Ridurre il rischio di demenza con alcune buone abitudini

Per ridurre il rischio di demenza, è fondamentale mantenersi attivi, a livello fisico e mentale, in modo da stimolare la circolazione e le connessioni neurali. Sapevate che anche l'interazione sociale può essere di aiuto?
Ridurre il rischio di demenza con alcune buone abitudini

Ultimo aggiornamento: 25 marzo, 2021

Per quanto possa sembrare inverosimile, ridurre il rischio di soffrire di demenza è possibile. Sebbene questa malattia sia degenerativa e danneggi diverse funzioni cerebrali, alcune abitudini possono aiutarci a ridurre il rischio di soffrirne.

In questo articolo scoprirete l’importanza di mantenere un atteggiamento attivo e una mente pronta, al fine di rafforzare l’attività cerebrale. Naturalmente, queste abitudini non ci tengono completamente al sicuro dal pericolo di soffrire di demenza, ma possono essere utili per ridurre questo rischio.

La demenza

La demenza è caratterizzata dalla perdita o dalla diminuzione di alcune facoltà mentali. In particolare, colpisce la memoria, il comportamento e la capacità di ragionamento. Questo declino cognitivo è cronico e progressivo.

Di solito si manifesta in persone in età avanzata e decorre a tal punto da rendere il soggetto dipendente sotto ogni punto di vista. Oltre alla predisposizione genetica, ci sono alcuni fattori che possono aumentare il rischio di soffrire di demenza, come indica la Alzheimer’s Association:

  • Diabete.
  • Tabagismo.
  • Ipertensione arteriosa.
  • Alcune forme di depressione.
  • Alti livelli di colesterolo.
  • Contusioni craniche che causano perdita di conoscenza.
  • Malattie cerebrovascolari.

Come si può ridurre il rischio di demenza?

Donna che usa un tablet.
La lettura e altri passatempi (come il sudoku i e i cruciverba) sono abitudini molto positive per il cervello.

1. Potenziare la memoria potrebbe ridurre il rischio di soffrire di demenza?

 

Uno dei sintomi più comuni della demenza è la perdita di memoria. Per questo motivo, può essere una buona idea abituarci ad allenare quotidianamente questa abilità. Ogni sera, poco prima di andare a dormire, possiamo ripassare mentalmente quello che abbiamo fatto durante la giornata e i dettagli che riusciamo a ricordare.

Un altro modo per allenare la memoria consiste nel concentrarsi il più possibile ogni volta che visitiamo un posto nuovo, che realizziamo una nuova attività o che conosciamo qualcuno. Cerchiamo di ripassare quanto appreso e associarlo ad aspetti sensoriali che possono essere d’aiuto.

2. Stimolate le vostre capacità

Ci sono persone più interessate ai numeri, altre alle lettere. Qualunque siano i vostri gusti e per quanto sia bene dedicarsi a vari interessi, possiamo cercare di stimolare le nostre abilità con degli esercizi mentali.

Ci sono ricerche, infatti, come quella pubblicata nel 2005 nella rivista PLOS Medicine, che confermano che gli adulti non affetti da demenza che svolgono attività quotidiane più impegnative dal punto di vista intellettivo manifestano nel tempo una diminuzione inferiore in numerose prove di rendimento cognitivo.

Un ottimo modo, se i numeri sono la nostra passione, è esercitarsi con il sudoku, tanto di moda negli ultimi anni. Se invece preferiamo le lettere ai numeri, dovremmo leggere un po’ ogni giorno.

Ridurre il rischio di demenza: uomo che fa un cruciverba,

3. Partecipate a riunioni e dibattiti

Ogni attività sociale che preveda l’interazione con altre persone e con altri modi di pensare stimola il cervello; di conseguenza, aiuta a ridurre il rischio di demenza. Ad esempio, prendere parte a riunioni aumenta l’attività cerebrale, grazie allo scambio di opinioni.

Argomentare e difendere un’idea attiva i neuroni. Attraverso il linguaggio, in questi dibattiti o confronti con amici, esercitiamo la memoria, il ragionamento logico e la creatività. Questo aspetto è necessario, dato che alcune malattie, come il morbo di Alzheimer, danneggiano l’acquisizione di nuove informazioni.

4. Cercate la stabilità emotiva

Coppia di anziani.

È molto importante che chi soffre di demenza percepisca l’affetto e la comprensione del proprio ambiente familiare. Per molte persone è difficile sopportare la malattia degenerativa di una persona cara. Tuttavia, la stabilità emotiva contribuisce a migliorare la qualità della vita di chi è affetto da questa patologia.

 

L’attenzione al paziente, dunque, deve essere totale. Non solo è importante prendersi cura dei suoi bisogni fisici, ma anche di quelli affettivi, familiari e sociali. In questo modo riusciremo a prevenire o (nel caso in cui il soggetto soffra già di demenza) a rallentare in larga misura la perdita delle sue abilità.

I risultati degli studi osservazionali riassunti in una ricerca pubblicata nel 2009 dalla rivista Indian Journal of Psychiatry suggeriscono che il grado di impegno sociale, il matrimonio, il vivere con qualcuno e l’evitare la solitudine possono esercitare un effetto protettivo sullo sviluppo della demenza, che potrebbe essere applicabile sia alle società indiane come a quelle occidentali.

Vi consigliamo di leggere anche: Disturbi del ritmo circadiano nell’Alzheimer

5. L’attività fisica contro il rischio di demenza

Alcuni studi, come quello pubblicato nel 2011 dalla rivista Mayo Clinic Proceedings, suggeriscono che l’esercizio aerobico è associato a un rischio ridotto di deterioramento cognitivo e di demenza. Per questa ragione è consigliabile continuare a praticare attività fisica, così come mantenersi in forma.

In questo senso, un buon consiglio da mettere in pratica è svolgere 30 minuti di attività fisica ogni giorno, che si adatti alla nostra età e alla nostra forma fisica. Ciò che più facciamo fatica a fare, infatti, è ciò in cui dovremmo insistere di più.

Ridurre il rischio di demenza: donna che fa esercizio.

Prendetevi sempre cura di voi stessi e ne apprezzerete i benefici!

Mantenere una mente giovane, un atteggiamento attivo e positivo, così come buone abitudini di vita, offrirà molteplici benefici alla vostra salute.

Inoltre, imparare ad adattarsi ai cambiamenti è utile per evitare l’insorgere di demenza. In particolar modo quando si tratta di un problema che si è già manifestato in famiglia, cercare di adottare le possibili contromisure può contribuire a ritardare o perfino evitare la comparsa della demenza.


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