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Anche se non è possibile prevenire un’alta percentuale dei casi di cancro, condurre uno stile di vita sano ed evitare le abitudini nocive, come il fumo, è sempre utile
Fino a non molto tempo fa, sia la scienza sia noi stessi davamo per scontato che gran parte dei diversi tipi di cancro che colpiscono la popolazione avessero due cause molto concrete: la nostra eredità genetica e l’ambiente che ci circonda.
Fattori come l’alimentazione, gli agenti inquinanti o le nostre abitudini di vita a volte poco sane erano considerati semplici fattori che implicavano un rischio maggiore o minore di sviluppare un tumore.
Nonostante ciò, sembrerebbe che questa idea sia appena stata sfatata.
Stando a un macrostudio condotto da alcuni genetisti dell’università Johns Hopkins di Baltimora (Stati Uniti) e pubblicato circa un mese fa sulla rivista Science, la causa principale del tumore sarebbe il caso.
Due mutazioni genetiche su tre che sfociano in tumore sono il triste risultato di un errore, del semplice caso e di quegli “sbagli” che commettono le nostre cellule ogni volta che si dividono.
Gli esperti sono ben consapevoli del fatto che questi dati faranno nascere una grande polemica.
In questo articolo vedremo insieme tutto ciò che c’è da sapere al riguardo.
Sappiamo che questo dato farà perdere le speranze a molti.
Significa, quindi, che la prevenzione non serve a nulla? Che condurre una vita 100% sana non ridurrà le probabilità di soffrire di tumore? In realtà, no, e c’è di più, perché questo dato confermerà quello che molti di noi già intuivano.
Il genoma umano ha 3000 milioni di basi e, anche se questa replicazione è quasi perfetta, c’è sempre un margine di errore in grado di generare mutazioni aleatorie.
E il problema è proprio qui.
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Bert Vogelstein, direttore di questo progetto di ricerca, ha specificato in una conferenza stampa che il 66% delle mutazioni cellulari che poi causano un cancro si deve a semplici errori nella replicazione.
Fattori come il consumo di alcol o il tabacco rappresentano solo un 18%, mentre un 5% dipende dal patrimonio genetico.
Anche se questi dati ci fanno sprofondare nella disperazione, soprattutto se pensiamo che il “fattore sfortuna” possa colpire anche se ci prendiamo cura al meglio del nostro stile di vita, all’orizzonte non tutto sembra essere così cupo.
La scienza, infatti, sta sviluppando nuove tecniche che fanno sperare e che si concentrano sulla diagnosi precoce.
Tra qualche anno, una semplice analisi o un campione di saliva potranno essere i meccanismi grazie ai quali gli esperti riusciranno ad individuare il tumore causato da quelle prime mutazioni, quando ancora non sono presenti segni evidenti della malattia.
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I pilastri principali che sostengono la vittoria nella battaglia contro il cancro, nonostante il temuto “fattore sfortuna”, sono due: la diagnosi precoce e la prevenzione continua.
Gli esperti del settore sottolineano l’importanza di lavorare giorno dopo giorno sui seguenti aspetti:
Il 40% delle nuove diagnosi di tumore può essere evitato grazie ad abitudini semplice come smettere di fumare, seguire una dieta più sana e, soprattutto, più naturale.
Si tratta di un consiglio che, di sicuro, conosciamo tutti, ma che non sempre seguiamo.
Inoltre, ma non meno importante, c’è anche bisogno che la società e le istituzioni sanitarie creino programmi di diagnosi precoce che siano semplici, economici ed accessibili a tutti.
I controlli medici regolari, che siano esami al seno, al colon, ai polmoni, alle ovaie, alla prostata, ecc. sono, senza alcun dubbio, quella colonna portante che ci permetterà di trattare in modo più efficace questa malattia che, anno dopo anno, si porta via sempre più vite.
Siamo sempre più vicini alla meta finale.
Siamo certi che, in un futuro non lontano, non avremo solo una cura per il cancro, ma centinaia di strategie e meccanismi per bloccarlo ed invertirne gli effetti.
Ci auguriamo davvero che sarà così.