Modi di pensare delle persone maschiliste

Gli uomini maschilisti non solo attaccano le donne definendole più deboli, ma anche altri uomini che possono essere più sensibili o meno aggressivi

Maschilismo persone maschiliste

Ancora oggi è comune incontrare persone maschiliste e scioviniste che contano sull’approvazione di una buona percentuale di popolazione. D’altro canto, è in crescita anche il numero di coloro che rifiutano tali modi di pensare. In questo articolo ci concentreremo sulle convinzioni che prevalgono nelle persone maschiliste.

Tutti noi abbiamo certe convinzioni e, se non le mettiamo in dubbio, le riterremo vere. La nostra società è stata generalmente maschilista e questo è ancora vivo nelle menti di alcune persone. Quali convinzioni agiscono sul nostro modo di pensare?

Modi di pensare delle persone maschiliste

1. Le donne nascono per essere madri

Donna di casa

I maschilisti credono che l’unisco scopo della vita di una donna sia quello di avere figli. E se non può averli? In questo caso, viene considerata come una donna incompleta.

Allora, cosa significa essere madre?

Oltre ad avere figli, una donna deve prendersi cura di loro. È pertanto ragionevole che debba rimanere a casa. Chi presenta tali convinzioni ritiene che il posto di una donna è in casa.

Le persone sessiste non si rendono conto che una donna non deve obbligatoriamente avere dei figli. Né essere madre porta a diventare casalinga (che, tra l’altro, i maschilisti non considerano un lavoro).

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2. Le donne incitano le molestie sessuali, convinzione delle persone maschiliste

Le persone maschiliste considerano le donne colpevoli per le molestie subite. Se camminano per strada e ricevono apprezzamenti a sfondo sessuale oppure se cercano di aggredirle o molestarle sessualmente, alcuni affermano frasi del tipo: “però guarda che gonna portava”, oppure “se l’è cercata, non glielo ha detto nessuno di andare in quel vicolo”.

Quello che gli sciovinisti non sanno è che nulla giustifica una violenza. Incolpare la vittima non fa altro che aumentare il potere dell’aggressore. Non importa come ci si vesta o dove si scelga di camminare. Nessuno ha il diritto di mettere le mani addosso a qualcun altro.

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3. La donne vengono considerate delicate, deboli, sottomesse

Donna energica persone maschiliste

Da molto tempo si è diffusa la convinzione che gli uomini siano più forti delle donne, cosa che le persone maschiliste sostengono pienamente.

Ecco perché le donne sono considerate più emotive, delicate, deboli e, quindi, sottomesse. Tuttavia, cosa succede se queste caratteristiche non sono presenti? Forse conosciamo bene il termine maschiaccio per designare una donna che non rientra in questi parametri.

Allo stesso tempo, non possiamo tralasciare la pressione a cui alcuni uomini vengono sottoposti dai maschilisti. Se un uomo non è forte o sicuro di sé, oppure è emotivo, sensibile, per niente aggressivo, potrebbe essere classificato con termini dispregiativi come “frocio” o “femminuccia”.

4. Una donna non può essere un leader, una convinzione delle persone maschiliste

Il fatto che i maschilisti pensino ciò significa che non credono che sia possibile per una donna avere abilità di leadership. Se è così, potrebbe essere criticata.

Quando una donna ha una carica di potere, i maschilisti pensano spesso che ci sarà un motivo, denigrando l’immagine di una donna che è competente nel suo lavoro.

5. Le donne sono viste come oggetti del piacere sessuale

Donna seduttrice

Le persone maschiliste considerano le donne come oggetti del piacere. Le vedono come merce di consumo e possiamo riscontrarlo nella sessualizzazione a cui è sempre soggetto la loro immagine, soprattutto nella pubblicità.

Ma cosa succede quando una donna vive la sua sessualità e cerca il suo piacere intenzionalmente e nei modi più diversi (amici di letto, coppie senza impegno, poliamore…)? Viene criticata, è considerata “di facili costumi”.

In altre parole, una donna è per il piacere altrui. Tuttavia, non appena lei cerca il suo piacere personale, il popolo dei maschilisti è lì pronto a condannarla.

Tutte queste credenze, purtroppo sono ancora molto presenti, ma è sempre positivo mettere in discussione tutte le nostre convinzioni. Solo allora capiremo se feriscono gli altri, se abbiamo davvero ragione o se siamo nel “torto marcio”.

 

Bibliografia

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