Still: la storia di Michael J. Fox e della sua vita con il morbo di Parkinson

Il recente documentario "Still" è stato apprezzato per il modo in cui racconta la vita dell'attore e la sua lotta contro il morbo di Parkinson. L'avete già visto?
Still: la storia di Michael J. Fox e della sua vita con il morbo di Parkinson
Leonardo Biolatto

Revisionato e approvato da il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 01 giugno, 2023

Nel suo documentario biografico, Still: La storia di Michael J. Fox, l’artista ha deciso di raccontare in prima persona come convive con la sua difficile malattia. L’attore canadese-americano, noto soprattutto per il suo ruolo di protagonista nella trilogia Ritorno al futuro, ha costruito una carriera parallela come attivista per la ricerca sul morbo di Parkinson.

L’interprete di Marty McFly soffre di questa malattia neurodegenerativa da oltre 30 anni.

“Still”: la vita, la carriera e l’attivismo di Michael J. Fox

Il documentario Still: La storia di Michael J. Fox, diretto da Davis Guggenheim è disponibile su Apple TV. La produzione, che ha ricevuto recensioni entusiastiche fin dalla sua uscita, rivela dettagli in prima persona della vita e della carriera di Fox, ma si concentra sulla sua diagnosi precoce di morbo di Parkinson.

A soli 29 anni, i medici avevano messo in guardia l’attore da questo disturbo. Era passato poco tempo dal suo successo mondiale con Ritorno al futuro, motivo per cui, come ammette l’attore, aveva inizialmente negato la malattia.

Nel 1998 decise di rendere pubblica la sua condizione e, due anni dopo, creò la Michael J. Fox Foundation per la ricerca sulla malattia.

I sintomi di Michael J. Fox quando gli fu diagnosticato il morbo di Parkinson

L’ attore racconta di aver avvertito i primi sintomi sul mignolo mentre lavorava al film Doc Hollywood – Dottore in carriera.

Si tratta di una manifestazione comune nelle prime fasi della malattia, che provoca diversi sintomi motori destinati a peggiorare con il progredire della malattia, cronica e irreversibile.

Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa che colpisce le cellule nervose o i neuroni, riducendo la produzione di dopamina.

Alcuni dei sintomi più comuni sono i seguenti.

  • Tremori.
  • Rigidità muscolare.
  • Instabilità posturale.
  • Difficoltà di parola e scrittura.
  • Rallentamento o perdita dei movimenti.

Qual è l’entità del morbo di Parkinson?

Secondo il libro Parkinson’s Disease: Pathogenesis and Clinical Aspects parliamo di una condizione così complessa che i meccanismi precisi non sono ancora del tutto compresi. Gli esperti affermano che si tratta della seconda malattia neurodegenerativa più comune dopo il morbo di Alzheimer, che colpisce in particolare le persone di età superiore ai 60 anni.

Secondo le statistiche 2019 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), più di 8.500.000 persone ne soffrono nel mondo. Mentre il sito web parkinson.org stima una cifra pari a 10.000.000. Per quanto riguarda i fattori coinvolti nell’insorgenza della malattia, sono diversi e comprendono condizioni genetiche e ambientali.

Come suggerisce la pubblicazione citata, l’età è il fattore di rischio maggiore, ma anche alcune abitudini, come il fumo e il consumo di caffeina, nonché questioni genetiche. Le prove attuali non sono sufficienti per stabilire fattori di rischio diversi da quelli genetici.

Prevenzione e trattamento della malattia di Parkinson

Sebbene si tratti di una malattia genetica senza una cura definitiva, diverse abitudini sane possono aiutare a prevenirla. Ad esempio, le seguenti:

  • Seguire una dieta equilibrata.
  • Evitare il consumo di tabacco e alcol.
  • Fare attività fisica.
  • Riposare bene la notte.

D’altra parte, uno studio pubblicato sulla rivista Brain Sciences ha dimostrato che il ballo ha effetti positivi sul benessere mentale e sulle capacità motorie dei pazienti. Il trattamento della malattia di Parkinson è solitamente caratterizzato dalla somministrazione di farmaci volti a ripristinare il livello di dopamina, come la levodopa che Fox utilizza da anni per gestire la sua condizione.

Tuttavia, uno studio della Pontificia Universidad Javeriana in Colombia suggerisce che il trattamento con levodopa diventa meno efficace con il passare del tempo.

Inoltre, nel 1998, l’attore è stato sottoposto a talamotomia. Si tratta di un intervento chirurgico che prevede l’asportazione di una piccola parte del talamo, che controlla alcuni movimenti involontari.

“Still” e il lavoro di Michael J. Fox nella lotta contro il Parkinson

Tutti questi fattori rendono particolarmente importante l’impegno delle organizzazioni nella ricerca di nuovi trattamenti per la malattia. E il lavoro di sensibilizzazione svolto da Michael J. Fox nel corso della sua carriera trova un nuovo punto di svolta con l’uscita del documentario.

L’attore ha ricevuto diversi premi per il suo lavoro con la fondazione, che ha raccolto più di 1,2 miliardi di dollari, destinati alla ricerca e il sostegno ai malati di Parkinson.

Qualche anno fa, Fox aveva già pubblicato un libro intitolato Lucky Man, in cui discuteva alcune delle problematiche legate alla malattia e al suo trattamento. Ora, in Still, il prestigioso attore trova una nuova, enorme opportunità di sensibilizzazione attraverso la sua storia personale.


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