Probabilmente avrete sentito parlare del morbo di Crohn o addirittura ne avete esperienza diretta. Le persone che soffrono di questa patologia sono molto più numerose di quanto non si pensi.
Chi ne è affetto deve imparare ad adattare il proprio stile di vita a questa malattia intestinale infiammatoria, che incide non solo sul funzionamento dell’intestino, ma anche su qualsiasi tratto del sistema digerente, dalla bocca al retto.
È importante conoscerne i sintomi per poterlo riconoscere, dunque vi consigliamo di leggere questo articolo in modo da avere tutte le informazioni necessarie sul morbo di Crohn.
Ancora oggi la causa di questa patologia è sconosciuta. Si tratta di un’affezione che colpisce per errore il nostro sistema immunitario, distruggendo il tessuto sano. Un’infiammazione che diventa cronica e che coinvolge le pareti intestinali, rendendole più spesse. Vediamolo più nel dettaglio.
Cos’è il morbo di Crohn?
Il morbo di Crohn consiste principalmente in un’irritazione o nel gonfiore di un qualsiasi tratto dell’apparato digerente. Può colpire in due modi: infiammando l’intestino tenue oppure causando coliti, simili a quelle ulcerose, nell’intestino crasso, nel colon e nel retto.
Nell’intestino si forma del tessuto cicatriziale che si accumula fino ad ostruire l’intestino; in seguito a ciò, gli alimenti e le feci passano in modo lento e doloroso attraverso l’apparato digerente, causando dolore, coliche e diarrea.
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Chi viene colpito da questa malattia?
Tutti possiamo essere colpiti dal morbo di Crohn: si presenta indistintamente sia agli uomini sia alle donne. Tuttavia, gli studiosi sospettano che vi sia una base ereditaria, ovvero che i genitori lo trasmettano ai propri figli e che si manifesti soprattutto tra i 13 e i 30 anni.
Quale è la causa del morbo di Crohn?
Le ricerche per mettere in luce l’origine di questa malattia sono ancora in corso. Finora si sa che ha origine nel sistema immunitario, da una sua incomprensibile alterazione a causa della quale all’improvviso inizia ad attaccare batteri e virus inoffensivi.
Durante questo attacco, i globuli bianchi si accumulano nel rivestimento intestinale. Questi finiscono per cicatrizzarsi e accumularsi nell’intestino provocando infiammazione cronica e lesioni.
Quali sono i sintomi del morbo di Crohn?
I sintomi di questa malattia dipendono dalla zona gastrointestinale colpita: la bocca, l’intestino crasso o tenue, il retto… Possono presentarsi all’improvviso e poi svanire oppure, al contrario, permanere dolorosamente per un lungo periodo di tempo. I sintomi di solito sono i seguenti:
- Dolore al ventre (coliche).
- Stanchezza.
- Febbre.
- Poca voglia di mangiare.
- Perdita di peso.
- Dolore durante la defecazione.
- Stitichezza.
- Infiammazione agli occhi.
- Fistole con pus nella zona rettale.
- Afte alla bocca.
- Infiammazioni, dolore alle articolazioni.
- Piaghe nella pelle.
- Gengive infiammate.
Quali esami bisogna fare per diagnosticare il morbo di Crohn?
Il vostro medico deciderà quali esami saranno necessari per ricevere una diagnosi adeguata in modo da non confondere questa malattia con altre, dato che i sintomi possono essere comuni. Di solito gli esami che si effettuano sono:
- Analisi del sangue.
- Colonscopia.
- Tomografia computerizzata (TC).
- Serie radiografica del’addome (raggi X).
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Trattamento
Di solito per trattare il morbo di Crohn si ricorre alle seguenti risorse mediche:
- Farmaci antinfiammatori per ridurre l’infiammazione, il dolore e la diarrea.
- Farmaci steroidei, che si assumono solo per poco tempo, perché possono causare gravi effetti collaterali.
- Soppressori del sistema immunitario come l’azatioprina per impedire che il sistema immunitario attacchi le aree sane del nostro corpo.
- Antibiotici per intervenire sull’accumulo di batteri nell’intestino tenue.
Dieta e nutrizione
Purtroppo un cambiamento nell’alimentazione non può sconfiggere il morbo di Crohn, ma di sicuro può ridurre l’infiammazione e il dolore, oltre ad essere fondamentale per una migliore qualità di vita per quanto possibile. I nutrizionisti danno i seguenti consigli:
- Assumere integratori di vitamina B12: vi aiuterà a ridurre molti sintomi, eviterà le anemie e le infiammazioni, rafforzando allo stesso tempo il sistema immunitario.
- Assumere integratori di calcio e vitamina D: vi aiuterà a realizzare in modo migliore le vostre attività basilari.
- Evitare gli alimenti ricchi di fibra: non è consigliato per le infiammazioni intestinali.
- Evitare gli alimenti grassi, fritti e le salse.
- Bere molta acqua: piccole quantità durante l’arco della giornata.
- Evitare i latticini: sono difficili da digerire e causano dolore.
- Evitare gli alimenti che favoriscono la formazione di gas intestinale.
Bibliografia
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