
La disgrafia è un disturbo neurologico che complica l’abilità di scrittura in tutte le sue forme, ovvero a mano, dattilografia e ortografia. Si stima che dal 5% al 20% dei giovani studenti hanno un deficit della scrittura, ma si ignora…
Dormire nel lettone con i genitori offre diversi benefici per la salute del bambino. Per quanto riguarda i bambini più grandi, le opinioni sono divergenti.
La nascita di un bambino genera un’infinità di domande a cui dare risposta. In ogni momento c’è una decisione da prendere, il tutto mentre si è circondati da opinioni favorevoli o contrarie. A ogni modo, recenti studi scientifici potrebbero far luce su una questione, ovvero se è positivo dormire con la mamma.
Nel prossime righe presenteremo diversi approcci sull’argomento. Occorre segnalare che sono tante le variabili in gioco, come l’età del bambino o gli aspetti culturali e socioeconomici. Ma allora, fa bene o male dormire con la mamma? Continuate nella lettura per saperne di più!
La maggior parte degli studi concorda ampiamente sulle posizioni da adottare per il riposo del piccolo al fine di minimizzare il rischio di morte improvvisa. Tuttavia, le opinioni sono diverse quando si tratta di stabilire il luogo in cui dovrebbe dormire.
In alcuni casi, si segnalano i potenziali rischi associati all’abitudine di dormire nello stesso letto con i genitori. Ad esempio, nel caso in cui siano fumatori o per il rischio di soffocamento. Per contro, dormire nella stessa stanza, ma non nello stesso letto, ridurrebbe sensibilmente tali rischi.
Il maggiore vantaggio di questa pratica riguarda la comodità per l’allattamento del bambino. Dormire con la mamma agevola dunque l’allattamento al seno.
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La maggior parte degli studi si riferisce ai primi mesi o anni di vita. Le fasi successive sembrano piuttosto condizionate da questioni culturali o socioeconomiche.
Secondo tali dati, non vi sarebbe alcuna relazione rilevante tra l’abitudine di dormire con la mamma e le abilità cognitive o il comportamento dei bambini. L’età di riferimento, in questo caso, è di 5 anni.
Tenendo conto di tali fattori, fanno notare che esiste una notevole differenza tra la libera scelta della madre di dormire con il bambino e l’esigenza di farlo per problemi di spazio in casa. Ciò ha un impatto sulle possibili conseguenze, così come nel caso in cui ciò avvenga sporadicamente a fronte di disturbi del sonno nel bambino.
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A ogni modo, tali studi tendono a raccomandare di non estendere la pratica oltre i 5 – 6 anni. Naturalmente, ciò dipenderà dal singolo caso, giacché ogni situazione è diversa.
Tuttavia, il processo di transizione può avvenire in modo graduale: si può scegliere di alternare i giorni oppure mettere un lettino accanto a quello dei genitori.
Occorre segnalare che l’abitudine di guardare la televisione di sera, prima di addormentarsi, riduce la disponibilità delle ore di riposo. È preferibile svolgere attività alternative come leggere una storia o conversare in famiglia. Anche i massaggi sono una valida alternativa nel caso di bimbi nervosi.
In secondo luogo, è importante consumare una cena equilibrata e completa. È meglio evitare cibi che possano eccitare i più piccoli, ostacolandone il riposo. Per esempio, bisognerà evitare gli zuccheri e il cacao e tutti i derivati che li contengano.
Anche in questo caso è possibile notare che in materia di genitorialità è sempre difficile parlare in termini generali. Ogni decisione presa dai genitori prevede sempre dei benefici e delle perdite.
Questo perché ogni famiglia e ogni individuo è un mondo difficile da classificare in merito a questioni come l’educazione, l’affetto o la pazienza. E ogni bambino porta sempre con sé nuove sfide che i genitori potranno superare con l’esperienza.
E voi, pensate che i bambini dovrebbero dormire con la mamma? Il dibattito è aperto e le opinioni sono per tutti i gusti.