Secondo paziente curato dall'HIV: cosa sappiamo?

Il secondo paziente curato dall'HIV è stato sottoposto a un trapianto di cellule staminali, che hanno permesso la sua completa guarigione. L'avvenimento ha aperto la porta a una concreta speranza per il raggiungimento del trattamento definitivo per la pandemia.
Secondo paziente curato dall'HIV: cosa sappiamo?
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2022

La notizia del secondo paziente curato dall’HIV è apparsa sui media per la prima volta nel 2019. I medici hanno aspettato un anno intero prima di cantare vittoria e oggi, finalmente, sembra sempre più tangibile la scoperta di una cura definitiva a questa patologia.

La sigla HIV fa riferimento al virus di immunodeficienza umana. Nonostante venga spesso confuso con l’AIDS, non è la stessa cosa: l’HIV è il virus, mentre l’AIDS è la fase finale dell’infezione, ovvero la sindrome da immunodeficienza acquisita.

L’HIV è un virus che attacca alcune cellule del sistema immunitario distruggendole. Si tratta nello specifico dei linfociti T CD4, cellule essenziali per il nostro organismo e incaricate di stimolare e coordinare molte cellule del nostro sistema immunitario.

L’HIV è una condizione che colpisce moltissime persone al mondo, quasi 39 milioni secondo le stime. Oggi vi parleremo del secondo paziente curato dall’HIV e di come è avvenuto il trattamento.

La storia del secondo paziente curato dall’HIV

Il secondo paziente curato dall’HIV è chiamato il paziente di Londra . Il primo caso, il cosiddetto paziente di Berlino, fu curato intorno al 2008. È bene sottolineare che il concetto di cura definitiva è sempre stato usato con cautela.

Il virus dell’HIV rimane all’interno del nostro organismo in maniera cronica. Distrugge i linfociti T CD4 rendendo il nostro sistema immunitario sempre più debole e incapace di rispondere alle infezioni.

Il decorso dell’HIV è complesso e se non viene trattato per tempo può sfociare in AIDS, ossia la fase in cui esiste un’immunodeficienza ormai acquisita. Fino a poco tempo fa si riteneva impossibile ottenere una cura completa per questa patologia.

Le terapie antiretrovirali sono volte a tenere sotto controllo l’infezione, così da ridurre il rischio di trasmissione del virus e di riproduzione dello stesso all’interno dell’organismo. Grazie a questi trattamenti, le persone affette da HIV hanno una migliore speranza di vita.

Provetta con sangue infetto da HIV
L’HIV è un virus infettivo che può evolversi e sfociare nell’AIDS

Paziente curato dall’HIV, com’è possibile?

Sia il primo sia il secondo paziente curato dall’HIV sono stati sottoposti a un trapianto di cellule staminali. Nel caso del secondo paziente, il trapianto è stato realizzato per trattare un linfoma di Hodgkin. Questo avveniva nel 2016.

Il trapianto di cellule staminali permette di sostituire le cellule del soggetto malato con quelle del donatore. Tuttavia, se si fosse trattato di un trapianto qualsiasi, il paziente avrebbe continuato ad avere il virus dell’HIV.

La differenza risiede nel fatto che il donatore prescelto presentava una specifica mutazione genetica dei globuli bianchi, che li rendeva resistenti al virus impedendo di essere infettati.

Così facendo, a mano a mano che le cellule del donatore sostituivano quelle del malato, quest’ultimo acquisiva una resistenza sempre maggiore all’HIV. Il virus non poteva più entrare nelle cellule né replicarsi all’interno del suo organismo. Pian piano, finisce per sparire.

Virus HIV
Il trapianto di midollo osseo è stata la chiave per la cura nei pazienti affetti da HIV.

Cosa implica quest’avvenimento per la medicina?

Grazie a questo intervento, il secondo paziente curato dall’HIV ha interrotto il trattamento ormai da 30 mesi. Il virus non ha lasciato alcuna traccia nel suo corpo. Per questo, i medici stanno iniziando a confermare la completa guarigione.

Questo avvenimento segna un passo avanti fondamentale nella storia della medicina. L’HIV continua a essere tutt’oggi una gravissima infezione diffusa a livello mondiale. Sebbene si conoscano sempre più trattamenti e forme di prevenzione, il suo tasso di mortalità è ancora elevato.

Il fatto che esista un secondo paziente curato dall’HIV consente di avere una visione molto più fiduciosa sulla scoperta di una possibile cura efficace contro l’infezione. Adesso non resta che continuare la ricerca per trovare forme più precise per curare il problema.


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