Sono molte le cose che possono farci piangere, situazioni o esperienze che ci sovrastano e a cui non riusciamo a far fronte.
Tuttavia, maturare vuol dire, a volte, poter ridere di quello che un tempo ci fece piangere. Ciò che sembra impossibile da superare diventa, alla fine, un’esperienza di vita che fortifica.
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Mi ha fatto soffrire, ma ora non più
Gli eventi che ci fanno soffrire possono avere effetto su di noi più del tempo dovuto. Invece, è importante arrivare al punto di poter guardare al passato senza provare alcun dolore.
Se questo diventa possibile, significa che abbiamo imparato una lezione e possiamo andare avanti.
Non bisogna mai pensare di non essere in grado di superare una situazione: tutti abbiamo la forza sufficiente per affrontare anche gli eventi più dolorosi della vita.
Semplicemente, a volte le emozioni che ci travolgono ci fanno sentire fragili, deboli, dominati dalla sensazione che non ne verremo mai fuori.
Per questo motivo è bene guardare al passato, ma non dobbiamo farci intrappolare. Tutto quello che non abbiamo risolto, che abbiamo lasciato alle nostre spalle ma non abbiamo superato, ci getta in uno stato di perenne infelicità.
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Sorridere di quello che tempo prima ci ha fatto soffrire, significa averlo superato, vuole dire che questa circostanza fa parte del passato ed è qualcosa che non ci tocca più. Se già potete sorridere, siete cresciuti: l’evento doloroso ha perso il suo effetto.
Quando gli sbagli diventano barriere
Tutti, prima o poi, commettiamo un errore. È naturale, normale, è una lezione di vita da imparare per evitare che si ripeta.
Innamorarsi di una pietra non dà grandi soddisfazioni, è meglio posarla e andare avanti.
Occorre pensare a quello che ci ha fatto soffrire con filosofia, ma la ferita deve guarire bene. Non basta coprirla con un cerotto e girarsi dall’altra parte.
Dobbiamo curare bene le nostre ferite, anche se bruciano, per non ricadere sempre negli stessi errori. Ripeterli all’infinito, senza trovare una soluzione, significa innalzare una barriera che ci impedisce di essere felici.
Questi ostacoli siamo noi a crearli, ma non sono reali.
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Avete fatto un passo falso? Pazienza. Tutte le decisioni prese segnano il nostro percorso. Dobbiamo imparare a convivere con le nostre scelte, giuste o sbagliate che siano.
Questo processo si chiama “maturare”.
Lasciate andare quello che vi ha fatto piangere
Costa moltissima fatica lasciar andare quello che ci fa piangere, specialmente quando non si tratta di un aspetto materiale, ma mentale. La tendenza è quella di aggrapparci all’elemento che ci causa tanto dolore; sembra strano, eppure è un atteggiamento inconsapevole che spesso adottiamo e che ci fa soffrire ancora di più.
Gli addii sono sempre difficili, in tutti i sensi. Dire addio a una situazione, a una persona, a una parte di noi stessi da cambiare, comporta una rottura, un distacco. Ma il senso di liberazione che si avverte subito dopo è meraviglioso.
Maturare è anche una questione di coraggio. Non tutti siamo in grado di affrontare una ferita o di capire quando è arrivato il momento di mettere un punto e a capo.
Essere responsabili, liberarsi da quello che ci ferisce è una cosa che si impara nel corso della vita.
Occorre prendere coraggio e andarsene quando è il momento, senza aver paura di cambiare. Costa molto, ma solo in un primo momento. Presto ci si sente leggeri, la sofferenza diventa solo un ricordo e si potrà poi sorridere ripensando a quello che una volta ci aveva fatto piangere.
E voi, riuscite a sorridere pensando al passato, anche a quell’evento che un giorno vi aveva fatto piangere? Se avete imparato a farlo, significa che siete maturati.
Maturare è molto di più che compiere gli anni: vuol dire saper affrontare i problemi, superare i nostri errori e imparare da essi.