Non riuscire a dormire per le preoccupazioni: 6 consigli

Una delle cause più comuni dell'insonnia sono le preoccupazioni. Cosa fare quando uno stato continuo di allerta ci impedisce di conciliare il sonno?
Non riuscire a dormire per le preoccupazioni: 6 consigli

Ultimo aggiornamento: 21 settembre, 2021

Non riuscire a dormire a causa delle preoccupazioni che attanagliano. Quando la mente è presa da pensieri che causano ansia, paura e stress, è sempre difficile riposare.

Ma sono soprattutto le emozioni a impedirci di conciliare il sonno. La loro funzione è infatti quella di mantenerci all’erta, pronti ad affrontare minacce o scansare pericoli. Le circostanze che causano maggiori preoccupazioni sono quelle legate a problemi finanziari, lavorativi, familiari e di salute.

Si entra, allora, in un circolo vizioso: non riuscire a dormire a causa del turbinio di emozioni non fa che causare maggiore preoccupazione. È dimostrato come, a lungo andare, la privazione del sonno incida sulla salute, motivo per cui è fondamentale agire prima che l’insonnia diventi cronica.

Come allontanare le preoccupazioni notturne?

Già, come eliminare le preoccupazioni che ci assalgono di notte e ci impediscono di dormire? Provate a mettere in pratica uno o più di questi consigli!

1. Rispettate un orario del sonno

Cercate di stabilire un orario di sonno regolare. Un errore comune che interferisce sul riposo è fare le ore piccole durante il weekend, svegliandosi tardi la domenica mattina, e andare a letto presto la sera che precede il lunedì.

L’ideale è essere abitudinari quando si tratta di andare a letto e svegliarsi presto durante tutta la settimana. Così facendo il corpo, si abitua e riuscirete ad addormentarvi al momento giusto.

Risveglio mattutino di una ragazza.
Se soffrite di insonnia, meglio evitare orari di riposo irregolari. Diventa più difficile alzarsi presto durante la settimana lavorativa.

2. Scrivete i vostri pensieri prima di andare a dormire

Questo è un modo per tirar fuori tutti i pensieri che vi frullano in testa. Fatelo qualche minuto prima di andare a dormire e prenderete sonno più facilmente.

Alcuni studi dimostrano che tenere un diario delle preoccupazioni è una tecnica efficace per gestire ansia e stress.

Il semplice fatto di mettere per iscritto cosa vi preoccupa, può darvi sollievo. Abituatevi a rileggere le vostre preoccupazioni nei giorni successivi, domandandovi se tali pensieri siano fondati o solo immaginari. Con il tempo, noterete come la maggior parte non siano reali.

3.Tiratevi su dal letto

Può sembrare un paradosso, ma più vi sforzerete di conciliare il sonno, più è difficile che vi addormentiate. Restare sdraiati nel tentativo di addormentarsi, senza successo, non fa che accrescere l’ansia.

Un altro rischio è che la mente associ il letto a una situazione di angoscia, facendola riaffiorare ogni volta che vi metterete a letto.

In questi casi, è consigliabile tirarsi su dal letto, uscire dalla stanza e dedicarsi a qualcos’altro finché non vi prende il sonno. Evitate le attività che attivano, come gli esercizi, pulire casa o altri lavori. Piuttosto sfogliate una rivista, colorate un mandala, cucite o meditate.

4. Evitate di usare dispositivi elettronici prima di dormire

Un paio d’ore prima di andare a letto, evitate di esporvi agli schermi di computer, tablet o cellulari. Soprattutto se le preoccupazioni non vi lasciano dormire.

È infatti provato che la luce di questi dispositivi altera i ritmi biologici di secrezione della melatonina, l’ormone incaricato di regolare i cicli di sonno e veglia.

5. Le tecniche di rilassamento

Prendetevi un momento tutti i giorni per rilassarvi, senza scuse. Nessuno è troppo impegnato per non poterlo fare. Anzi, se ritenete di esserlo, a maggior ragione avete bisogno di ritagliarvi un momento per voi.

Basteranno 20 minuti al giorno. Svolgete attività come la meditazione, il rilassamento muscolare progressivo, lo yoga, la visualizzazione guidata o gli esercizi di respirazione profonda. Fatele durante il giorno e quando vi capita di non riuscire a dormire.

È fondamentale non dimenticare queste attività quando iniziate ad acquistare il giusto ritmo del sonno. Sono, infatti, un buon modo per prevenire ricadute nel futuro.

6. L’importanza della gratitudine

Quando non riuscite a dormire, anziché focalizzarvi su tutti gli aspetti negativi che vi causano angoscia, pensate alle cose positive che vi circondano, per quanto siano piccole, e mostratevi grati. Essere grati aumenta i livelli di benessere e soddisfazione nei confronti della vita.

Si può essere grati per semplici cose, come l’avere un letto comodo, godersi un buon caffè la mattina o essersi fatti un bagno rilassante. Compiacersi per queste piccole cose serve a rilassare e conciliare il sonno. Uno studio ha dimostrato come le persone che praticano la gratitudine in modo costante godono di una maggior qualità e durata del sonno.

Donna medita prima di andare a dormire.
Dedicare qualche momento alla meditazione prima di andare a dormire, libera dalle preoccupazioni e favorisce il riposo.

Non riuscire a dormire: quando rivolgersi a uno specialista?

La mancanza di sonno, aggravata dall’ansia, aumenta il rischio di sviluppare gravi patologie che minano il benessere e la salute. Ad esempio:

  • Malattie cardiovascolari.
  • Obesità.
  • Diabete.
  • Declino cognitivo.
  • Tremore e crampi muscolari.

Detto questo, se le preoccupazioni non vi lasciano dormire da giorni, è necessario richiedere il consulto di uno specialista. Non aspettate che la situazioni peggiori.

Il medico vi aiuterà a risalire alle cause sottostanti e vi indicherà il trattamento migliore per voi. Questa figura può essere il vostro medico di base, uno specialista in disturbi del sonno o uno psicoterapeuta.

Un buon riposo è fondamentale per la salute e il benessere

I problemi legati al sonno non vanno sottovalutati, anzi, devono essere affrontati tempestivamente per assicurarsi un buon riposo costante.

Il primo passo è applicare questi consigli. Se il problema persiste, la cosa migliore da fare è rivolgersi a uno specialista. L’insonnia può essere sintomo di altri problemi da indagare, come i disturbi dell’ansia o la depressione.


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