L’acidità di stomaco in gravidanza è un sintomo piuttosto comune. Nonostante non abbia nessuna relazione con il cuore o i polmoni, spesso si avverte una sensazione di bruciore al petto.
Questo disagio, chiamato anche bruciore di stomaco, di solito compare tra il secondo e il terzo trimestre di gestazione. Sebbene non sia un problema serio, è certamente fastidioso e doloroso.
A cosa è dovuta l’acidità di stomaco in gravidanza?
L’acidità di stomaco si avverte quando il cibo digerito e impregnato di succhi gastrici (acidi che facilitano la digestione degli alimenti) risale dallo stomaco all’esofago, il canale che collega lo stomaco alla bocca.
Quando ciò avviene, si produce una sensazione di bruciore dietro lo sterno, che parte dallo stomaco e sembra salire verso l’alto. È possibile avvertire anche un certo sapore amaro in bocca o di vomito.
La sensazione di bruciore è conseguenza del passaggio dei succhi gastrici attraverso l’esofago, in direzione contraria alla digestione.
In situazioni normali, una volta deglutito, il cibo scende dall’esofago fino allo stomaco. Nella parte inferiore dell’esofago è presente una valvola di forma circolare che chiude il passaggio tra i due organi mentre mangiamo. In questo modo, la valvola impedisce agli acidi gastrici di risalire.
Quando deglutiamo, la valvola si rilassa per permettere al cibo e ai liquidi di scendere. In presenza di acidità, invece, la valvola si rilassa anche quando non stiamo mangiando permettendo ai succhi gastrici di salire attraverso l’esofago. La mucosa si irrita e percepiamo una sensazione di bruciore.
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Fattori che favoriscono l’acidità di stomaco in gravidanza
Una serie di fattori contribuiscono a rilassare la valvola, tutti legati al cibo. Per esempio:
- Cibi fritti o grassi.
- Cioccolato.
- Bevande contenenti caffeina.
- Cipolla, aglio o cibi piccanti.
- Alcuni farmaci.
- Pasti abbondanti.
- Distendersi subito dopo aver mangiato.
Ormoni: un’altra causa dell’acidità di stomaco
Durante la gravidanza, il corpo secerne una serie di ormoni, sostanze che mediano diversi processi fisiologici e regolano la muscolatura dell’apparato digerente. L’ormone maggiormente correlato al bruciore di stomaco è il progesterone.
In seguito a ciò, è più probabile che i succhi gastrici risalgano verso l’esofago. Questa situazione si aggrava in posizione orizzontale. Come abbiamo accennato, il bruciore di stomaco di solito compare nel secondo o terzo trimestre, ovvero quando l’utero inizia a premere sullo stomaco.
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Come prevenire il bruciore di stomaco
Nonostante sia un sintomo piuttosto comune e difficile da evitare, una serie di misure possono aiutare a ridurre la sensazione di disagio. Tra queste ricordiamo:
- Cercare di fare piccoli pasti, più volte durante la giornata. Evitare di mangiare una grande quantità di cibo in un solo pasto.
- Prevenire un aumento di peso eccessivo. Sebbene prendere qualche chilo sia inevitabile durante la gravidanza, occorre tenere sotto controllo l’aumento di peso. Oltre ad altri problemi di salute, può causare pressione sullo stomaco e favorire il bruciore.
- Non sdraiarsi subito dopo aver mangiato. È meglio aspettare almeno un’ora dopo mangiato, tre ore se si tratta di andare a dormire.
- Bere circa 9 bicchieri di acqua al giorno, ma lontano dai pasti. Bere mentre si mangia favorisce invece l’acidità di stomaco.
- Infine, evitare i prodotti che producono acidità come i cibi piccanti, fritti o grassi, così come gli alimenti prima citati tra i fattori di rischio.
Bibliografia
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