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Cancro allo stomaco: nuova tecnica per diagnosticarlo
8 Marzo 2019
Anche se al giorno d'oggi questa tecnica viene utilizzata per diagnosticare solo il cancro allo stomaco, è possibile che, in futuro, possa essere utile per la diagnosi di altri tipi di tumori
Il cancro allo stomaco, o adenocarcinoma, è il quinto tumore maligno più diffuso al mondo. Sebbene ancora non se ne conoscano le cause esatte, la chiave per affrontarlo risiede, senza dubbio, nella sua diagnosi precoce.
L’aspetto più insolito di questa malattia riguarda il fatto che i suoi sintomi non sono particolarmente fastidiosi per chi ne è affetto: sensazione di pienezza, pesantezza allo stomaco e cattiva digestione.
Quando compaiono, per esempio, tracce di sangue nelle feci o perdita di peso inspiegabile, significa che la malattia si trova già ad uno stadio avanzato. In questi casi, si necessitano terapie più aggressive per distruggere le cellule cancerogene.
Nel mese di maggio di questo stesso anno un gruppo di giovani medici, provenienti da Messico, Grecia e Cile, hanno sviluppato un biomarcatore con il quale facilitare la diagnosi precoce del cancro allo stomaco.
Basterebbe solo una semplice analisi e un’attesa di due ore per diagnosticare precocemente la malattia o per escluderne la sua presenza; cosa che, senza dubbio, allungherebbe in modo considerevole le aspettative di vita dei pazienti che ne sono affetti.
È una notizia molto positiva che abbiamo il piacere di condividere con voi.
Cancro allo stomaco: la necessità di una diagnosi precoce
Sebbene il cancro allo stomaco non sia così frequente e virulento come quello ai polmoni, si sa che ogni anno vengono diagnosticati circa un milione di casi in tutto il mondo.
Se la malattia si trova ad uno stadio avanzato, i modi per lottarla si fanno senza dubbio più complessi.
Questo tipo di tumore è molto comune nelle zone del Pacifico e, sebbene molte volte sia collegato al tabacco, un altro fattore da tenere in considerazione è il batterio Helicobacter pylori.
Anche se può trovarsi nella mucosa gastrica dello stomaco di molte persone, questo batterio può combinarsi con altri fattori e sviluppare le cellule cancerogene.
L’Helicobacter pylori è, dunque, il precursore della malattia se la persona presenta un gene particolare, il cagA (gene A associato alla citotossina).
Potremmo concludere che le probabilità di soffrire o meno di questa malattia sono una sottile combinazione tra le nostre abitudini quotidiane, l’alimentazione, la genetica e persino la presenza degli agenti tossici nell’ambiente.
È molto difficile da prevenire, ma gli esperti ci dicono che se un cancro allo stomaco viene diagnostica in tempo, le possibilità di sopravvivenza sono del 90%.
Dunque ci troviamo di fronte ad una notizia rincuorante.
I creatori del biomarcatore
I responsabili di questo lavoro sono stati l’ingegnere cileno Alejandro Tocigl, la scienziata greca Foteini Christodoulou e l’ingegnere elettronico messicano Jorge Soto.
Questi giovani studiosi hanno progettato un biomarcatore che permette di diagnosticare la malattia in poche ore e grazie ad una semplice analisi del sangue.
Il lavoro è stato presentato al programma della Singularity University, un’iniziativa finanziata da Google e dalla NASA con lo scopo di dare una risposta a diverse necessità mediche e sociali.
Lo studio e lo sviluppo di questo biomarcatore è il risultato di un lavoro, dalla durata di più di tre anni, svolto nell’Università della California di San Francisco (UCSF).
Era necessario creare una nuova tecnica di diagnosi precoce. Oggigiorno i pazienti che presentano sintomi associati ad un possibile cancro allo stomaco devono rispettare lunghi tempi d’attesa per una visita da uno specialista, il quale praticherà alcune endoscopie o altre prove complesse, invasive e care.
Con questa nuova invenzione sarà tutto diverso:
È fondamentale diagnosticare in modo precoce la presenza di un cancro allo stomaco, ancor prima che se ne presentino i sintomi. Per riuscirci basta semplicemente includere nelle analisi del sangue di routine questo biomarcatore.
Una volta effettuata l’analisi, il sangue viene fatto passare attraverso un piccolo macchinario chiamato Miroculus che ha la capacità di decifrare, in modo molto semplice, la combinazione fra queste molecole associate al cancro.
Il macchinario offre una diagnosi in sole due ore. Ci troviamo di fronte ad una procedura molto semplice che ci auguriamo di trovare, già nel 2018, nella maggior parte dei Paesi del mondo.
In vista dei suoi buoni risultati, si spera che in poco tempo possano aggiungersi altri marcatori. L’obiettivo è che Miroculus possa diagnosticare anche altri tipi di cancro e di malattie.
Si tratta di una tecnologia economica che ridurrebbe i prezzi di altri esami offrendo, senza dubbio, una diagnosi precoce ed efficace. Ma vi ricordiamo nuovamente che non sarà disponibile fino al 2018.
Tuttavia per contribuire a una diagnosi precoce del cancro o di qualsiasi altra malattia è importante andare dal medico. Non trascuratevi se avvertite fastidi o irregolarità nel vostro corpo.
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