Lesione del muscolo ileopsoas: tipico nei calciatori

La lesione del muscolo ileopsoas è un infortunio comune nei calciatori professionali e che di recente ha colpito l'attaccante del Real Madrid Eden Hazard. Scopriamo di più su questo problema.
Lesione del muscolo ileopsoas: tipico nei calciatori
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 13 dicembre, 2022

L’attaccante del Real Madrid Eden Hazard si è di recente infortunato all’ileopsoas destro, un potente ed esteso muscolo situato nell’anca. Ma non è l’unico calciatore che negli tempi ha subito una lesione del muscolo ileopsoas a seguito dei movimenti della parte inferiore del nostro corpo.

Questa lesione può essere legata a un disturbo muscolare pregresso, con ripercussioni anatomiche sui vari muscoli di anche e gambe. Scopriamo di più su questo infortunio e su come ha colpito l’attaccante del Real Madrid.

L’infortunio di Hazard può essere legato a lesioni precedenti

Analizziamo nel particolare il caso di Hazard per comprendere meglio questa lesione tipica nei calciatori. L’atleta di origine belga aveva subito di recente uno strappo al retto femorale sinistro, uno dei quattro capi che formano il quadricipite e situato nella parte anteriore della coscia.

In quest’area tra l’anca e le ginocchia si concentrano fibre potenti e strutturate che risultano fondamentali per lo svolgimento di diversi sport, compreso il calcio. Lo strappo del muscolo retto femorale non si presenta per tutti allo stesso modo.

Gli atleti corrono rischi maggiori a causa del sovraccarico a cui viene sottoposta l’area durante gli allenamenti e le estenuanti stagioni tra campionato e coppe. In termini clinici, gli strappi muscolari possono essere classificati nei seguenti 4 livelli di gravità:

  • Primo grado: non colpisce più del 5% del muscolo in questione. A volte basta un’ecografia per individuare il danno.
  • Secondo grado: le fibre si separano fino a 3 centimetri.
  • Terzo grado: la rottura supera i 3 centimetri e coinvolge l’aponeurosi, ossia la membrana fibrosa che avvolge il tessuto muscolare. Di solito appare un ematoma, ossia una concentrazione di sangue che causa dolore e pressione.
  • Quarto grado: è lo stadio più grave e prevede la rottura completa del muscolo, con ematoma di dimensioni notevoli. È invalidante e può richiedere l’intervento chirurgico.

Non è nota la gravità della lesione nel caso do Hazard, tuttavia non può non saltare all’occhio che nonostante il periodo di riposo e di riabilitazione, il calciatore si sia lesionato di nuovo. Come stiamo per vedere, questa volta la lesione ha colpito il muscolo ileopsoas.

Dolore causato da una lesione al muscolo ileopsoas.
La coscia è formata da diversi muscoli, tra cui il quadricipite e il grande psoas.

Qual è il muscolo ileopsoas e dove si trova?

L’ileopsoas, in realtà, è formato da due fasci muscolari chiamati grande psoas e muscolo iliaco. Questa fascia di muscoli che permette la flessione dell’anca si estende dal diaframma e dalla colonna vertebrale fino al femore.

Nonostante Hazard si sia infortunato prettamente il psoas, vediamo nello specifico come è strutturato questo muscolo:

  • Muscolo iliaco: si unisce alla cresta iliaca dell’anca, tocca l’osso sacro, riempie parte della fossa iliaca interna e va a formare il legamento ileo lombare. Risale poi dal bacino attraverso il legamento inguinale, per arrivare fino al femore.
  • Grande psoas: parte dall’ultima vertebra toracica e da quelle lombari, seguendo l’ultimo tratto della colonna vertebrale fino alla fossa iliaca, dove si unisce al muscolo iliaco.

Considerando le estese dimensioni di questo muscolo, è normale pensare che sia strettamente correlato ad altre strutture del nostro organismo. È legato infatti anche agli organi addominali e ad una serie di nervi e plessi che trasmettono informazioni sensibili.

Il suo collegamento con il sistema nervoso centrale ha spinto la medicina tradizionale a valutare trattamenti alternativi, basati sulla meditazione, volti a stimolare la canalizzazione di energia tra gli organi addominali, il sistema renale e l’equilibrio vitale.

Si tratta di ricerche sperimentali che tengono conto dell’importanza di questo muscolo ai fini della postura. In termini prettamente anatomici, il psoas permette i seguenti movimenti:

  • Si attiva camminando, permettendoci di ergerci su due gambe a differenza degli animali.
  • Sostiene le normali curvature della colonna vertebrale, soprattutto quella davanti alla zona lombare.
  • Stabilizza l’osso sacro mantenendo l’asse centrale.

Gli ultimi due infortuni di Hazard possono essere collegati tra loro?

La lesione al psoas di Hazard potrebbe essere correlata ad un sovraccarico muscolare. Se nel caso del suo precedente strappo si era valutata l’ipotesi di fatica muscolare o microlesioni ripetute, la stessa teoria non è da scartare anche per la lesione al grande psoas.

In questo caso, bisogna tener conto che se lo strappo al quadricipite è avvenuto alla gamba sinistra, la lesione al psoas ha colpito l’arto destro. Ciò non scarta la possibilità che i due infortuni siano collegati, soprattutto se consideriamo come il corpo tenda a compensare un danno laterale con un maggiore sforzo da parte della metà sana.

Una delle ipotesi più papabili è che avendo avuto problemi all’arto inferiore sinistro, durante gli allenamenti e la riabilitazione possa aver sovraccaricato la sua parte destra. Una contrazione di troppo o uno sforzo smisurato potrebbero aver reso ancor più sensibile l’area.

Naturalmente siamo nel campo delle supposizioni. L’unica cosa certa nel caso di infortuni al muscolo ileopsoas è che è necessario un lungo periodo di riposo, eventualmente supportato da antiinfiammatori e da sessioni di chinesiologia e fisioterapia.

Riabilitazione a seguito di lesione al muscolo ileopsoas.
Il riposo e la riabilitazione sono fondamentali per recuperarsi dopo una lesione al muscolo ileopsoas.

Si può prevenire una lesione al muscolo ileopsoas?

Un sovraccarico al muscolo ileopsoas, fenomeno non raro nei calciatori, può essere prevenuto allenando a dovere il muscolo e misurando gli sforzi. È altrettanto opportuno regolare la quantità di esercizi e permettere il corretto riposo delle fibre.

A volte esistono segnali incipienti che anticipano la lesione. Può presentarsi un vago dolore al muscolo o nella regione lombare, così come una stanchezza estrema ai membri inferiori negli atleti che, di solito, non si stancano facilmente. Se si notano precisi segnali di allarme, bisogna seguire alcune raccomandazioni:

  • Ridurre l’intensità degli esercizi.
  • Fare stretching a lungo e correttamente prima dell’attività fisica.
  • Massaggiare la regione lombare e addominale, tracciando un percorso dall’alto al basso verso l’inguine.

In alcuni casi prevenire questi infortuni è quasi impossibile. Nell’eventualità che accada, non rimane che dedicarsi a un riposo estremo e affidarsi a degli specialisti per il corretto recupero del muscolo. Il muscolo tornerà come nuovo, ma serve pazienza.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Tudela Navarro, Antonio. “Como evitar lesiones en deportes repetitivos de alta competición y nuevas técnicas de entrenamiento repetitivo.” (2016).
  • Cabrera Vasquez, Judith Polonia. “Enfoque fisioterapéutico en el desgarro del músculo-esquelético.” (2018).
  • Staugaard-Jones, Jo Ann. El psoas: Músculo vital (Color). Paidotribo, 2019.
  • Díaz, Fernando Jiménez. “Lesiones musculares en el deporte.(Muscular injuries in sport).” RICYDE. Revista Internacional de Ciencias del Deporte. doi: 10.5232/ricyde 2.3 (2006): 55-67.
  • Rubio, Camilo Llorca, et al. “Espasmo del Psoas Iliaco, lesión adaptativa más frecuente en el atleta de alto rendimiento.” Revista Cubana de Medicina del Deporte y la Cultura Física 12.2 (2020).
  • Narváez Chicaiza, Joselyn Vanesa. Estudio y análisis de la influencia del psoas en las lumbalgias mecánicas. BS thesis. Quito: UCE, 2019.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.