Crioablazione: una novità contro il tumore al seno

Al momento la crioablazione si è dimostrata efficace durante gli stadi iniziali dei tumori. Anche se non possiamo dire che serva a curare il cancro, aiuta a ridurne l'avanzamento.
Crioablazione: una novità contro il tumore al seno

Ultimo aggiornamento: 28 febbraio, 2019

Parlare di crioablazione e dell’idea di “congelare” un tumore per frenarne l’attività cancerogena potrebbe sembrare, senza dubbio, relativo solo alla fantascienza. Ebbene, i risultati ottenuti al giorno d’oggi sono speranzosi e positivi.

Parliamo di un approccio semplice e sofisticato al tempo stesso. Un radiologo specializzato si limita ad introdurre un piccolo ago munito di sonda attraverso la pelle del seno.  Una volta fatto questo, si identificano i tumori primari e le possibili disseminazioni per poterli congelare.

Lungi dall’essere una strategia medica esclusiva per combattere il tumore al seno, la crioablazione è diventata un trattamento molto positivo anche contro il cancro ai polmoni e quello alla prostata.

L’intervento chirurgico è più preciso e la speranza di vita del paziente aumenta. Una nuova prospettiva nel campo medico che vale la pena di conoscere.

La crioablazione: quando il ghiaccio diventa un alleato contro il tumore al seno

seno

Iniziamo chiarendo un concetto importante. La crioablazione non cura il cancro. Tuttavia, riesce a:

  • Ridurre la propagazione delle cellule cancerogene.
  • Aumentare la speranza di vita.
  • Ridurre l’impatto degli interventi.

La crioablazione non esclude neppure che il paziente debba sottomettersi, prima o poi, a trattamenti più aggressivi, come la chemioterapia o la radioterapia.

Parliamo di un approccio che, in linea generale, offre risultati efficaci quando il cancro al seno è ad uno stadio iniziale. In quelli più avanzati, sarà sempre il medico a stabilire le strategie da adottare.

Ciò nonostante, scoprite a seguire alcuni dettagli riguardo questo trattamento.

La crioablazione: un nuovo modo per trattare i tumori

Sono passati già 13 anni da quando, per la prima volta, si provò questa nuova tecnica sull’essere umano. Il “paziente zero” fu Laura Ross-Paul, una donna dell’Oregon (USA), alla quale fu diagnosticato un cancro al seno in stadio iniziale.

Fu un trattamento rapido ed efficace, che non lasciò quasi nessun segno. Un intervento nuovo che, effettivamente, le salvò la vita. Vediamo ora in cosa consiste:

  • La crioterapia si esegue tramite l’uso di una sonda. Si tratta di un dispositivo simile ad una bacchetta molto fine e vuota al suo interno.
  • È collegata ad una fonte di nitrogeno che raffredda rapidamente la sonda.
  • Chi esegue tale intervento è un radiologo, il quale realizzerà una puntura nel seno aiutandosi con le immagini della tomografia computerizzata e del liquido iniettato nel paziente.
  • Poco a poco, si congelano il tumore e i possibili tessuti infetti. Il medico evita di danneggiare i tessuti sani, mentre le unità di congelazione criogenica eliminano le cellule cancerogene.

Un intervento che dura poco più di mezz’ora

crioablazione delle cellule cancerogene
  • I tumori al seno del diametro inferiore a 1 centimetro, trattati tramite crioablazione, non sviluppano tumori residui dopo il trattamento. Questo è, senza dubbio, un dato incoraggiante ma, affinché il trattamento abbia successo, la malattia deve trovarsi ad uno stadio iniziale.  
  • La Società Americana di chirurgia al seno da anni porta avanti questo trattamento con buoni risultati. Tramite la crioablazione, i pazienti non devono essere ricoverati in sala operatoria. È un intervento che dura poco più di mezz’ora, che può essere realizzato in ambulatorio, senza essere ricoverati.
  • Comparata con la chirurgia tradizionale, la crioablazione è un trattamento non chirurgico molto efficace contro il cancro al seno per una buona parte dei pazienti. Bisogna ricordare che, purtroppo, ci sono stati casi in cui questo trattamento non ha dato i risultati sperati.
  • Ciò nonostante, si è potuto constatare che il tumore rimane inattivo, la maggior parte delle cellule cancerogene muore e le restanti avanzano più lentamente. In alcuni casi è necessario ricorrere alla chemioterapia e alla radioterapia.   

Buoni risultati anche contro il tumore ai polmoni

Come abbiamo già detto all’inizio, la crioablazione si applica in diversi ambiti.

Come indicano diversi studi realizzati a riguardo, come quello pubblicato sullo ScienceDaily, questa terapia permette di frenare lo sviluppo di diversi tumori presenti nei polmoni.  

  • Nello studio menzionato, vennero trattati 22 soggetti affetti da cancro ai polmoni. Dopo 27 sessioni di crioablazione, della durata di 3 mesi, questa terapia fu efficace al 100% in 5 pazienti.
  • I restanti, videro ridotta l’incidenza di tali tumori. Il cancro continuava ad essere presente, ma la sua attività maligna era stata ridotta in misura considerevole.

Come potete ben vedere, sono dati che offrono speranza.  

I medici sono sempre sinceri. Ci avvertono che la terapia del ghiaccio non è una soluzione per curare il cancro, ma può, perlomeno, ridurre in modo significativo l’avanzamento della malattia. In questo modo, permette ai pazienti di godere di una migliore qualità di vita.

  • Potete consultare i dati aggiornati regolarmente sulla rivista Radiology

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