Ritardo del linguaggio: tipi, sintomi e cause
Fin dalla nascita, iniziamo a comunicare tramite sorrisi e pianti. A mano a mano che cresciamo, aggiungiamo gesti e suoni, fino a pronunciare le prime parole. Ciononostante, non sono pochi i bambini che fanno fatica a esprimersi e a farsi capire a causa di un ritardo del linguaggio.
I disturbi legati alla comunicazione possono determinare le interazioni, il carattere e l’apprendimento del bambino. Secondo il dipartimento della salute dell’Università del Michigan, tra il 5 e il 10% della popolazione infantile è affetta da un qualche tipo di ritardo del linguaggio. Scopriamo di più.
Ritardo del linguaggio nei bambini
Tipi e sintomi
Esistono due tipi di ritardo del linguaggio: il ritardo recettivo, che fa riferimento alla difficoltà di comprendere ciò che viene comunicato, e il ritardo espressivo ossia la difficoltà di comunicare a parole. In molti casi i due tipi sono combinati.
A volte può essere necessario diverso tempo pima di scoprire che il bambino ha difficoltà di comprensione e comunicazione. Alcuni sintomi abbastanza evidenti possono fungere da campanello d’allarme:
- Intorno ai 15 mesi di età il bambino non emette ancora balbettii.
- Non ha ancora pronunciato una parola ai 2 anni.
- Intorno ai 3 anni fa fatica a pronunciare frasi.
- Non comprende le vostre istruzioni.
- Non reagisce quando gli si parla.
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Cause del ritardo del linguaggio
I disturbi legati alla comunicazione di norma sono di natura cerebrale, ma il ritardo di linguaggio può dipendere anche da un deficit fisico, problemi di adattamento sociale o a difficoltà di apprendimento. Le cause principali sono:
- Scarso udito. Imparare e parlare è complicato per il bambino che non sente bene.
- Autismo. Non tutti i bambini autistici hanno difficoltà a esprimersi, ma a volte i problemi di espressione sono dovuti proprio all’autismo.
- Problemi neurologici. Condizioni quali la paralisi cerebrale o l’atrofia muscolare possono colpire i muscoli necessari per parlare.
- Ambiente disfunzionale. In contesti familiari in cui il bambino si sente emarginato, aggredito o isolato, risulta complesso imparare a parlare. In questi casi, a volte la mancata comunicazione è selettiva.
- Aprassia di discorso. Si tratta di una condizione per cui i muscoli fonatori non reagiscono ai segnali inviati dal cervello.
Trattamento
Non è sempre facile sapere se il ritardo nell’uso della parola sia il prodotto di una delle condizioni sopraelencate o se si tratta di una fase passeggera. Se il bambino non rispetta i normali cicli di comunicazione, bisogna consultare il pediatra. Una diagnosi precoce può portare a una rapida soluzione del problema.
A seconda della causa, il paziente verrà seguito da un audiologo, un logopedista, uno psicologo o persino un assistente sociale. La soluzione migliore è affidarsi a uno staff multidisciplinare che possa stimolare il bambino sotto diversi punti di vista.
La partecipazione della famiglia è indispensabile per il buon esito di qualsiasi terapia. Che si tratti di stimolare il linguaggio o di stabilire forme di comunicazione non orali, i genitori devono essere coinvolti nell’intero inter.
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Ritardo del linguaggio e consigli per i genitori
Fin dalla nascita i bambini assorbono tutto quello che si presenta attorno a loro. Il senso dell’udito è uno dei primi punti di riferimento dell’essere umano, persino quando si trova ancora nel ventre materno. Dopo le 18 settimane di vita, il piccolo avverte i primi suoni e tra la venticinquesima e la ventiseiesima settimana risponde alle voci con i movimenti.
Si consiglia di parlare sin da subito ai propri figli, addirittura prima che nascano. Offrire stimoli diversi durante la crescita favorirà un rapido sviluppo delle loro abilità comunicative. Ricordate di:
- Rispondere ai loro versetti con parole e suoni.
- Cantare quando sono ancora molto piccoli.
- Leggere libri a voce alta. Si può iniziare con libri speciali per neonati e alzare il livello man mano che crescono.
- Rispondere sempre alle loro domande.
- Insegnare loro il nome delle cose anche quando sono ancora troppo piccoli per ripeterli.
Infine, se sospettate che i vostri bambino soffrano di disturbo del linguaggio, consultate uno specialista del campo. Come anticipato, una diagnosi precoce aiuterà a stabilire la terapia adeguata per risolvere il problema il prima possibile.
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