Protezioni solari: miti e curiosità sull'abbronzatura

Proteggere la pelle dai raggi UV è importante. Per farlo bene, però, dobbiamo essere informati. Quali miti si nascondono dietro le protezioni solari? 
Protezioni solari: miti e curiosità sull'abbronzatura
Maria del Carmen Hernandez

Revisionato e approvato da la dermatologa Maria del Carmen Hernandez.

Ultimo aggiornamento: 21 novembre, 2022

Un uso corretto delle protezioni solari è il modo migliore per difendere la pelle dai danni causati dai raggi UV. Lo scopo di questi prodotti non è permetterci di stare più tempo sotto il sole, ma di proteggerci meglio durante il tempo di esposizione.

Esistono due tipi di radiazioni ultraviolette: i raggi UVA e gli UVB. Entrambi danneggiano il derma e aumentano il rischio di cancro della pelle.

Per questo motivo è importante applicare un fotoprotettore che protegga dai raggi UVB (indicato sulla confezione con la sigla SPF) e dai raggi UVA (indicati dall’acronimo UVA all’interno di un cerchietto). Volete saperne di più? Ne parliamo in questo articolo.

Miti e curiosità sulle protezioni solari

Alcune credenze popolari si trasmettono di generazione in generazione, ma quando si tratta di salute della pelle, è importante distinguere il mito dalla verità.

Schiena femminile con crema solare.
È importante distinguere i miti dalle verità se vogliamo fare un corretto uso dei protettori solari.

Vediamo le affermazioni più comuni sulla salute della pelle e l’uso dei protettori solari.

1. Essere abbronzati è sano

Avere una pelle abbronzata non è sinonimo né di salute né di bellezza. Si tratta semplicemente di un meccanismo di difesa della pelle di fronte all’aggressione dei raggi ultravioletti. 

Da questo punto di vista anche la pelle più scura è soggetta a bruciature e ai danni prodotti dai raggi del sole.

2. Per sintetizzare la vitamina D bisogna abbronzarsi

Questa affermazione è falsa. Sebbene sia vero che la vitamina D si ottenga esponendosi al sole, a un certo punto la stimolazione si interrompe.

Come suggerisce una ricerca pubblicata su The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism , non è necessario prendere il sole per ore. Sono sufficienti 10 minuti al giorno, tre volte alla settimana.

3. Le protezioni solari impiegano 30 minuti per avere effetto

Alcune persone sono convinte che la crema solare vada applicata mezz’ora prima di raggiungere la spiaggia o di esporsi al sole. Il fattore di protezione solare, invece, è attivo subito dopo l’applicazione (sebbene si stabilizzi dopo 10 minuti).

4. I filtri solari sono tutti uguali

Questo non è vero. La differenza tra i filtri dipende da alcuni fattori:

  • La stabilità dei filtri.
  • La protezione di fronte ai diversi tipi di raggi ultravioletti.
  • L’aderenza dei protettori solari sulla pelle.
  • La consistenza del prodotto.

5. Il fattore di protezione indica il tempo in cui la pelle resta protetta

È falso. L’SPF indica quanto possiamo esporci al sole prima di produrre l’eritema o l’arrossamento che si sviluppa senza protezione solare.

Donna applica la crema solare sulle spalle.
Non esistono filtri in grado di bloccare al 100% le radiazioni solari. Possiamo, però, applicare una crema con un fattore di protezione più elevato.

L’indice SPF si riferisce unicamente alla protezione dai raggi UVB. Tuttavia, nessuna crema è in grado di bloccare completamente la radiazione solare. E applicando due prodotti insieme, non raddoppiamo la protezione.

6. Basta applicare la crema una volta al giorno

Il tempo di permanenza sulla pelle di una crema solare è al massimo di due ore. Trascorso questo tempo, è necessario ripetere l’applicazione del prodotto.

Allo stesso modo, dobbiamo riapplicarlo dopo un bagno di oltre 20 minuti o in caso di abbondante sudorazione. Non dimenticate che la pelle va protetta anche d’inverno e nelle giornate nuvolose perché i raggi UV passano attraverso le nuvole.

7. Se applichiamo la crema solare non ci abbronziamo

Anche se usiamo una crema solare, parte dei raggi UV raggiungono la pelle, attivando il sistema di protezione naturale del nostro corpo, cioè la produzione di melanina.

Se siete abbronzati, significa che il derma è stato aggredito dalle radiazioni solari e per proteggersi ha prodotto melanina.

8. Se applichiamo una protezione solare resistente all’acqua, non è necessario ripetere l’applicazione

I prodotti fotoprotettori resistono all’acqua per circa venti minuti. Alcuni, tuttavia, sono più persistenti. Questo dovrebbe essere riportato sulla confezione in questo modo:

  • Water resistant: ancora efficaci dopo un bagno di 4o minuti.
  • Waterproof o very water resistant: continuano a mantenere la loro efficacia dopo un bagno di 80 minuti.

Un uso corretto delle protezioni solari fa la differenza

Se applicate una protezione solare in modo regolare, proteggerete il derma dal fotoinvecchiamento, dal rischio di sviluppare il melanoma e da altri nemici della pelle. Ricordate, infine, che i prodotti dell’anno precedente non sono più efficaci perché perdono di stabilità.

Una volta aperta la confezione, controllate il PAO (Period After Opening), ovvero il tempo in cui il prodotto mantiene le sue caratteristiche dopo l’apertura.


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