Aceto di cocco: principali usi e benefici

L'aceto di cocco dona vitamine, minerali e amminoacidi che migliorano la salute del nostro corpo. La sua estrazione proviene dalla noce prodotta degli alberi di cocco, o meglio dall'acqua in essa contenuta.

Aceto di cocco e noce

L’aceto di cocco è un prodotto particolarmente utilizzato nella cucina asiatica. Il suo caratteristico sapore e odore, più tenui dell’aceto di sidro di mele, sono un ottimo condimento per i piatti. L’interesse per la cultura asiatica da parte dell’Occidente, ha fatto guadagnare una certa fama al cocco, motivo per cui oggi analizzeremo i benefici dell’aceto che se ne estrae.

Cos’è l’aceto di cocco e da dove si estrae?

Olio di cocco.
Il cocco è un eccellente alimento e offre numerosi benefici per la salute.

L’aceto di cocco può essere estratto dalla linfa di cocco o dall’acqua di cocco. La prima si estrae dalla parte superiore della palma, proprio dove sbocciano i fiori e le noci di cocco. Contiene importanti quantità di zuccher, motivo per cui è ottima per preparare l’aceto e altri prodotti derivati.

La sostanza all’interno viene estratta e fatta fermentare. Anche se entrano in gioco diverse variabili, in generale questo processo richiede tra gli 8 e i 12 mesi (senza filtraggio né cottura).

Secondo gli esperti, la fermetazione deriva dall’acido lattico, dalla quale deriva una fermentazione alcolica che poi sfocia in una fermentazione di acido acetico. I lieviti sono i principali agenti in gioco.

La colorazione del liquido ottenuto varia da un tono chiaro a un marrone molto intenso, a seconda della maturazione. I residui sul fondo della bottiglia indicano che l’aceto è buono. Il suo sapore è più dolce di quello dell’aceto di mele e viene utilizzato normalmente nei Paesi asiatici per condire zuppe e insalate.

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5 benefici dell’aceto di cocco

La linfa dei fiori di cocco è ricca di amminoacidi essenziali, di vitamine B, V, probiotici e prebiotici. Inoltre, è ricca di minerali come fosforo, ferro, potassio, zolfo, boro, zinco, rame e manganese. Inoltre, possiede un indice glicemico molto basso e un pH quasi neutro.

Tuttavia, una carenza di studi di ricerca per comprovare che la fermentazione dell’aceto influisca sulla presenza di questi nutrienti. Inoltre, è importante segnalare che il prodotto ottenuto varia in termini di valori, se la fermentazione si ottiene dalla linfa o dell’acqua di cocco. Bisogna dire che molte case produttrici non indicano sull’etichetta da quale delle due derivi l’aceto.

Detto questo, sono diversi i benefici attribuiti all’aceto di cocco. Molti di questi sono supportati da racconti e vengono utilizzati nel campo della medicina tradizionale dei Paesi asiatici. In ogni caso, riportiamo alcuni di questi dati, che possono contare sul supporto di parte della comunità scientifica.

1. Può aiutare a tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue

Studi sugli animali attribuiscono proprietà antidiabetiche a molti prodotti derivati dal cocco. Inoltre, questi esperimenti suggeriscono che alcuni processi di fermentazione potrebbero sprigionare un potenziale antidiabetico che sarebbe nella produzione dell’aceto di cocco. Tuttavia, sono necessari diversi studi a riguardo, visto che questa ipotesi è recente.

2. Può aiutare a controllare l’obesità

Donna che si pesa.
Nel quadro di una dieta ipocalorica, il cocco può essere utile.

Nonostante l’assenza di test sull’essere umano, uno studio pubblicato su Food & Nutrition Research nel 2017 ha rivelato che il consumo di aceto di acqua di cocco ridurrebbe notevolmente il peso corporeo e la presenza di profili lipidici nei topi obesi. Inoltre, potrebbe interferire con i marcatori infiammatori, che sono comuni in questi contesti.

3. Può essere un coadivante della funzionalità epatica

Forse uno dei benefici dell’aceto di cocco più studiati sono gli effetti che ha sul funzionamento epatico. Uno studio pubblicato su Frontiers in Nutrition nel 2022 suggerisce il prodotto potrebbe alleviare lo stress ossidativo epatico e vascolare nei topi che si alimentano con una dieta ad alti livelli di colesterolo.

Al tempo stesso, uno studio pubblicato su BMC Complementary and Alternative Medicine nel 2018 indicherebbe un possibile miglioramento del danno epatico da paracetamolo in questi animali. Non esistono modelli in grado di provare questi effetti sugli esseri umani, tanto che sono necessari ulteriori studi a riguardo.

4. Potenziali effetti anticancerogeni

Ovviamente questo non significa che l’aceto di cocco sia un prodotto utile nel trattamento del cancro! Detto questo, uno studio pubblicato su Food & Nutrition Research nel 2019 ha evidenziato che nei modelli in vitro il prodotto sprigiona delle proprietà che sembrano combattere le cellule del cancro al seno 4T1.

5. Potrebbe essere un antiossidante

Come per altri tipi di aceto fermentati da succhi, alcune prove scientifiche dimostrano che l’aceto di cocco potrebbe sprigionare importanti proprietà antiossidanti. Inoltre, sembrerebbe che l’acqua di cocco sia ricca di amminoacidi essenziali, come la fenilanina.

Aceto di cocco ottenuto dall’acqua di cocco

È possibile ottenere l’aceto di cocco anche a partire dall’acqua di questo frutto, tuttavia conterrà meno proprietà benefiche di quelle della linfa. L’acqua viene messa a fermentare con zucchero e lievito, per poi essere filtrata con un colino in cotone o con un panno; si aggiunge poi ancora zucchero, si mescola il tutto e si fa bollire a un temperatura di 60 °C per 20 minuti.

In un recipiente, si mette l’acqua, si aggiunge il lievito e si lascia macerare per una settimana. Trascorso questo periodo, noterete una schiuma e una punta di acidità nel sapore.

Tuttavia, sembra che l’acqua di cocco contenga meno nutrienti rispetto alla linfa e che il tempo richiesta per la fermentazione sia più breve. Per questo motivo, si pensa che l’aceto ottenuto dall’acqua sia meno completo di quello preparato dalla linfa di cocco. Eppure, alcuni esperti indicano che caratteristiche come l’aroma, il sapore e il colore, oltre all’aspetto, sarebbero molto simili.

Precauzioni d’uso dell’aceto di cocco

In generale, si tratta di un prodotto sicuro; tuttavia bisogna dire che non è consigliabile bere questo aceto senza diluirlo, perché potrebbe danneggiare lo smalto e la mucosa dell’esofago.

Dunque, il modo migliore per berlo è diluirlo con altri ingredienti (come fosse un dressing) e usarlo con moderazione (1 o 2 cucchiai di zuppa al giorno). Inoltre, si consiglia di applicarlo direttamente sulla pelle, secondo un’abitudine di recente acquisizione, per beneficiare della sua applicazione topica.

Ancora una volta, ricordiamo che molti dei benefici attribuiti all’aceto di cocco sono stati testati solo sugli animali e che questi risultati sono comunque modesti. Vi consigliamo comunque di provarlo in cucina, mai per sostituire terapie farmacologiche.

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Bibliografia

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