Tra l'infanzia e la vecchiaia esiste un istante chiamato vita

Non possiamo permettere che l'ansia legata ad eventi passati o futuri ci impedisca di vivere il momento presente. È importante prendere coscienza del qui e adesso e vivere pienamente.
Tra l'infanzia e la vecchiaia esiste un istante chiamato vita
Raquel Aldana

Scritto e verificato lo psicologo Raquel Aldana.

Ultimo aggiornamento: 04 febbraio, 2023

A volte dimentichiamo che la vita è fatta di brevi istanti che noi viviamo come ostacoli, ma che possono essere anche lezioni di vita. La verità è che non è facile fermarsi a riflettere su questo quando mille preoccupazioni e impegni quotidiani affollano la nostra mente.

Così arriva il momento in cui si compie 40 o 50 anni e ci si rende conto di trovarsi a metà di due generazioni. Se vi sfiora il pensiero di quanto sia effimera la vita, comincerete a ricercare con tutte le forze il modo per vivere pienamente ogni istante.

È l’esperienza che ci offre l’opportunità di riuscire a conciliare le diverse sfere della nostra vita, di smettere di preoccuparci per quello che è stato o per quello che sarà; che ci aiuta a rivolgere tutta la nostra attenzione a ciò che succede qui e adesso.

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Il peso della nostra vita

“Quanto è pesante la vostra vita? Immaginate per un attimo di avere uno zaino sulle spalle. Cercate di sentire le cinghie sulle vostre spalle. Le sentite?

Ora dovete riempirlo con tutte le cose che avete nella vita. Cominciate da quelle piccole, gli oggetti sugli scaffali, nei cassetti, gingilli, oggetti da collezione. Sentite come aumenta il peso. 

Poi aggiungete le cose più grandi: vestiti, elettrodomestici, lampade, biancheria, la tv… Lo zaino sarà piuttosto pesante..

Ora le cose più grandi: il divano, il letto, il tavolo da cucina…  Infilate tutto dentro: la macchina, pigiatela bene, la casa che sia un monolocale o che abbia due camere da letto. Tutto dentro quello zaino, infilate tutto bene dentro.

Ora provate a camminare. È difficile, vero?  Questo è quello che noi facciamo quotidianamente. Ci appesantiamo a tal punto da non riuscire a muoverci. E state pur certi, il movimento è vita. 

Bene, adesso io darò fuoco allo zaino. Che cosa preferite togliere? Le foto? Quelle  foto sono per chi non ha memoria, bevete estratto di ginkgo e lasciatele bruciare. Anzi, lasciate bruciare tutto e immaginate di svegliarvi domattina senza niente. È quasi euforizzante, vero?

(…)

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… Avete un nuovo zaino, solo che stavolta dovete riempirlo di persone. Cominciate con le conoscenze casuali: amici di amici, colleghi di ufficio; poi passate alle persone cui affidate i vostri segreti più intimi: i vostri cugini, le zie, gli zii, i fratelli, le sorelle, i vostri genitori e, infine, vostro marito, vostra moglie, il vostro fidanzato o la vostra fidanzata.

Fateli entrare tutti nello zaino. Non temete, ora non vi chiederò di dargli fuoco.. Sentite bene il peso dello zaino. State pur certi, i vostri rapporti sono le parti più pesanti della vostra vita. Sentite sulle spalle come tirano le cinghie? Tutte le trattative, le discussioni, i segreti e i compromessi…

Non dovete accollarvi tutto quel peso.  Perché non appoggiate lo zaino a terra? 

Ci sono animali che sopportano il peso dell’altro, che vivono in simbiosi per una vita intera. Cigni monogami, amanti sfortunati.. Noi non siamo quegli animali. Più lenti ci muoviamo, più velocemente moriamo.  Noi non siamo cigni, siamo squali.

Il monologo di Bingham nel film “Tra le nuvole”

La metafora dello zaino ci aiuta a vedere qualcosa che in genere facciamo fatica a capire: le nostre spalle sono sovraccariche. Alcune cose che pesano su di esse non sono necessarie, di altre dovremmo disfarcene perché vanno portate solo temporaneamente. Parte del peso, soprattutto se parliamo di persone e di sentimenti, si alleggerisce quando riusciamo a riportare gli obblighi alla loro giusta dimensione.

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Vale a dire, non possiamo controllare la nascita delle emozioni, ma possiamo controllare il modo in cui le accettiamo e le utilizziamo. Allo stesso modo, le persone non devono essere necessariamente un peso da portare.

Siamo tutti specialisti nel caricare all’estremo il nostro zaino e perciò spesso ci risulta difficile fare pulizia tra il suo contenuto. Di tanto in tanto, sarebbe il caso di scegliere quello che vogliamo conservare per noi e quello che non vogliamo, evitando che i sassolini si trasformino in macigni.

La vita non è stabilità, ma è riuscire a mantenersi in equilibrio

Anche se a volte abbiamo la sensazione di retrocedere, è invece la vita che, semplicemente, muta ogni secondo. Questi cambiamenti possono piacerci o meno, ma tutto questo fa parte dello stare in equilibrio.

La vita è una danza tra la fortuna e la sventura. Per questo, dobbiamo accettare che la notte e il giorno, l’allegria e la tristezza, la stabilità e il cambiamento danzino sempre in coppia.

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La vita ci sussurra continuamente di avere fiducia, perché tutto può essere una lezione di vita e uno stimolo alla crescita. Paradossalmente, è proprio nelle avversità che diventiamo dei “giganti”, anche se in questi momenti ci vediamo più piccoli e vulnerabili.

Per dare più vita agli anni non c’è età

Per riempirvi di  forza, non esiste un limite temporale. Questo istante che chiamiamo vita è quello che finalmente ci permette di guardare intorno con serenità e di gridare le nostre paure senza vergogna. Solo così riusciremo a realizzare i nostri desideri, perché il solo modo per fallire è il non vivere.

Si tratta di convivere con le rughe e di godere della saggezza che ci porta il passare degli anni. Le rughe sono il risultato del nostro vissuto, di quello che alla fine ci ha insegnato qualcosa, delle frecce che colpiscono quando meno ce lo aspettiamo… delle cinghie del nostro zaino.

Non lasciate che il timore sia un freno alla vostra vita. Fate tesoro di ogni istante e non rinunciate mai alla vita che sognate di vivere.

 


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.