Dopo 6 anni di riprese, il documentario di Selena Gomez su Apple Tv+ svela importanti dettagli sulla salute della cantante e attrice. Con uno sguardo intimo, il racconto audiovisivo porta in luce aspetti finora poco noti.
E mentre la maggior parte del pubblico conosce la storia della sua relazione con Justin Bieber e la tanto chiacchierata cancellazione del tour nel 2016, in questo caso abbiamo un’esperienza diretta. A soli 30 anni e con una carriera esplosiva, la texana ha dovuto fare i conti con un’enorme fama e con malattie difficili da controllare.
Nel documentario My mind & me il suo dolore per il bipolarismo, terapie che non hanno funzionato, alti e bassi sulla bocca di tutti e una forza che l’ha abbandonata in molte occasioni.
Come è stato girato il documentario su Selena Gomez?
Alek Keshishian è il regista di questo intenso progetto che ha seguito per sei anni Selena. Origini libanesi e studi ad Harvard, il regista ha collaborato con la cantante in diversi video musicali.
Probabilmente molti lo ricorderanno per il documentario del 1991 “A letto con Madonna” (Truth or Dare). Insomma, un territorio e una narrazione in cui si era già addentrato.
My mind & me inizia nel 2016. Selena Gomez è alle prese con le prove per il tour Revival, ma già con la diagnosi di lupus eritematoso sistemico ricevuta nel 2015.
La pressione causata dalla malattia e dal dover gestire i sintomi di un disordine mentale la fa crollare. Arrivata a un punto di rottura, ha bisogno di sospendere le sue esibizioni e di prendersi una pausa dal vortice che la circonda.
La precarietà in cui versa la sua salute emotiva la costringe a interrompere il tour. Nei comunicati ufficiali si parla dell’avanzata del lupus e della mancanza di forze per sopportare le trasferte. La verità sembra essere un insieme di situazioni e circostanze che avrebbero un peso eccessivo per qualsiasi essere umano, celebrità e non.
Il documentario di Selena Gomez svela il labirinto mentale della cantante e ci permette di capire meglio la pressione a cui era sottoposta e gli alti e bassi del suo stato di salute.
Da fuori, i concerti sono grandiosi, ma nel camerino la vediamo in lacrime prima del crollo, siamo nel 2016.
Schiacciata dalla pressione.
Selena Gomez e il bipolarismo
Il documentario di Selena Gomez è anche uno sguardo sul bipolarismo. Il disturbo bipolare, come dice il nome stesso, è una condizione mentale caratterizzata da un’alternanza estrema di stati d’animo. Si passa da una depressione palese a un’eccitazione maniacale.
Quando è in gioco il momento depressivo, la persona è triste, non riesce a concentrarsi, smette di mangiare e di conseguenza perde peso, si sente priva di energia e possono comparire pensieri suicidi. Nel film Selena racconta di non aver pianificato il suicidio, ma di aver sentito alcune voci che le suggerivano che era meglio non esistere.
Queste allucinazioni uditive portano a una diagnosi errata di psicosi, successivamente corretta per bipolarismo. In altre parole, oltre alla sua patologia fisica (il lupus), ora c’è da affrontare un disturbo mentale rischioso.
Dopo il periodo depressivo, tuttavia, anche la fase maniacale del disturbo bipolare non è una passeggiata. Si arriva all’estremo di dormire a stento, di impegnarsi in un’attività dopo l’altra, di spendere denaro in modo eccessivo e di compiere azioni sconsiderate o tossiche, compreso l’uso di droghe.
Per saperne di più leggete anche: Persona bipolare: caratteristiche per riconoscerla
Stanchezza estrema
L’attrice, ai massimi livelli della sua carriera, non era in grado di svolgere quasi nessuna attività. Le sue giornate trascorrevano in posizione sdraiata, senza voglia di mangiare.
A volte passavo settimane a letto, al punto che persino scendere le scale mi lasciava senza fiato.
~ Selena Gomez, per Rolling Stones
I suoi amici andavano a trovarla e cercavano di tirarla su di morale. Ma non riusciva a dare un senso a questo sostegno. Le portavano del cibo per nutrirla a forza. Eppure, nonostante la rete sociale le stesse vicino, non c’era modo di confortare la sua anima.
Questa stanchezza diffusa che limita le azioni quotidiane è un fardello difficile da sopportare per chiunque. Il fenomeno è in parte spiegato dalla condizione depressiva, ma non va trascurato nemmeno l’effetto del lupus.
Il lupus eritematoso sistemico o LES è una patologia autoimmune in cui alcuni anticorpi attaccano i tessuti del proprio corpo. I sintomi sono molto vari e quasi sempre legati al piano fisico, ma alcune ricerche hanno attestato gli effetti sulla salute mentale.
Ho scoperto che l’ansia, gli attacchi di panico e la depressione possono essere effetti collaterali del lupus, e questo può rappresentare una sfida.
~ Selena Gomez
Tra episodi depressivi, farmaci assunti in quantità note, stress da contatto con il pubblico e anticorpi che fanno la loro parte, la stanchezza è inevitabile. Ma non si tratta di stanchezza che si risolve dormendo. Chi soffre di questo disturbo parla di una sorta di peso smisurato che lo schiaccia contro il letto o la sedia e non lo lascia vivere.
Selena Gomez e il lupus
Uno dei momenti più drammatici di Selena Gomez è stato il trapianto di rene di cui ha avuto bisogno. Il lupus può colpire il tessuto dei reni, uno degli organi che predilige.
L’assalto degli anticorpi genera un’infiammazione che può essere anche molto grave. Se evolve in insufficienza renale, l’unica soluzione è il trapianto.
Selena Gomez ha ricevuto un rene dalla sua amica Francia Raísa nel 2017. Tuttavia, il documentario sembra ignorare questo fatto e non c’è quasi nessun accenno alla donatrice nei 6 anni di viaggio che sono stati documentati. Un aspetto che ha attirato l’attenzione dei fan e che le hanno rimproverato.
L’amicizia di entrambe era nota e riconosciuta nell’ambiente privato e pubblico. Al punto che quando Selena riceve il premio Billboard Woman of the Year, le sue parole sono per Raísa.
“Penso che avrebbe dovuto vincerlo Francia per avermi salvato la vita”.
~ Selena Gomez, ai premi Billboard
Al di là dei rumors e delle discussioni, il trapianto è un’operazione che richiede ripetuti trattamenti farmacologici. Alcuni psicotropi per il disturbo bipolare e una serie di farmaci per controllare il lupus e ridurre la possibilità di rigetto del trapianto.
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Uno sguardo avanti
Il documentario di Selena Gomez racconta, senza sorprese, alcuni temi di natura privata. Lo stress di essere una star mondiale, le mancanze, le paure e i pericoli di una vita di questo tipo.
La cantante confida di sentirsi un prodotto. Le case discografiche e i produttori televisivi la usano, le fanno richieste, e il confine tra pubblico e privato si confonde.
In questo gioco, tipico dell’industria audiovisiva, il disturbo bipolare è una metafora e una riflessione. L’estasi del palco e la mania; la solitudine alla fine dei concerti e la depressione. Le parole entusiastiche nelle interviste e l’estrema stanchezza nel chiuso delle mura domestiche.
Selena Gomez da sempre promuove le sue battaglie come un percorso di conoscenza di sé e di autostima che altre donne possono replicare. Il documentario sui suoi ultimi 6 anni di vita va in quella direzione: vivere con la malattia fisica e mentale, non sopravvivere.
Bibliografia
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