei complessi QSR.
  • Analizzare il segmento ST.
  • Valutazione delle onde T.

Una volta terminati questi passaggi, bisogna indicare le anomalie rilevate. Da qui in poi si potranno stabilire le azioni e i trattamenti seguire. Naturalmente, è il medico che deve interpretare l’elettrocardiogramma per prendere le decisioni più giuste per il singolo caso.

Bibliografia

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