Resistenza alla penicillina: cosa significa?

La resistenza alla penicillina si verifica quando i batteri mutano e diventano resistenti agli effetti degli antibiotici. Si tratta di un grave problema di salute pubblica che causa preoccupazione nel sistema sanitario.
Resistenza alla penicillina: cosa significa?
Mariel Mendoza

Revisionato e approvato da la dottoressa Mariel Mendoza.

Ultimo aggiornamento: 11 gennaio, 2023

La resistenza alla penicillina ha permesso lo sviluppo di antibiotici derivati dotati di uno spettro di azione più ampio e di penicilline resistenti alla beta-lattamasi. Questo enzima è prodotto da alcuni batteri ed è il responsabile della loro resistenza all’azione degli antibiotici penicillinici.

L’uso in molti casi indiscriminato di questi farmaci di fronte al pericolo di una possibile complicazione induce i microrganismi a sviluppare maggiore resistenza. La resistenza alla penicillina si verifica in circa il 25% dei ceppi di Streptococcus pneumoniae isolati in pazienti affetti da otite media. Inoltre, viene condivisa con circa il 33% dei ceppi di Haemophilus influenzae.

Il problema della resistenza alla penicillina e ad altri antibiotici ha indotto numerosi paesi a sviluppare politiche tese a razionalizzare l’utilizzo degli antibiotici. Ciò che conta, al di là delle leggi e delle linee guida, è che medici e pazienti abbiano chiaro che gli antibiotici non possono essere assunti indiscriminatamente.

Che cos’è la penicillina e come agisce?

Le penicilline sono una sottoclasse di antibiotici beta-lattamici. Si tratta di antibiotici che presentano una struttura chimica chiamata “anello beta-lattamico”.

Vengono impiegate nel trattamento di infezioni causate da batteri classificati come gram-positivi e da alcuni gram-negativi (streptococchi nel primo caso e meningococcici nel secondo). La penicillina provoca la morte dei batteri perché impedisce essi di formare la parete cellulare dalla quale ricavano protezione.

Ciononostante, alcuni batteri producono delle sostanze (enzimi)che possono rendere inattivi gli antibiotici beta-lattamici. Per evitare questo risultato, se l’infezione è causata da batteri di questo tipo, le penicilline vengono somministrate in combinazione con medicinali che impediscono l’azione di questi enzimi.

Le penicilline si diffondono in fretta nella maggior parte dei tessuti, in particolare in presenza di infiammazione. Tutte vengono eliminate, almeno parzialmente, mediante l’urina, e la maggior parte di esse raggiunge alte concentrazioni, in questa sostanza.

Resistenza alla penicillina: struttura chimica della penicillina.
La penicillina agisce inibendo la formazione delle pareti dei batteri.

Come si verifica la resistenza alla penicillina

La resistenza alla penicillina si manifesta quando i batteri mutano e diventano resistenti agli effetti degli antibiotici. I batteri in grado di resistere al trattamento possono provocare diverse infezioni negli esseri umani e negli animali, e sono più difficili da trattare, rispetto a quelli non resistenti.

L’uso di antibiotici può portare alla sviluppo della resistenza. Ogni volta che assumiamo un antibiotico, i batteri a esso sensibili muoiono. Tuttavia, alcuni possono riuscire a resistere, crescere e moltiplicarsi, trasmettendosi così ad altre persone.

I batteri resistenti più frequenti sono: Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Staphylococcus aureus e Streptococcus pneumoniae. Inoltre, la resistenza alla penicillina e ad altri antibiotici può provocare un aumento della spesa sanitaria e un incremento della letalità.

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Misure per prevenire la resistenza alla penicillina

Nelle righe che seguono vi offriamo alcuni consigli utili per contribuire a prevenire la resistenza alla penicillina e ad altri antibiotici:

  • Non assumere antibiotici per trattare infezioni virali, come il raffreddore o l’influenza. Va ricordato che gli antibiotici non hanno effetto sui virus.
  • Non insistere affinché il medico prescriva un antibiotico.
  • Seguire le indicazioni relative al dosaggio e alla durata del trattamento.
  • Continuare a prendere l’antibiotico per il tempo prescritto, anche se si sta meglio. Se si interrompe il trattamento troppo presto, alcuni batteri possono sopravvivere e causare nuovamente l’infezione.
  • Non conservare gli antibiotici per un eventuale riutilizzo futuro né assumere i medicinali prescritti a un’altra persona.
  • Adottare abitudini quotidiane utili a prevenire la comparsa di infezioni, come lavarsi le mani e cucinare nelle corrette condizioni igieniche.
Funghi della penicillina.

Sistema mondiale di sorveglianza dell’antibiotico-resistenza

Il sistema mondiale di sorveglianza dell’antibiotico-resistenza dell’OMS, denominato GLASS, comprende attualmente 52 paesi. Tra questi, 25 sono ad alto reddito, 20 a reddito medio e 7 a basso reddito.

Questo nuovo sistema ha consentito di svelare la diffusione generalizzata della resistenza agli antibiotici in campioni provenienti da 500.000 persone di 22 paesi nelle quali si sospettava la presenza di infezioni batteriche.

I dati pubblicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in merito all’antibiotico-resistenza indicano che i livelli di resistenza ad alcune gravi  infezioni batteriche sono elevati. Sono presenti sia in paesi ad alto livello economico che in quelli a basso reddito.

Conclusione

Gli antibiotici sono dei medicinali che combattono le infezioni batteriche. Utilizzati correttamente, possono salvare delle vite; ciononostante, esiste un problema sempre più grande di resistenza alla penicillina e ad altri antibiotici.

La penicillina è un antibiotico molto efficace nel raggiungere lo scopo per la quale è stata formulata. Inoltre, la sua produzione non comporta costi elevati ed è reperibile in qualunque luogo del pianeta.

Se il suo impiego dovesse essere interrotto a causa dell’aumento della resistenza batterica, perderemmo un importante strumento per la lotta alle infezioni.


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