La odofobia, o paura di viaggiare, delinea una particolare condizione psicologica. Definisce tutte quelle persone che avvertono paura per il semplice fatto di allontanarsi dalla propria zona di conforto, dalla propria casa, da quello che conoscono e che controllano. A questa possono sommarsi altre fobie, come la paura di volare o di avere un incidente con un altro mezzo di trasporto.
Sebbene la maggior parte delle persone associ i viaggi al divertimento e al piacere, c’è chi vive le vacanze come una grande fonte di stress. Sono giorni in cui sono comuni gli spostamenti, i viaggi per visitare la famiglia, i momenti per conoscere nuovi angoli, nuove città e nuovi paesi. Queste situazioni possono infondere intensa ansia in alcune persone.
Odofobia o paura dei viaggi: sintomi e cause
Indipendentemente da quanto possa sembrare strano, le fobie sono realtà psichiatriche molto comuni. Tutti noi abbiamo delle paure, dimensioni singolari che evitiamo e che possono condizionare la nostra vita. Pur così, le fobie non smettono di essere timori irrazionali e una forma di ansia che non possiamo o sappiamo controllare.
Sigmund Freud spiegò in una delle sue lettere a un collega che viaggiare gli causava ansia. Non sappiamo se quello di cui soffriva il padre della psicoanalisi era una vera e propria fobia, perché la odofobia può essere molto limitante. Una cosa è accusare una leggera ansia, un’altra è non essere in grado di uscire di casa.
Questo disturbo psicologico definisce una paura irrazionale e paralizzante accompagnata da una sintomatologia intensa. In altre parole, chi soffre di odofobia non sempre riesce a prendere un treno, imbarcarsi su un aereo o raggiungere l’hotel che ha prenotato. Tutto questo può condizionare fortemente la vita della persona.
D’altro canto, va notato che il DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) classifica l’odofobia come una fobia specifica dei disturbi d’ansia. Nelle righe che seguono descriviamo i sintomi che caratterizzano questo disturbo.
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Come si manifesta l’odofobia o paura di viaggiare?
Come qualsiasi altra fobia, anche questa si manifesta in molti modi. Ogni persona evidenzia e manifesta le sue paure irrazionali in maniera particolare. C’è chi lo fa più intensamente rispetto agli altri. Nonostante le diversità, si possono evidenziare una serie di condotte emotive comuni:
- Paura all’idea di lasciare la propria casa, di separarsi da ciò che è conosciuto e sicuro.
- Paura intensa di prendere l’autobus, di salire su un aereo o un treno.
- Timore di essere vittima di un incidente.
- Vergogna del fatto che le altre persone percepiscano la propria fobia.
La persona accusa anche sintomi cognitivi come:
- Pensa a tutte le cose negative che possono accadere. In generale, si sente incapace di controllare questi pensieri negativi e catastrofici.
- L’immaginazione deriva da un ciclo continuo di immagini negative: incidenti, sequestri, attacchi terroristici.
- Blocco a fronte di eventi specifici, come dover prenotare un viaggio. Incapacità di concentrarsi su altro.
- Confusione e difficoltà a prendere decisioni.
Infine, vanno menzionate le manifestazioni fisiche. L’odofobia si manifesta con numerosi sintomi fisici che vanno da minore a maggiore gravità:
- Vertigini o tachicardia.
- Mal di pancia e disturbi digestivi all’idea di dover fare un viaggio.
- Sudorazione e fauci secche.
Uno studio condotto dall’Università della California ha dimostrato una relazione diretta tra le fobie e gli attacchi di panico. Nel caso di odofobia, possono presentarsi situazioni estreme per cui la persona manifesta precise reazioni all’idea di fare un viaggio.
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Qual è la causa dell’odofobia?
È bene sapere che per le fobie in generale non sempre esiste un evento scatenante chiaro. Le fobie di origine non specifica sono piuttosto comuni e l’odofobia è una di queste. Nonostante ciò, articoli accademici come quelli del Dottor René Garcìa offrono alcuni spunti sulla neurobiologia della paura:
- Si deve a eventi traumatici del passato. Nel caso della paura di viaggiare, la persona potrebbe essere stata vittima di un incidente nel passato o di un attacco terroristico.
- Può anche esistere un modello genetico o addirittura familiare. Se anche i nostri genitori hanno paura di viaggiare, degli aerei o delle navi.
Come si cura questa fobia?
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è l’approccio più indicato per trattare le fobie. All’interno di essa, si è soliti applicare le seguenti metodologie.
- Tecnica di esposizione: consiste nel far avvicinare la persona agli stimoli della fobia per lavorare sui pensieri e sulle reazioni emotive.
- Ristrutturazione cognitiva: aiuta il paziente a rilevare modelli di pensieri negativi e irrazionali per trasformarli in approcci più sani.
- Gestione emotiva: rintraccia le emozioni paralizzanti, le riconosce, dà esseun nome e le trasforma in stati rilassati e soddisfacenti; è uno strumento chiave.
- Tecnica di respirazione e rilassamento: l’odofobia può migliorare grazie a tecniche adeguate di respirazione e rilassamento. Si tratta di metodi complementari alla psicoterapia cognitivo-comportamentale.
- Realtà virtuale: si è dimostrata efficace nel trattamento delle fobie.
Le fobie paralizzano, per questo bisogna lavoraci su
Qualsiasi paura irrazionale può compromettere la qualità della vita. Nel caso in cui non si riesca a gestirla, nella maggior parte dei casi sorgono nuove fobie e infine l’ansia assume il completo controllo. Evitiamo di raggiungere questi estremi: chiediamo l’aiuto di un esperto.
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