Test per la candidosi: di cosa si tratta?

Il test individua la presenza di un'infezione da candida o da candidosi. Esistono diversi metodi con i quali sottoporsi alla prova in base al punto e ai sintomi. In cosa consiste nello specifico? Scopritelo!
Test per la candidosi: di cosa si tratta?
Mariel Mendoza

Revisionato e approvato da la dottoressa Mariel Mendoza.

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2023

Avete sentito parlare del test per la candidosi? Ricordiamo che la candidosi è un’infezione provocata dalla candida, un fungo che vive nella pelle, nella bocca, nel sistema digerente e nell’area genitale. La sua presenza nel sangue, nel cuore e nel cervello è meno comune, ma è tuttavia più grave della sua presenza nelle altre aree del corpo menzionate.

Le candidosi severe sono più comuni nelle persone ricoverate o che presentano sistemi immunitari debilitati. Il test individua un’infezione da candida, nota come candidosi, e contribuisce alla diagnosi. Per somministrare il test vengono impiegati metodi di diversa natura a seconda del punto e dei sintomi.

Tipi di candidosi

I sintomi cambiano in base alla zone del corpo interessata. La candidosi tende a manifestarsi sui punti più umidi della pelle e della mucosa. Sebbene si presenti in forme diverse a seconda del soggetto, i sintomi più comuni, in base all’area, sono i seguenti:

Pieghe della pelle

A questo gruppo appartengono il piede d’atleta e la dermatite da pannolino. Alcuni dei sintomi sono un’eruzione di colore rosso acceso, in genere con arrossamento, ulcere cutanee, prurito, bruciore e foruncoli.

Candidosi vaginale

Candidosi vaginale
La candidosi alle parti intime femminili è una delle più comuni. In linea di massima provoca irritazione, prurito e anomalie nel flusso vaginale.

Si tratta della forma più comune. Quasi il 75% delle donne presenta almeno un’infezione di questo tipo nella vita. Alcuni dei sintomi più spesso presenti sono:

  • Prurito e bruciore.
  • Secrezioni bianche, dalla consistenza simile alla ricotta.
  • Dolore durante la minzione.
  • Arrossamento della zona vaginale.

I farmaci per il trattamento delle infezioni micotiche vaginali non richiedono prescrizione medica. Per questo motivo potreste cadere nella tentazione di automedicarvi ogni qual volta proviate prurito, bruciore, pizzicore o irritazione vaginale.

Potrebbe darsi, tuttavia, che questi sintomi non siano dovuti a una candidosi, quindi l’automedicazione non sarebbe idonea. Il test per la candidosi vaginale serve proprio a evitare questa situazione.

Cavo orale

Questo tipo di candidosi prende il nome di mughetto ed è più comune tra i bambini. Negli adulti la sua presenza può essere indizio di un sistema immunitario debilitato. Tra i suoi sintomi vi sono dolore e macchie bianche sulla lingua e sulla parte interna delle guance.

Se interessa gli angoli della bocca, può essere dovuto alla suzione del dito, a una dentiera dalla misura sbagliata o a un’eccessiva umidificazione delle labbra.

Test per la candidosi vaginale: scoprire se ne soffriamo

Test per la candidosi
Il test per diagnosticare la candidosi contribuisce a limitare i casi di automedicazione che, in caso di sospetto di infezione, sono piuttosto comuni.

Attualmente esiste un test per la candidosi, che ci permette di conoscere le cause dei fastidi che ci affliggono. Si tratta di un’analisi che, mediante l’introduzione di un piccolo bastoncino in vagina, permette di scoprire se soffriamo di candidosi vaginale.

Una volta eseguito il test, se il bastoncino non cambia colore, allora significa che è in atto un’infezione vaginale da candida, ovvero una candidosi. Se invece diventa parzialmente verde e si nota un flusso vaginale anomalo, dall’odore sgradevole o se si accusa dolore durante la minzione, potreste trattarsi di vaginosi batterica.

Qualora si trattasse di una vaginosi batterica, probabilmente questa sarà dovuta solo a uno squilibrio della flora vaginale. Se così fosse, bisognerà ripristinarla con un integratore di Lactobacillus per via orale o somministrando acido lattico per via vaginale.

Domande frequenti sul test per la candidosi

  • Che succede se ho il ciclo? Il risultato del test sarà falsato se lo eseguirete un giorno prima o un giorno dopo le mestruazioni oppure se ancora è in corso il sanguinamento vaginale.
  • E se provo prurito o fastidio dopo un rapporto? Il consiglio è di attendere almeno 12 ore dall’ultimo rapporto sessuale, prima di eseguire il test.
  • Fino a che profondità devo inserirlo? Dovete inserire l’intero bastoncino, esclusa l’estremità sferica, che serve a tenere il bastoncino e che non va inserita in vagina.
  • E se sono incinta? Se siete incinte e avvertite pizzicore vaginale, rivolgetevi al medico. L’interpretazione dei risultati del test durante la gravidanza richiede l’aiuto di un professionista. In caso di gravidanza, il test potrebbe indicare una perdita di liquido amniotico.
  • Cosa ne faccio del test dopo l’uso? Non gettatelo nel WC ed evitate che l’estremità entri a contatto con qualsiasi superficie.

Conclusioni sul test per la candidosi

Il test permette di scoprire se si soffre o meno di candidosi e di procedere quindi con il trattamento adeguato. Inoltre, contribuisce a limitare gli errori dovuti all’automedicazione in presenza di infezioni vaginali.



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