Per trattare la cheratosi pilare, i dermatologi possono suggerire l’impiego di prodotti dalle proprietà esfolianti, creme idratanti e retinoidi per uso topico, come la tretinoina e il tazarotene. Questi favoriscono il rinnovamento cellulare e contribuiscono a ridurre l’ostruzione dei follicoli piliferi.
Ciononostante, come viene segnalato dall’Accademia Americana di Dermatologia, questa condizione della pelle è inoffensiva e, nella maggior parte dei casi, non richiede alcun trattamento specifico.
In caso di fastidi come prurito, secchezza o cattivo aspetto della pelle, è possibile adottare alcune semplici attenzioni. Potrebbero risultare utili anche alcuni rimedi naturali.
In merito a questi ultimi, è bene ricordare che non rappresentano un trattamento di prima linea e che mancano elementi che ne provino l’efficacia. Nonostante ciò, non comportano pericoli e la loro applicazione può essere utile per calmare temporaneamente i fastidi. Vorreste saperne?
Che cos’è la cheratosi pilare?
La cheratosi pilare è una malattia dermatologica comune e benigna che provoca la comparsa sulla pelle di piccole protuberanze dalla consistenza rugosa. A causa del suo aspetto, c’è chi la chiama “pelle di gallina”. Allo stesso modo, c’è chi tende a confonderla con brufoli o acne.
Le aree maggiormente colpite sono le braccia, le cosce, le guance e i glutei. Tuttavia, al di là dell’aspetto estetico, generalmente non provoca disturbi, dolore o prurito. Durante il periodo invernale, la pelle tende a essere più secca e ruvida, causando un certo fastidio.
Le cause precise di questo disturbo non sono ancora state identificate, ma sappiamo che si presenta in seguito a un accumulo di cheratina, una proteina che protegge la pelle da agenti dannosi e infettivi. La cheratina forma dei piccoli tappi che occludono i follicoli piliferi, provocando così le irregolarità cutanee.
I bambini, gli adolescenti, chi ha la pelle secca e le persone in sovrappeso sono maggiormente predisposte a soffrire di questo problema. Ciononostante, nella maggior parte dei casi è destinato a migliorare con gli anni e non è quindi necessario applicare alcun trattamento.
È possibile trattare la cheratosi pilare?
Come segnala la Mayo Clinic, esistono medicinali che aiutano a migliorare l’aspetto della pelle. Così, se le protuberanze e la secchezza persistono nonostante le cure basilari, il medico o il dermatologo possono suggerire l’impiego di creme medicinali.
Questi medicinali possono essere a base di urea, acido lattico, retinoidi o acido salicilico. In aggiunta, il trattamento può essere integrato con alcuni rimedi di origine naturale che sembrano migliorare l’aspetto cutaneo. Nelle righe che seguono vediamo in dettaglio queste opzioni.
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Rimedi naturali per trattare la cheratosi pilare
Non esiste un rimedio in grado di curare la cheratosi pilare. Per quanto si faccia uso di prodotti farmacologici, le papule possono scomparire e riapparire durante molti anni. Con il trascorrere del tempo, tuttavia, questa malattia migliora da sola e tende a diventare meno visibile.
È possibile, però, che alcuni rimedi di origine naturale possano risultare utili nel ridurre i sintomi di questa condizione. La maggior parte, però, proviene dalla tradizione popolare ed è priva di un riscontro scientifico. In ogni caso, se decidete di provarli, non correrete rischi perché nella maggior parte dei casi sono innocui. Vediamo alcune possibilità.
Bagni tiepidi
Secondo quanto afferma una pubblicazione della Cleveland Clinic, molti pazienti affetti da cheratosi pilare migliorano le proprie condizioni cambiando la loro routine di cure da riservare alla pelle. A questo scopo, è utile ricorrere a bagni di acqua tiepida, che non durino più di 15 minuti (l’ideale è che siano più brevi).
È sconsigliato l’uso di docce calde e prolungate, perché possono alterare la produzione degli oli naturali della pelle e aumentare la secchezza. Inoltre, è bene utilizzare saponi neutri e idratanti, in particolare quando la pelle tende a essere troppo secca.
Esfoliare delicatamente
Imparare a eseguire con cura un’esfoliazione consente di rimuovere le cellule morte che si fermano sulla superficie cutanea. Grazie a questa operazione, l’aspetto della pelle migliora notevolmente. L’Accademia Americana di Dermatologia consiglia di utilizzare una spugna vegetale o un asciugamano ruvido per realizzare questo trattamento.
Tuttavia, è importante strofinare delicatamente, tramite movimenti circolari, dal momento che farlo con forza potrebbe far scoppiare i follicoli piliferi ostruiti e peggiorare così la situazione.
Al termine, si consiglia di asciugare dando dei piccoli colpi con l’asciugamano e applicare una crema idratante.
Olio di cocco
Non ci sono prove sufficienti in grado di dimostrare l’efficacia dell’olio di cocco nel miglioramento dei sintomi della cheratosi pilare. Ciononostante, questa sostanza è stata impiegata come coadiuvante dal momento che possiede un effetto idratante e riduce la secchezza. Inoltre, è possibile combinarla con un po’ di zucchero grezzo per ottenere un esfoliante casalingo.
Una rassegna di studi pubblicata sulla rivista scientifica International Journal of Molecular Sciences sottolinea che l’olio di cocco è un antinfiammatorio e che contribuisce alla rigenerazione della barriera cutanea. Esercita anche un effetto antiossidante e protegge il derma dagli effetti negativi della luce solare.
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Avena colloidale
L’uso dell’avena colloidale come parte della routine contro la cheratosi e altre malattie della pelle aiuta a mantenere il derma idratato e protetto. Si tratta di avena finemente tritata, che può essere aggiunta a creme, bagni e altri prodotti per la cura della pelle.
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Drugs in Dermatology, si tratta di un prodotto naturale dalle proprietà antinfiammatorie e antistaminiche.
Contribuisce al miglioramento dei sintomi della dermatite atopica, della psoriasi, delle eruzioni cutanee indotte da farmaci e di altre malattie della pelle.
Che cos’altro si può fare per trattare la cheratosi pilare?
Come abbiamo visto, alcuni rimedi di origine naturale possono dimostrarsi utili per migliorare le condizioni di chi è affetto da cheratosi pilare.
Oltre a queste sostanze, è bene impiegare prodotti medicinali, evitare l’uso di vestiti troppo aderenti e installare in casa un umidificatore. Quest’ultimo serve per aggiungere umidità all’aria presente nell’abitazione riducendo così gli attacchi di prurito.
Naturalmente, è importante consultare il dermatologo, soprattutto se gli attacchi peggiorano o se si nota qualche irregolarità nelle loro manifestazioni. Il professionista potrà suggerire alcuni esami in grado di stabilire se i sintomi sono dovuti a un altro problema oppure orientare verso un trattamento specifico.
Bibliografia
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