La vitiligine è una malattia cronica che causa un’anomala pigmentazione della pelle. In seguito a ciò, si formano macchie bianche di varia estensione e distribuzione. Di solito sono più visibili nelle zone maggiormente pigmentate o esposte a sfregamento, quali viso, ascelle, labbra, genitali, mani, etc. Tale malattia interessa tra l’1 e il 2% della popolazione.
Generalmente colpisce persone tra i 20 e i 30 anni oppure che hanno superato i 50 anni. Tuttavia, può presentarsi a qualsiasi età e sono le donne a soffrirne maggiormente. La vitiligine non è contagiosa e il suo sviluppo è imprevedibile, anche se di solito tende a progredire. Solo pochi soggetti affetti generano una ripigmentazione spontanea (per lo più bambini).
La vitiligine: cause
Finora la scienza ignora le causa esatte della vitiligine. Si pensa possa trattarsi di una malattia autoimmunitaria, ma non vi sono ancora sufficienti prove al riguardo. È stata riscontrata anche una certa relazione con la genetica, poiché un paziente su cinque ha un familiare con la stessa malattia.
L’ipotesi più accettata è che la perdita di pigmentazione si produce perché i melanociti sviluppano processi di autodistruzione. Si sa, però, che influiscono anche altri fattori associati quali le scottature solari o lo stress.
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Il grado di perdita di pigmentazione varia da un soggetto all’altro. A volte comincia rapidamente e poi si arresta all’improvviso. Si ignora il perché. Nella maggior parte dei casi vi è un’evoluzione ciclica: i periodi attivi della malattia si alternano ad altri di stabilità.
Sintomi della vitiligine
Le macchie bianche sulla pelle sono la principale manifestazione della vitiligine. Compaiono soprattutto nelle zone più esposte al sole. Come detto precedentemente, però, anche nelle mucose e nelle zone più soggette a sfregamento.
La quantità delle macchie e la loro estensione sono solite aumentare nel tempo. Tuttavia, ciò è del tutto imprevedibile e varia notevolmente in base al soggetto. Un dato sicuro, però, è che la malattia è più visibile nelle persone dalla pelle scura. I pazienti con la pelle più chiara, infatti, notano le macchie solo quando la loro epidermide è arrossata.
Sebbene il cuoio capelluto non presenti vitiligine, i pazienti che ne soffrono sono soggetti alla comparsa precoce dei capelli bianchi.
In ogni caso, la malattia viene classificata come benigna, poiché non genera gravi danni all’organismo. Le conseguenze principali si presentano a livello estetico e psicologico.
Tipi di vitiligine
La vitiligine viene classificata in due tipi: non segmentario, o di tipo A; segmentario, o di tipo B.
Il tipo A è il più frequente e nel quale si osserva una maggiore predisposizione genetica. A sua volta viene classificato in quattro sottotipi a seconda della distribuzione del processo di depigmentazione:
- Localizzata: le macchie sono scarse e presenti in una zona specifica.
- Presente nelle dita e negli orifizi del viso.
- Appare solo nei piedi e nelle mani.
- Generalizzata. La distribuzione delle macchie è casuale e copre la maggior parte del corpo. È la forma di vitiligine più diffusa.
La vitiligine di tipo B, invece, è meno comune. Di solito si presenta in età precoce, da bambini o giovani. Inizia quasi sempre con una svelta propagazione delle macchie che poi si arresta, la maggior parte delle volte dopo un anno.
Leggete anche questo articolo sulle cause che portano a macchie sulla pelle.
Diagnosi ed aspettative
Il medico realizza un esame fisico e un colloquio clinico prima di formulare la diagnosi di vitiligine. Ciò include un’ispezione dettagliata delle macchie al fine di verificare se corrispondono alla malattia. Allo stesso modo, vengono poste alcune domande sui precedenti familiari e sullo stato generale di salute del paziente.
Qualora vi fossero dubbi o si sospetti che i sintomi possano corrispondere ad un’altra patologia, il medico potrà richiedere ulteriori esami, come i seguenti:
- Biopsia della pelle.
- Lampada di Wood.
- Analisi del sangue.
- Esami agli occhi.
Attualmente sono in corso diverse ricerche sulla vitiligine orientate su tre fronti. Il primo è determinare l’incidenza dello stress e dei traumi sulla malattia. Il secondo è stabilire l’influenza della genetica nella comparsa della vitiligine. Il terzo, infine, consiste in esperimenti su cavie da laboratorio per sviluppare nuovi trattamenti.
Bibliografia
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