Radice di peonia bianca: benefici ed effetti collaterali

Nella medicina naturale, la peonia bianca si impiega come coadiuvante per calmare i crampi muscolari, l'infiammazione e l'ansia. Ma cosa dice la scienza al riguardo? Ne parliamo in questo articolo.
Radice di peonia bianca: benefici ed effetti collaterali
Franciele Rohor de Souza

Revisionato e approvato da la farmacista Franciele Rohor de Souza.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

La radice di peonia bianca proviene da una pianta il cui nome scientifico è Paeonia lactiflora Pall. Appartiene alla famiglia delle peonie (Paeoniaceae) ed è coltivata in Asia orientale, Europa e Nord America. È anche nota come peonia da giardino, peonia cinese o bai shao.

Viene impiegata nella medicina tradizionale cinese da oltre 1000 anni. Nello specifico, è un coadiuvante per calmare l’infiammazione, il dolore e la febbre. Ma cosa dice la scienza al riguardo? Quali sono gli effetti collaterali? Ne parliamo nel dettaglio in questo articolo.

Benefici e usi della radice di peonia bianca

Gli usi medicinali della radice di peonia bianca sono ben noti in Cina e in altri paesi asiatici. Tuttavia, gli integratori a base di questa pianta, sono ormai disponibili in Nord America, Europa e in varie altre parti del mondo. Il fiore della pianta, inoltre, è spesso usato per scopi ornamentali.

Secondo questo articolo pubblicato sull’International Journal of Molecular Sciences, la peonia è ricca d’importanti composti ad azione farmacologica. Nello specifico:

  • Monoterpeni.
  • Olio volatile.
  • Triterpeni.
  • Tannini.
  • Stilbeni.
  • Flavonoidi.
  • Polifenoli

Tuttavia, non esistono evidenze concrete dei possibili benefici della radice di peonia per gli esseri umani. Gran parte della ricerca è stata condotta su animali con risultati inconcludenti. Ciononostante, gli scienziati ritengono tali risultati promettenti per lo sviluppo di futuri farmaci.

Effetti immunomodulanti

Dalla radice di peonia bianca si ottengono i composti denominati “glicosidi totali della peonia”. Queste sostanze sono state oggetto di studio per il loro potenziale antinfiammatorio.

Secondo una revisione pubblicata sul Journal of Ethnopharmacology, tali proprietà contribuiscono a regolare il sistema immunitario. È ritenuta in grado di calmare i sintomi di alcuni disturbi autoimmuni, quali:

  • Lichen planus orale.
  • Psoriasi.
  • Artrite reumatoide.
  • Sindrome di Sjögren.

Considerata la gravità di tali disturbi, l’integrazione non può essere considerata un trattamento di prima scelta. Inoltre, è essenziale consultare il proprio medico prima d’iniziare ad assumerla come parte integrante della terapia.

Psoriasi alle mani.
Il potenziale immunomodulante della radice di peonia bianca può essere sfruttato per il trattamento di alcune malattie, tra cui la psoriasi. Purché sia abbinata a farmaci dall’efficacia comprovata.

Attività antinfiammatoria

In aggiunta a quanto abbiamo appena spiegato, i glicosidi totali della peonia hanno anche un potenziale antinfiammatorio.

Questo studio pubblicato su Frontiers in Pharmacology suggerisce che tali sostanze aiutino a sopprimere le vie infiammatorie che causano le malattie; riducendo in tal senso il rischio di patologie renali ed epatiche, artrite, ecc.

Circolazione sanguigna

Nella medicina cinese, la radice di peonia bianca è anche usata come anticoagulante. Di fatto, si ritiene che contribuisca a prevenire le trombosi.

In tal senso, una ricerca condotta su animali e pubblicata su Molecular Medicine Reports sostiene che la paeoniflorina (uno dei glicosidi della pianta) aumenti l’azione dell’attivatore del plasminogeno urochinasi.

Tale enzima contribuisce a risolvere i problemi di trombosi in modo naturale. Secondo alcuni esperti previene la formazione di coaguli e aiuta e dissolvere quelli esistenti.

Risultati simili sono stati osservati in una revisione di studi pubblicata su Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine.

Proprietà analgesiche

La peoniflorina, uno dei principali composti attivi di questa radice, produce un leggero effetto analgesico nell’organismo.

Uno studio condotto sugli animali e pubblicato su Cellular Physiology and Biochemistry ha scoperto che tale sostanza agisce sul sistema nervoso centrale, contribuendo a ridurre il dolore.

Salute mentale

Un altro degli usi della radice di peonia bianca riguarda la salute mentale. Di fatto, è tradizionalmente usata come alleata contro i sintomi della depressione e dell’ansia.

Come spiega lo studio pubblicato su BioMed Research International, ciò è dovuto al fatto che i suoi estratti diminuiscono l’espressione del trasportatore di serotonina.

In altre parole, impedisce che tale proteina inibisca gli effetti della serotonina (ormone che contribuisce alla sensazione di benessere). Esercita pertanto, un effetto di tipo ansiolitico e antidepressivo.

Altre ricerche hanno evidenziato che la paeoniflorina contenuta in questa radice, ha contribuito a incrementare i probiotici nell’intestino.

Secondo la revisione di studi pubblicata sull’International Journal of Clinical Practice, tale azione favorisce anche il sollievo dei disturbi dell’umore.

Salute della pelle

Dati aneddotici suggeriscono che gli estratti di radice di peonia bianca siano utili nel prevenire l’invecchiamento precoce. In tal senso, rallenterebbe la comparsa di rughe, macchie e altre imperfezioni legate all’età. Tuttavia, mancano ancora sufficienti evidenze a supporto di tale affermazione.

A tal proposito, uno studio di laboratorio pubblicato sull’International Journal of Cosmetic Science sostiene che la paeoniflorina sia un potenziale agente depigmentante; diminuendo la melanina e promuovendo la riduzione delle macchie scure.

Altri usi della radice di peonia bianca

Gran parte dei benefici attribuiti a questa radice non sono ancora stati studiati. Si basano su dati aneddotici legati alla tradizione popolare, per cui non esistono evidenze scientifiche sulla loro sicurezza ed efficacia.

Pertanto, l’uso d’integratori a base di questo prodotto va fatto con precauzione. Ad ogni modo, le applicazioni suggerite dalla letteratura popolare sono le seguenti:

  • Sindrome dell’ovaio policistico.
  • Crampi mestruali.
  • Disturbi digestivi.
  • Eccessiva perdita di capelli.
  • Eccessiva sudorazione.
  • Emicrania.
  • Disturbi respiratori
  • Sindrome da fatica cronica (CFS).
  • Mastalgia.

Possibili effetti collaterali legati al consumo di radice di peonia bianca

Questo articolo della WebMD sostiene che la radice di peonia bianca sia sicura per la maggior parte delle persone sane, a condizione che si assuma nel corretto dosaggio. Negli adulti, l’uso è considerato sicuro per un periodo di tempo fino ai 6 mesi.

L’uso in eccesso è invece associato ai seguenti effetti collaterali:

  • Emorragie.
  • Diarrea.
  • Disturbi digestivi.

Data l’assenza di evidenze certe, l’uso non è raccomandato nelle donne in gravidanza e allattamento. Inoltre, le sue proprietà anticoagulanti la rendono sconsigliabile alle persone che devono sottoporsi a un intervento chirurgico.

Può invece essere pericoloso per chi soffre di frequenti emorragie. Pertanto, è sempre necessario consultare il proprio medico prima d’iniziare a usarla.

Coagulazione del sangue.
La radice di peonia bianca, per le sue proprietà anticoagulanti, non andrebbe mai presa prima di un intervento chirurgico.

Radice di peonia bianca e possibili interazioni farmacologiche

Questa radice e i suoi derivati rallentano la coagulazione del sangue. Non va mai abbinata all’uso di farmaci anticoagulanti o antipiastrinici, visto il rischio concreto di emorragie o ematomi. Tra i farmaci in questione si trovano:

  • Aspirina.
  • Clopidogrel (Plavix®).
  • Diclofenac (Voltaren ®, Cataflam ®).
  • Ibuprofene (Advil ®, Motrin ®).
  • Naproxen (Anaprox ®, Naprosyn ®).
  • Warfarin (Coumadin ®).

Inoltre, non va assunta contemporaneamente alla fenitoina, in quanto ne riduce l’efficacia. Di fatto, trattandosi di un anticonvulsivo, per essere efficace deve raggiungere determinate concentrazioni nel sangue.

In quali preparazioni è disponibile la radice di peonia bianca?

Gli estratti di radice di peonia bianca sono disponibili in forma di capsule, tintura, polvere e tè. Occorre segnalare che si tratta di prodotti non regolati dalla Food and Drug Administration (FDA). Tuttavia, sono disponibili presso erboristerie, negozi di prodotti naturali e alcune farmacie.

Di fatto, non è ancora stato stabilito un dosaggio sicuro, il quale dipende da alcuni fattori quali l’età, lo stato di salute e la finalità d’uso.

È dunque fondamentale seguire le istruzioni riportate sull’etichetta o fornite dal farmacista/erborista. Naturalmente, ove possibile, è sempre meglio consultare prima il proprio medico.


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