Test per rilevare il Coronavirus

Attualmente esistono tre test per rilevare il Coronavirus. Il più noto è il cosiddetto "test rapido", molo pratico, ma dall'affidabilità limitata. Gli scienziati stanno lavorando instancabilmente per produrre test più veloci e affidabili.
Test per rilevare il Coronavirus
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 01 novembre, 2022

Una delle questioni cruciali in questa pandemia globale riguarda l’affidabilità dei test per rilevare il Coronavirus. Evidenze scientifiche suggeriscono che eseguire migliaia di test al giorno può contribuire a frenare la diffusione del virus.

Ma gli scienziati hanno riscontrato non poche difficoltà in tal senso e questo perché ci vuole molto tempo per ottenere i risultati dei test più affidabili, mentre quelli più veloci non sono abbastanza precisi.

I progressi fatti sono comunque straordinari, e si ritiene che gran parte dei problemi descritti siano già stati risolti. Si prevede, inoltre, che il prossimo inverno sarà disponibile un test altamente efficace e all’avanguardia. Diamo un’occhiata ai test per rilevare il Coronavirus attualmente impiegati.

RT-PCR, il primo test per rilevare il Coronavirus

Tra tutti i test per rilevare il Coronavirus, si tratta del più completo e affidabile. Finora, è quello che ha prodotto il minor numero di errori nella diagnosi finale e, pertanto, è quello raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Consiste nel passare un tampone nel naso o nella gola per prelevare un campione da inviare a un laboratorio specializzato. Il prelievo richiede circa 10 minuti, dopodiché il virus viene inattivato in un processo che dura tra i 10 e i 15 minuti.

In seguito, viene estratto del materiale genetico dal campione e analizzato con attrezzature specifiche. Il tutto dura 4 ore circa ed è proprio in questa durata non indifferente che risiede il difetto principale. Gli scienziati stanno attualmente lavorando alla ricerca di metodi più veloci e si pensa che molto presto saranno disponibili test della durata di appena un’ora.

Per effettuare questo test, viene inserito un tampone nel naso o nella gola per prelevare un campione.

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Test sugli antigeni

Si tratta del test più veloce per rilevare il Coronavirus e, pertanto, quello più ampiamente utilizzato nel mondo. Il punto debole di questo test è l’affidabilità, poiché non risulta efficace nella fase di incubazione del virus. In genere, dunque, si richiede un secondo test.

Funziona in modo simile al test di gravidanza. Anche in questo caso, i campioni vengono prelevati dal naso o dalla gola, ma vengono posizionati su una striscia di carta. Quindi, si attende la comparsa delle strisce colorate che indicheranno se il test è positivo, negativo o senza esito.

Bisognerà attendere solo 10 – 15 minuti. Risulta affidabile quando la carica virale del paziente è alta. Si ritiene, inoltre, che la sensibilità del test sia inferiore al 30%, motivo per cui può dare falsi positivi o falsi negativi. L’aspetto interessante è che può essere effettuato a casa, sotto supervisione medica.

Test sierologico per rilevare il Coronavirus

In un certo senso, questo test è simile a quello effettuato per conoscere il gruppo sanguigno di una persona. Si procede con un prelievo di sangue, del quale ne è sufficiente una piccola quantità. Come per il test degli antigeni, il campione viene posizionato su una striscia di carta, che assume una determinata colorazione quando rileva gli anticorpi prodotti dall’organismo di un soggetto infetto quando lotta contro il virus.

È un test veloce, che non richiede più di 10 – 15 minuti. È comunque poco affidabile, in quanto il paziente sviluppa gli anticorpi solo tra i sei e gli otto giorni dopo aver contratto l’infezione. Inoltre, non permette di sapere se la persona è ancora infetta o è già immune al virus. Viene utilizzato soprattutto per gli studi epidemiologici.

Test sierologico
Il test sierologico per il Coronavirus è veloce, ma non affidabile al 100%.

Biosensore ottico

È un test ancora in fase di sperimentazione, sebbene abbia raggiunto uno stadio già avanzato. È costituito da un biosensore, simile a quelli utilizzati dai pazienti diabetici per misurare i livelli di glucosio. Tale biosensore misura circa tre centimetri e contiene un chip speciale.

Il test si effettua facendo passare un campione del paziente attraverso il chip. Se il campione contiene il virus SARS-CoV-2, si produrrà un cambiamento nella proprietà luminose del dispositivo. La durata del test è di un’ora: metà del tempo è dedicata alla diagnosi e l’altra metà alla conferma del risultato.

Uno dei vantaggi di questo test è che può essere effettuato da personale non altamente specializzato. Inoltre, promette di ottenere risultati affidabili. Tuttavia, si stima che sarà disponibile solo verso la fine del 2020.


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