Noradrenalina: cos'è e a cosa serve?

La noradrenalina viene rilasciata nel sangue per essere trasportata e raggiungere diversi organi, innescando i suoi effetti. Nel sistema respiratorio provocherà la dilatazione delle vie aeree per agevolare la respirazione in una situazione stressante. Scopritene di più in questo articolo!
Noradrenalina: cos'è e a cosa serve?

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2023

La noradrenalina, nota anche come norepinefrina, è un neurotrasmettitore che agisce su alcuni recettori adrenergici. È una catecolamina che viene sintetizzata nell’organismo dall’amminoacido tirosina.

Questa sostanza viene sintetizzata nelle ghiandole surrenali e nei neuroni postganglionici del sistema nervoso simpatico e nel sistema nervoso centrale.

Come agisce la noradrenalina nell’organismo?

Adrenalina

La noradrenalina si lega ai recettori adrenergici per innescare la sua azione nell’organismo. Questi possono essere riuniti in due gruppi: recettori α (dei quali si conoscono due sottotipi: α1 e α2) e recettori β-adrenergici, dei quali esistono tre sottotipi.

Quando una persona è in pericolo o sta affrontando una situazione stressante, si attivata la risposta adrenergica. Essa consiste in una normale reazione dell’organismo per la quale il sistema nervoso centrale invia a diversi organi una serie di segnali attraverso il sistema nervoso simpatico.

Nelle ghiandole renali, questo sistema è in grado di stimolare la sintesi e il rilascio sia dell’adrenalina (epinefrina) che della noradrenalina (norepinefrina) nel sangue, affinché vengano distribuite in tutto l’organismo.

In condizioni normali, viene rilasciata più adrenalina che noradrenalina, una percentuale di circa 80-20%. Quando raggiunge i vari organi e si lega ai corrispondenti recettori, innesca una serie di reazioni che provocano i caratteristici effetti dell’attivazione di tali recettori. Nelle prossime righe vedremo nel dettaglio gli effetti della noradrenalina sull’organismo.

Effetti fisiologici nell’organismo

Questo neurotrasmettitore, una volta rilasciato nel sangue, raggiunge i diversi organi per attivare i suoi effetti. Ad esempio, nel sistema respiratorio provocherà la dilatazione delle vie aeree per promuovere la respirazione in una situazione stressante.

Nei vasi sanguigni provoca la vasocostrizione e nel cuore il caratteristico aumento della frequenza cardiaca. Tali effetti fisiologici aumentano il flusso di ossigeno e di sangue verso i principali gruppi muscolari. Ciò si traduce in una maggiore prontezza di reazione in situazioni di stress o di pericolo.

Oltre alle azioni citate, questo neurotrasmettitore produce effetti anche sul metabolismo, in quanto stimola sia la secrezione di insulina sia la mobilizzazione del grasso. Tuttavia, sempre in questo ambito, esercita molti più effetti oltre ai due citati.

D’altro canto, produce effetti rilevanti in relazione all’attenzione, alla prontezza e al sistema di ricompensa nel cervello. In seguito a tali effetti esercitati sul sistema nervoso centrale, la noradrenalina è considerata un neurotrasmettitore e non un ormone, come nel caso dell’adrenalina.

Tuttavia, quando viene rilasciato nel flusso sanguigno ed esercita la sua azione in cellule distanti, svolge il ruolo di ormone, mentre quando lo fa tra cellule adiacenti, agisce come neurotrasmettitore.

Usi della noradrenalina

Oppioidi da iniezione

La noradrenalina può essere utilizzata nel trattamento del disturbo da deficit di attenzione, dell’iperattività, della depressione e dell’ipotensione.

Norepinefrina e disturbo da deficit di attenzione

Insieme alla dopamina, la noradrenalina svolge un ruolo importante sia nell’attenzione che nella concentrazione di un individuo. Il trattamento utilizzato consiste pertanto in farmaci psicostimolanti, come il metilfenidato, per aumentare i livelli di noradrenalina e dopamina nel cervello e quindi migliorare il quadro clinico di tale disturbo.

Depressione e noradrenalina

Gli inibitori della ricaptazione della serotonina, o SSRI, che non sono pienamente selettivi rispetto a questo neurotrasmettitore, aumentano anche la quantità di noradrenalina nello spazio presinaptico.

Alcuni studi indicano che tali farmaci influenzano anche la trasmissione della dopamina. Se il trasportatore di noradrenalina produce in genere una molecola di dopamina, questi farmaci migliorano anche la trasmissione dopaminergica.

In questo modo, gli effetti antidepressivi associati all’aumento dei livelli di noradrenalina possono anche essere il risultato di un concomitante aumento di dopamina.

Ipotensione

A causa della potente azione vasocostrittrice, la noradrenalina è indicata per i pazienti a rischio critico di ipotensione. In questi casi, viene somministrata per via endovenosa. Responsabile di tali effetti è l’attivazione dei recettori α 1 e α 2.

Conclusioni

La noradrenalina, nota anche come norepinefrina, è un neurotrasmettitore secreto principalmente in situazioni di stress o di pericolo. Possiede gli stessi effetti dell’adrenalina, ma soprattutto per quanto riguarda il sistema nervoso centrale; pertanto, è considerata un neurotrasmettitore e non un ormone.


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