Con così tanti strumenti e fonti di distrazione che ci invitano a concentrarci su tutto tranne che su di noi, al giorno d’oggi vivere con consapevolezza è sempre più difficile. A quanto sembra, il nostro mondo interiore è meno attraente.
E perché dovrebbe interessarci vivere con consapevolezza? Perché abbiamo bisogno di esplorare le nostre esperienze personali? Non si tratta solo dell’Io, bensì di avere piena consapevolezza del momento e delle circostanze in cui viviamo.
Addentrarci in queste risposte è tra i punti che affronteremo in questo articolo; scopriremo cosa significa vivere in modo consapevole, cosa ce lo impedisce e in che modo possiamo contrastare questa tendenza.
Cosa significa vivere con maggiore consapevolezza?
Vivere in modo consapevole significa sapere cosa siamo, chi siamo, qual è il nostro posto nel mondo e la nostra posizione rispetto alle persone che ci circondano. Ricordare quali sono le nostre responsabilità, quali le nostre qualità, le nostre virtù; significa anche riconoscere i nostri difetti.
Tutto ciò ci rimanda al concetto di dasein, elaborato dal filosofo tedesco Martin Heidegger. Dasein è “essere nel mondo”, situarsi nel mondo con un atteggiamento dinamico, sperimentando e vivendo. In poche parole, è un rapporto con il proprio essere.
D’altro canto, citando il grande pensatore spagnolo José Ortega y Gasset, vivere con consapevolezza ha a che vedere con noi e con le circostanze che ci appartengono, visto che ciò che siamo dipende sia dalla nostra persona sia dalla cultura di appartenenza e dal contesto storico.
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Cosa ci impedisce di vivere con consapevolezza nel presente?
Oltre alle distrazioni della vita quotidiana, il troppo lavoro e le attività giornaliere, alcuni atteggiamenti ci influenzano e rappresentano un ostacolo alla consapevolezza del qui e ora. Tra questi vi sono:
- Risentimento: un’emozione negativa nei confronti di un ricordo amaro, generato da un affronto o da un’ingiuria che pensiamo di aver subito senza meritarlo. È associato a rancore e tristezza.
- Paura e ansia: abbiamo paura del pericolo, di morire, di ammalarci, del fatto che potrebbe succedere qualcosa di brutto ai nostri figli. Essendo pervasi dalla paura, smettiamo di vivere a pieno. Sia la paura sia l’ansia producono angoscia, insicurezza e incertezza nei confronti del futuro.
- Troppo amor proprio: godere di una certa dose di amor proprio è positivo, ma il troppo storpia. L’Io smisurato impedisce di connettersi con il mondo e con le persone.
- Evasione: essere consapevoli di ciò che siamo significa accettare la nostra realtà. Evadere pensando al passato, a momenti apparentemente più piacevoli oppure verso un futuro idealizzato, può offrire un sollievo momentaneo, ma non è la soluzione.
- Distrazione: vivere a pieno è possibile solo ascoltando la nostra persona, assecondando il nostro contesto e il nostro presente.
- Noia: se vi annoia quello che fate e che avete davanti forse è perché nel momento presente vorreste fare di più. Se però vi sentite sempre annoiati, allora c’è qualcosa che non va.
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Consigli per vivere con consapevolezza
Pur accettando il fatto che vivere il presente con consapevolezza è necessario, non tutti sappiamo come concentrarci di più sul qui e ora. Dobbiamo allenare la mente a godere di ogni esperienza che viviamo. Dobbiamo imparare di nuovo quanto abbiamo disimparato.
1. Meditazione
Con la meditazione si inizia a vivere con consapevolezza. Quando meditiamo, ci immergiamo nel presente, nel momento che stiamo vivendo.
La scienza ha dimostrato gli effetti biopsicolosociali della meditazione nei confronti di diversi aspetti della vita umana, sia riguardo gli stati emotivi sia riguardo i processi cognitivi e la salute in generale. Oltre a ciò, influisce sui sintomi delle malattie croniche.
Alla luce di ciò, rendere la meditazione un’abitudine ci aiuta a vivere con consapevolezza e a smettere di essere sopraffatti dall’angoscia per ciò che verrà o dal risentimento verso ciò che è stato.
2. Yoga ed esercizio fisico
Lo yoga non è solo una serie di esercizi di allungamento a beneficio del corpo, soprattutto se allena la connessione tra mente e fisico.
Diversi studi di ricerca, di fatto, indicano che l’attività fisica e lo yoga sono agenti riducenti dello stress e promotori di una migliore qualità della vita in riferimento alla sfera emotiva, intellettiva, fisica, sociale e spirituale.
3. Abbandonare giudizi e aspettative
Crearsi delle aspettative conduce alla non accettazione. Al tempo stesso, questa convinzione sul fatto che le cose dovrebbero essere diverse ci asfissia e ci impedisce di vedere quello che ci circonda.
Ovviamente possiamo cambiare in meglio e provare a migliorare. Ma accettare non significa essere d’accordo su tutto senza obiettare, bensì mettere da parte l’atteggiamento di rifiuto e l’eterna battaglia con il mondo.
D’altra parte, i giudizi che esprimiamo soprattutto verso noi stessi o il timore dei giudizi che esprimono gli altri, ci allontanano dalla nostra realtà, creando un’idea distorta di quello che ci aspettiamo o che ci si aspetta da noi.
4. Evitare le emozioni negative
Un’atteggiamento di fiducia nei confronti nel presente significa vivere con consapevolezza, ma avere fiducia nel presente significa anche dimenticare la paura, l’angoscia e l’ansia.
Lo stesso vale per la rabbia, l’ira e il risentimento; emozioni che scatenando momenti negativi, impedendoci di vedere che c’è qualcosa di più.
5. Allenarsi all’accettazione e alla gratitudine
La nostra vita può non sembrare perfetta, ma chi ha detto che deve esserlo? Ci sono momenti o eventi per noi poco piacevoli.
Tuttavia, per ogni evento spiacevole ce ne sarà un altro che compenserà. Se notiamo i primi e non i secondi è perché diamo più importanza al negativo.
Non possiamo vivere solo di gioie, ma nemmeno solo di tristezza. Lo scrittore francese Albert Camus una volta ha detto che non si può essere costantemente felici né costantemente infelici.
D’altra parte, quando siamo grati riusciamo a vedere ciò che abbiamo e dimentichiamo ciò che ci manca. Proprio queste è l’essenza del vivere con coscienza.
6. Piena attenzione
La piena consapevolezza o mindfulness indica l’essere in contatto con la realtà presente, in piena consapevolezza di ciò che si fa, senza pensare o desiderare altro. Vivere con consapevolezza e in piana coscienza sono due aspetti inseparabili quanto due facce della stessa moneta.
Diversi studi hanno dimostrato che la piena concentrazione è efficace nel trattamento dello stress e di altri problemi psicologi, al punto che è una pratica già introdotta in diversi programmi di psicoterapia.
Sviluppare la piena attenzione è un qualcosa che possiamo fare mediante la pratica, evitando tutto ciò che distrae la mente da ciò che facciamo e sforzandoci di mantenere la concentrazione su una sola attività.
Sono tante le attività che ci aiutano ad apprendere la difficile ma necessaria arte della concentrazione piena e del vivere con consapevolezza. Tra queste, spiccano le seguenti:
- Ascoltare musica rilassante.
- Leggere.
- Disegnare o dipingere.
- Giocare a scacchi.
- Camminare all’aperto.
Vivere consapevolmente il presente: quali benefici?
Se non viviamo ciò che ci riguarda non riusciremo ad accedere agli insegnamenti di ogni esperienza. L’apprendimento sarà pari a zero e saremo costretti a ripetere errori.
Quando siamo consapevoli della vita siamo più aperti a conoscere, a imparare da ciò che ci circonda e da noi stessi. Gestiamo meglio la sofferenza e lo stress.
Essere in grado di vivere con consapevolezza il presente dipende da noi, e da questo dipenderà il nostro futuro (molto più che dalle altre cose, da quelle che non possiamo controllare).
Possiamo sbarazzarci della sofferenza non necessaria. Basta semplicemente abbandonare la corazza nella quale ci siamo rifugiati, abbassare il volume del rumore che viene da fuori, aprire gli occhi a ciò che abbiamo dentro e osare vivere per davvero.
Bibliografia
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