Per eutanasia si intende l’azione volta a provocare la morte del paziente la cui qualità della vita è permanentemente compromessa. Nei paesi in cui è legale, i diversi tipi di eutanasia vengono attuati dal personale sanitario e di solito sono mossi da compassione o dal desiderio di porre fine alla propria esistenza.
Viene definita anche omicidio misericordioso perché vede la morte come mezzo per privare il paziente del dolore, della menomazione o dei sintomi di una vecchiaia invalidante e dolorosa.
Tuttavia, c’è anche un altro concetto di eutanasia, quella per cui si provoca la morte per liberare la famiglia o la società dal peso della suddetta situazione. In questo caso si parla di eutanasia eugenetica, economica o sociale.
Tipi di eutanasia
- Attiva: azione deliberata mirata a provocare la morte del paziente.
- Passiva: la morte è causata dalla privazione dei mezzi necessari per tenere in vita il paziente.
- Volontaria e involontaria se richiesta dal paziente o meno.
Anche con il consenso del paziente, l’eutanasia è sempre causata da altre persone. Per questo motivo si tratta di un particolare caso di omicidio.
Se è il paziente stesso a provocare intenzionalmente la morte, si parla di suicidio. Al contrario, si parla di suicidio assistito quando è il medico a fornire un farmaco letale al paziente, che lo somministra da sé.
Quali procedure non rientrano nel concetto di eutanasia?
Sebbene produca indirettamente e inevitabilmente un certo accorciamento della vita, l’uso di farmaci per calmare il dolore o altri sintomi in un paziente terminale non è considerato eutanasia. Bisogna sempre dare al paziente la possibilità di agire liberamente secondo i suoi ultimi desideri.
Sarà necessario il consenso del paziente nel caso in cui il trattamento provochi sonnolenza o perdita di coscienza.
Nemmeno la revoca di strumenti estremi per prolungare artificialmente la vita di un malato terminale viene considerata eutanasia.
Sono il medico o le commissioni etiche di alcuni ospedali a stabilire quali mezzi possono essere considerati proporzionati per il paziente. Inoltre, prenderanno in considerazione altre circostanze specifiche.
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E ancora…
L’idratazione e la nutrizione sono considerate cure di base minime. Tuttavia, l’allungamento della vita attraverso mezzi sproporzionati è noto come “accanimento terapeutico” o “distanasia”.
Anche la “diagnosi di morte” importante. Quando si formula una diagnosi di morte clinica, il problema dell’eutanasia non si pone.
A questo punto si possono rimuovere gli organi dal cadavere per eventuali trapianti. Naturalmente, ciò può essere fatto solo dopo aver soddisfatto i requisiti legali pertinenti.
L’arresto irreversibile delle funzioni cerebrali e/o cardiorespiratorie sono criteri sufficienti per confermare il decesso di una persona.
I diversi tipi di eutanasia: malati terminali e stato vegetativo
L’eutanasia viene scelta soprattutto per i pazienti in stato terminale. La parola “terminale” si riferisce all’incapacità di migliorare o superare la malattia. Un malato terminale è destinato a morte certa.
Di solito, il malato è considerato terminale quando ci si aspetta che muoia in un periodo di tempo non troppo lontano, non oltre i sei mesi.
Si sceglie di evitare l’accanimento terapeutico per concentrarsi sul sollievo dai sintomi, compreso il supporto per il paziente e la famiglia.
I malati terminali sono i principali candidati ai diversi tipi di eutanasia nei paesi in cui questa pratica è legale. Non è lo stesso per i pazienti in condizioni critiche, ma curabili.
Oggetto di dibattito è anche lo stato vegetativo permanente. I pazienti in questo stato rientrano nella categoria degli incurabili incapaci. Sebbene non siano necessariamente terminali, la perdita di coscienza è irreversibile e la respirazione avviene solo tramite i macchinari.
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Diversi tipi di eutanasia, una realtà da conoscere
Nonostante i continui dibattiti sull’eutanasia, in molti paesi questa pratica è legale in determinate circostanze. Sebbene la dimensione etica sia importante, conviene conoscere anche i tipi di eutanasia e le rispettive implicazioni.
Bibliografia
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